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ICF-CY CHECKLIST 0-3 ANNI - Progettazione e attuazione dello studio

Parte seconda: Progettazione e attuazione dello studio


Materiali e metodi

Campione

Per l’applicazione della ICF-CY checklist 0-3 anni si è individuato un campione di bambini di età compresa tra 0 anni e 2 anni e 11 mesi, con presa in carico abilitativa/riabilitativa neuromotoria presso i poli territoriali di Monza e di Lissone dell’U.O.N.P.I.A. dell’Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza.

Non sono state previste modalità di esclusione.

Strumenti

Per l’applicazione delle checklist sono stati utilizzati:

  • il manuale di classificazione ICF-CY;
  • la ICF-CY checklist 0-3 anni;
  • il parallelo tra il protocollo valutativo (neuropsicomotorio) e i codici dell’ ICF-CY.

Il manuale di classificazione ICF-CY

L’ICF-CY è organizzato in due parti, ognuna delle quali formata da due componenti (tabella I).

La prima parte si occupa di funzionamento e disabilità ed è costituita da due componenti, indicate con dei prefissi per ogni codice; all’interno di ognuna sono presenti due costrutti resi operativi mediante l’uso di qualificatori:

  • Funzioni corporee (b) e Strutture corporee (s):
    • Cambiamento nella funzione corporea;
    • Cambiamento nella struttura corporea.
  • Attività e Partecipazione (d):
    • Performance;
    • Capacità. 18

La seconda parte riguarda i fattori contestuali ed è costituita da due componenti, di cui solo uno è indicato con dei prefissi per ogni codice; all’interno di ciascuna è presente un costrutto:

  • Fattori Ambientali (e):
    • Facilitatori o barriere;
  • Fattori Personali (non classificati a causa della grande variabilità sociale e culturale ad essi correlata).

Per comodità l’ICF-CY è stato organizzato in capitoli all’interno dei quali si trovano le categorie comuni o gli item specifici. Ad esempio, nella classificazione delle Funzioni Corporee, il Capitolo 1 si occupa di tutte le funzioni mentali.

I capitoli sono spesso suddivisi in “blocchi” di categorie. Ad esempio, nel capitolo 3 della componente Attività e Partecipazione (Comunicazione) sono presenti tre blocchi: Comunicare-Ricevere (d310-d329), Comunicare-Produrre (d330-d349) e Conversazione (d350-d369), i quali raggruppano categorie simili.

All’interno di ciascun capitolo ci sono categorie individuali a più livelli (da due a quattro). Essi forniscono un ordine gerarchico: ad esempio le categorie di primo livello comprendono tutte quelle del secondo.

Le categorie costituiscono la nomenclatura dei codici; ad ognuna di esse sono associati:

  • Una breve definizione;
  • Termini di inclusione, guide al contenuto di una categoria;
  • Termini di esclusione, forniti nei casi in cui, per una somiglianza con un altro termine, l’assegnazione del codice può non essere immediata.

Alla fine di ogni insieme di categorie di terzo e quarto livello ed alla fine di ogni capitolo, ci sono le categorie:

  • Altro specificato, identificate con il codice finale 8, servono per codificare aspetti del funzionamento non inclusi in nessuna delle altre categorie;
  • Non specificato, identificate con il codice finale 9, codificano funzioni che rientrano nel gruppo, ma per le quali non ci sono informazioni sufficienti per assegnarle ad una categoria specifica. Descrizione e utilizzo di codici e qualificatori ICF-CY

Il codice è un insieme di simboli che rappresenta convenzionalmente dati relativi al funzionamento del soggetto (funzioni corporee, strutture corporee, attività e partecipazione). L’ICF-CY adotta un sistema di codifica alfanumerico, formato da una lettera e da più numeri:

  • La prima posizione di un codice identifica la componente ed è formata dalle lettere b, s, d ed e.
  • La seconda posizione indica in quale capitolo ci si trova; i codici costituiti da una lettera e un numero costituiscono il primo livello della classificazione.
  • La terza posizione indica in quale categoria ci si trova ed è formata da un numero a due cifre (da 10 a 99); i codici costituiti da una lettera e tre numeri rappresentano categorie di secondo livello e costituiscono il secondo livello della classificazione.
  • La quarta posizione identifica la categoria di terzo livello, con valori da 0 a 9; le categorie di terzo livello, una lettera e quattro numeri, rappresentano delle “specificazioni” della categoria di secondo livello.
  • La quinta posizione identifica la categoria di quarto livello (valori da 0 a 9); le categorie di quarto livello, una lettera e cinque numeri, rappresentano ulteriori specificazioni della categoria di terzo livello.

