Sono affetto da autismo, ecco cosa mi piacerebbe dirti...
Alfredo Cavaliere Converti
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Sono affetto da autismo, ecco cosa mi piacerebbe dirti...
- Aiutami a capire, organizza per me un mondo strutturato e prevedibile
- Non mi parlare troppo, nè troppo velocemente. Usa segnali chiari e semplici
- Evita gli ambienti disordinati, rumorosi e iperstimolanti.
- Imponimi dei limiti: ho bisogno di una guida chiara, comprensibile, strutturata, non dell’anarchia.
- Non fare troppo affidamento sulle mie apparenti abilità : le mie capacità devono essere valutate oggettivamente.
- Dammi strumenti alternativi di comunicazione (gesti, pittogrammi, segni...).
- Sii capace di condividere un piacere con me: ci sono molte più cose che ci possono unire che non dividere.
- Mostrami il senso di quello che mi chiedi di fare.
- Fammi sapere se la mia condotta è adeguata o inadeguata: sono sensibile alle gratificazioni .
- Rispetta la mia solitudine, ma non troppo: mi piacciono le relazioni tranquille, amo le interazioni, quando sono chiare.
- Non obbligarmi a fare sempre le stesse cose, a rispettare le solite routines: l’autistico sono io, non tu.
- I miei problemi di comportamento non sono rivolti contro di te: non mi attribuire cattive intenzioni.
- Analizza le mie motivazioni spontanee: mi piace divertirmi, voglio bene ai miei genitori, sono contento, quando riesco a fare le cose bene.
- I miei atti non sono assurdi, per me hanno una logica: cerca di capirmi.
- Sii positivo: sostituisci le attività senza senso con attività funzionali.
- Non mi chiedere in continuazione cose che non sono capace di fare, aiutami ad essere più autonomo, ma non esagerare con l’aiuto.
- Quando non faccio ciò che mi chiedi, non interpretare che " io non voglio", ma che "non posso"
- Proponimi attività nelle quali io possa riuscire da solo, aiutami se vuoi insegnarmi cose nuove, ma non esagerare con l’aiuto.
- Non darmi troppi farmaci
- Non paragonarmi sempre ai bambini "normali". Anche se per me è difficile comunicare, ho dei pregi: non inganno mai, non capisco le sfumature sociali ma non ho doppie intenzioni nè sentimenti pericolosi. La mia vita può essere soddisfacente se è semplice e ordinata, tranquilla, se non mi chiedi in continuazione di fare cose troppo difficili per me.
- Accettami così come sono, sii ottimista, ma senza credere alle favole o ai miracoli: la mia situazione normalmente migliora col tempo, anche se per ora non esiste guarigione.
Estratto della relazione del professor Angel Rivière, Ginevra, 21 novembre 1996.Angel Rivière è professore di psicologia evolutiva presso l’Università Autonoma di Madrid.