Dopo il punto decimale viene immesso il qualificatore universale (o generico), con valori da 0 a 4, per quantificare la disabilità (menomazioni, limitazioni dell’attività e restrizioni della partecipazione), specificando la misura in cui una funzione o un’attività si discosta da uno stato atteso o tipico.

Nell’infanzia e nell’adolescenza menomazioni e limitazioni, possono assumere anche la forma di ritardi o sfasamenti nella comparsa di funzioni e strutture corporee e nell’acquisizione delle capacità di attività e partecipazione.

In questi casi il qualificatore può variare da 0 (nessun ritardo) a 4 (ritardo completo). Un codice diventa significativo, ai fini del processo classificatorio, nel momento in cui gli viene attribuito un livello di compromissione; l’OMS interpreta i codici senza qualificatore come assenza di problema.

Per l’assegnazione di codici e qualificatori, si può far riferimento a osservazioni e misurazioni dirette, colloqui e/o giudizi professionali e cartelle cliniche. Il qualificatore può essere anche attribuito a partire da strumenti valutativi calibrati; a questo scopo, esiste una corrispondenza fra il qualificatore stesso e fasce percentuali di gravità, che vengono considerate con un margine di errore del 5%.

Il primo qualificatore per le Funzioni e le Strutture corporee, i qualificatori performance e capacità per le Attività e la Partecipazione descrivono tutti la gravità dei problemi nelle rispettive componenti.

Nel caso della componente Fattori Ambientali, il qualificatore indica il grado in cui un fattore rappresenta un facilitatore o una barriera. Per indicare sia i facilitatori che le barriere si usa la stessa scala 0-4; nei facilitatori il punto è sostituito dal segno più (+).

 

Analisi delle componenti: definizioni, codifica e qualificatori

FUNZIONI CORPOREE (b)

Definizioni:

  • Le funzioni corporee sono le funzioni fisiologiche dei sistemi corporei (comprese le funzioni psicologiche).
  • Le menomazioni sono problemi nella funzione o nella struttura del corpo, intesi come una deviazione o una perdita significative.

Qualificatore: Qualificatore generico con scala negativa, usato per indicare l’estensione o la gravità di una menomazione.

STRUTTURE CORPOREE (s)

Definizioni:

  • Le strutture corporee sono le parti anatomiche del corpo, come gli organi, gli arti e le loro componenti.
  • Le menomazioni sono problemi nella funzione o nella struttura del corpo, intesi come una deviazione o una perdita significative.

Primo qualificatore: qualificatore generico con scala negativa, usato per indicare l’estensione o la gravità di una menomazione.

Secondo qualificatore: usato per indicare la natura del cambiamento nella rispettiva struttura corporea.

Terzo qualificatore (suggerito): da utilizzare per indicare la localizzazione.

ATTIVITA’ E PARTECIPAZIONE (d)

Definizioni

  • L’attività è l’esecuzione di un compito o di un’azione da parte di un individuo.
  • La partecipazione è il coinvolgimento in una situazione di vita.
  • Le limitazioni all’attività sono le difficoltà che un individuo può incontrare nello svolgere delle attività.
  • Le restrizioni alla partecipazione sono i problemi che un individuo può sperimentare nel coinvolgimento nelle situazioni di vita.

Codifica: la componente può essere usata per indicare attività (a) o partecipazione (p) o entrambi (d).

Primo qualificatore Performance: descrive ciò che una persona fa nel suo ambiente attuale (risultato dei fattori ambientali sul funzionamento, dipendente dall’ambiente casa, scuola, lavoro, comunità, ecc.)

Secondo qualificatore Capacità: descrive ciò che una persona è in grado di fare, in un ambiente standard che non facilita e non ostacola; è cioè una caratteristica intrinseca della persona in quel momento, la sua abilità di eseguire un compito o un’azione, non dipendente dall’ambiente.

Terzo qualificatore Capacità con assistenza (opzionale): ovvero le capacità con l’aiuto di personale di assistenza o ausili.

Quarto qualificatore Performance con assistenza (opzionale).

FATTORI AMBIENTALI (e)

Definizione

  • I fattori ambientali costituiscono gli atteggiamenti, l’ambiente fisico e sociale in cui le persone vivono e conducono la loro esistenza.

Primo qualificatore: qualificatore generico, con scala negativa e positiva, che indica il grado in cui un fattore ambientale agisce come una barriera o un facilitatore. L’uso del punto, o separatore, indica una barriera, mentre l’uso del segno più (+) indica un facilitatore.

 

Usi dell’ICF-CY

Nell’applicazione dell’ICF-CY, assegnare un numero di codici da 3 a 18 può essere adeguato a descrivere un caso al secondo livello di dettaglio (tre cifre).

In genere, la versione più dettagliata (quarto livello) viene usata per servizi specialistici, come quelli riabilitativi.

Le informazioni fornite dall’ICF-CY possono essere utilizzate in vari modi, tra cui applicazioni cliniche, amministrative, di monitoraggio e raccolta dati o di ricerca.

Nelle applicazioni cliniche, le categorie dell’ICF-CY possono chiarire le informazioni diagnostiche e servire come base per gli interventi pianificati.

Dal punto di vista amministrativo, con i codici dell’ICF-CY, possono essere registrate le informazioni riguardanti l’idoneità e l’ammissibilità alla fruizione dei servizi.

Nelle applicazioni che riguardano il monitoraggio e la raccolta dati, è possibile selezionare un insieme ridotto di categorie dell’ICF-CY per standardizzare le procedure di raccolta dei dati, allo scopo di documentare la prevalenza di condizioni cliniche e di progettare e prevedere le future esigenze a cui i servizi dovranno rispondere.

Nella ricerca, si possono utilizzare categorie selezionate dell’ICF-CY per standardizzare le caratteristiche del campione e la definizione degli esiti.

 

ICF-CY checklist 0-3 anni

La checklist è integrata da linee guida (allegato 1A) pensate per facilitarne l’utilizzo. La checklist (allegato 1B) è costituta da tre parti:

  • PARTE 1a: Funzioni corporee, che si suddivide a sua volta in Funzioni mentali, Funzioni sensoriali e dolore, Funzioni della voce e dell’eloquio, Funzioni dell’apparato digerente e dei sistemi metabolico ed endocrino, Funzioni neuromuscoloscheletriche e correlate al movimento. La sezione si compone di tre colonne: la prima riporta i codici, la seconda in cui si segnala l’eventuale presenza del problema (deviazione, perdita o ritardo) e la terza in cui vengono riportati i qualificatori che denotano l’estensione del problema.
  • PARTE 1b: Strutture corporee, che si suddivide a sua volta in Strutture del sistema nervoso, Occhio orecchio e strutture correlate, Strutture coinvolte nella voce e nell’eloquio, Strutture correlate al movimento. La sezione si compone di cinque colonne: la prima riporta i codici, la seconda in cui si segnala l’eventuale presenza del problema (deviazione, perdita o ritardo), la terza, la quarta e la quinta che denotano rispettivamente l’estensione della menomazione, la natura del cambiamento e la localizzazione.
  • PARTE 2: Attività e partecipazione, che si suddivide a sua volta in Apprendimento e applicazione delle conoscenze, Compiti e richieste generali, Comunicazione, Mobilità, Cura della propria persona, Interazione e relazioni interpersonali, Aree di vita principali. La sezione si compone di quattro colonne: la prima riporta i codici, la seconda in cui si segnala l’eventuale presenza del problema (deviazione, perdita o ritardo), la terza e la quarta che denotano rispettivamente il qualificatore di performance e il qualificatore di capacità. Tutti i codici sono stati considerati sia come item di attività, sia item di partecipazione.
  • PARTE 3: Fattori ambientali, che si suddivide a sua volta in Prodotti e tecnologia, Ambiente naturale, Relazioni e sostegno sociale, Atteggiamenti, Servizi sistemi e politiche. La sezione si compone di due colonne: la prima riporta i codici, la seconda il qualificatore “facilitatore” o “barriera”. I Fattori Ambientali vengono codificati da soli, senza essere correlati alle Funzioni Corporee, alle Strutture Corporee o ad Attività e Partecipazione.

Le categorie considerate sono specialmente di secondo e terzo livello, sono presenti un numero limitato di voci di quarto livello.

 

Paralleli tra protocolli valutativi e codici ICF-CY.

È stato creato un parallelo tra protocollo osservativo neuropsicomotorio e codici ICF-CY (Allegato 1C). Sono state selezionate le voci significative in relazione alle competenze attese per il livello di sviluppo fisiologico di bambini di età compresa tra 0 anni e 2 anni e 11 mesi. È stata mantenuta la divisione in aree funzionali, propria dei protocolli osservativi.

Questi paralleli sono stati considerati come strumenti ausiliari per la compilazione delle checklist.

 

Disegno dello studio e procedure

Lo studio si compone di quattro tempi: Tempo 0 > Tempo 1 > Tempo 2 > Tempo 3.

I tempi di attuazione sono strutturati come in tabella II:

 

Finalità

Descrizione

 

Tempo 0

 

Individuazione degli strumenti e formazione personale

 

Individuazione degli strumenti attualmente disponibili e formazione sul modello ICF-CY

 

Tempo 1

 

Osservazione del campione

 

Osservazione dei soggetti in sede terapeutica

 

Tempo 2

 

Applicazione della checklist 0-3 anni

 

Compilazione delle checklist

 

Tempo 3

 

Verifica e ottimizzazione della checklist

 

Verifica e ottimizzazione della checklist in base ai risultati ottenuti

Tabella II Tempi dello studio

 

Tempo 0: individuazione degli strumenti e formazione personale

Gli strumenti considerati per la ricerca sono rappresentati dal manuale ICF-CY, dalle checklist 0-3 elaborate lo scorso anno e dai paralleli tra i protocolli valutativi e i codici ICFCY.

In seguito a un’attenta valutazione degli strumenti, si è ritenuto utile intraprendere un percorso di formazione personale al fine di approfondire le conoscenze sul modello ICF-CY e rendere più efficiente l’applicazione delle checklist sui casi clinici. La formazione personale si è svolta attraverso la partecipazione al convegno “Etica, diritti e disabilità. Ricerca, formazione e pratica clinica”, la ricerca di materiale tramite web e l’utilizzo di materiale cartaceo, tra cui le tesi elaborate nell’anno accademico 2009-2010 (Noviello G., La valutazione clinica funzionale neuropsicomotoria: creazione di una ICF-CY checklist 0-3 anni, tesi di laurea in Cdl TeNPEE, 2010).

La lettura e l’interpretazione degli strumenti, in particolare della checklist e del manuale, si sono rivelate maggiormente comprensibili a seguito della formazione personale.

Tempo 1: osservazione del campione

Sono state effettuate una/due osservazioni, di sedute di terapia, su ogni bambino del campione, affiancati dal terapista.

Al termine di ogni seduta si è affrontato un momento di discussione insieme al terapista, durante il quale quest’ultimo forniva informazioni complementari riguardanti sia alcuni aspetti del funzionamento del bambino, non emersi durante le osservazioni, che il suo ambiente significativo, al fine di individuare il profilo completo del funzionamento del soggetto, evidenziando i principali problemi che con esso interferiscono.

Durante questa fase sono state consultate le cartelle cliniche dei bambini con lo scopo di raccogliere dati anamnestici, diagnosi ed informazioni utili per una maggior conoscenza del caso clinico, soprattutto dei fattori ambientali.

Tempo 2: applicazione della checklist 0-3 anni

Ogni checklist è stata applicata a seguito delle osservazioni del bambino.

Il punto di partenza per la compilazione delle checklist consisteva nell’individuazione del codice che potesse indicare la presenza di una menomazione, di una limitazione dell’attività o di una restrizione della partecipazione del bambino nei diversi domini.

Il manuale ,attraverso cui si ricercavano i codici individuati sulla checklist, è stato utilizzato come guida alla compilazione, al fine di accedere alle corrispondenti definizioni e criteri di inclusione ed esclusione. Inizialmente è stato necessario consultare il manuale più spesso, mentre, in seguito alla codifica di più casi, questo si è reso meno necessario. Tale differenza di utilizzo è dovuta a una maggior confidenza con lo strumento.

Nel corso dell’individuazione dei codici da assegnare è stato possibile osservare l’assenza di categorie adeguate nella checklist, necessarie alla descrizione del funzionamento del soggetto. In questi casi si è proceduto quindi nella ricerca e nell’individuazione di codici che corrispondessero maggiormente alle informazioni da codificare, prendendone nota.

Dopo aver indicato la presenza di un problema, segnalandolo sulla checklist, sono state esaminate le informazioni disponibili per assegnare un valore al qualificatore universale che definisca l’entità della menomazione delle funzioni e strutture corporee, della limitazione dell’attività e della restrizione alla partecipazione (da 0 = nessuna menomazione/difficoltà a 4 = menomazione/difficoltà completa).

Le informazioni necessarie all’assegnazione del qualificatore sono state ottenute confrontando il livello di sviluppo raggiunto dal bambino con il livello di sviluppo atteso o tipico.

A differenza delle precedenti, in cui era necessario segnalare la presenza del problema, nella parte 3 (Fattori ambientali) si deve specificare, attraverso un qualificatore, se il codice individuato rappresenta una barriera o un facilitatore.

Tempo 3: Verifica e ottimizzazione della checklist

In seguito all’analisi dei dati ottenuti mediante l’applicazione della checklist 0-3 anni, si è ritenuto necessario apportare delle modifiche finalizzate all’ottimizzazione di questa.

 

 

Risultati

Dati generali

Lo studio ha riguardato un gruppo di 26 bambini di età compresa tra 0 e 2anni e 11 mesi (tabella III).

 

 

0-11 mesi

 

12-23 mesi

 

24-35 mesi

 

TOTALE

 

N  (%)

N  (%)

N  (%)

N  (%)

Maschi

6  (46)

4  (57)

4  (67)

14  (54)

Femmine

7  (54)

3  (43)

2  (33)

12  (46)

TOTALE

13

7

6

26

Tabella III Caratteristiche del campione suddiviso per età

 

Per una più chiara analisi dei risultati si è suddiviso il campione in due sottogruppi in base all’età.

Gruppo A: bambini nel primo anno di vita

Il gruppo A (v. tabella IV) comprende i bambini del campione entro il primo anno di vita (0 mesi - 11 mesi compiuti).

 

 

0-4 mesi

 

5-8 mesi

 

9-11 mesi

 

TOTALE

 

N  (%)

N  (%)

N  (%)

N  (%)

Maschi

3  (75)

3  (50)

0   (0)

6  (46)

Femmine

1  (25)

3  (50)

3 (100)

7  (54)

TOTALE

4

6

3

13

Tabella IV Caratteristiche del gruppo A suddiviso per età

 

L’età media del gruppo è di 6 mesi. Il gruppo è composto da 13 soggetti, di questi il 46% è di sesso maschile e il restante 54% è di sesso femminile. Le diagnosi dei soggetti sono riportate nella tabella VI (allegato2). I profili funzionali delineatisi dopo la compilazione delle checklist mostra che l’83% dei casi (10 casi) riporta menomazioni delle Funzioni e Strutture corporee e limitazioni e restrizioni nell’Attività e Partecipazione; il restante 17% (3 casi) riporta solamente menomazioni delle Funzioni e Strutture corporee.

In totale sono stati utilizzati per questo gruppo 111 codici. La media è di 8,54 (5.84 ds) codici a soggetto, la mediana e la moda che assumono entrambe il valore di 6 codici per paziente

Gruppo B: bambini oltre il primo anno di vita

Il gruppo B (v. tabella V) comprende i bambini del campione oltre il primo anno di vita (12 mesi- 35 mesi compiuti).

 

 

12-17 mesi

 

18-24 mesi

 

25-30 mesi

 

31-36 mesi

 

TOTALE

 

N  (%)

N  (%)

N  (%)

N  (%)

N  (%)

Maschi

4  (67)

0  (0)

1  (50)

3 (100)

8  (61)

Femmine

2  (33)

2  (100)

1  (50)

0  (0)

5  (39)

TOTALE

6

2

2

3

13

Tabella V Caratteristiche del gruppo B suddiviso per età

 

L’età media del gruppo è di 22 mesi. Il gruppo è composto da 13 soggetti, di questi il 61% è di sesso maschile e il restante 39% è di sesso femminile. Le diagnosi dei soggetti sono riportate nella tabella VII (allegato 3)

I profili funzionali delineatisi dopo la compilazione delle checklist mostrano che l’85% dei casi (11 casi) riporta menomazioni delle Funzioni e Strutture corporee e limitazioni e restrizioni nell’Attività e Partecipazione; il restante 15% (2 casi) riporta solamente menomazioni delle Funzioni e Strutture corporee.

In totale sono stati utilizzati per questo gruppo 144 codici. La media è di 11,08 (6,74 ds) codici per paziente circa, la mediana assume il valore di 8 codici per paziente. La moda non è stata calcolata poiché la distribuzione della variabile è polimodale.

 

Analisi

Gruppo A

Il grafico proposto (Figura A) è stato elaborato dai dati presentati nella tabella VI (v.allegato 2). Il grafico mette in evidenza la distribuzione dei codici ICF-CY, scelti per descrivere il funzionamento dei soggetti, nelle diverse categorie considerate dalla ICF-CY checklist.

Il grafico è suddiviso in quattro sezioni che individuano la tre parti in cui la checklist è, a sua volta, suddivisa: la sezione B del grafico corrisponde alla parte 1a della checklist “Funzioni corporee”, la sezione S alla parte 1b “Strutture corporee”, la sezione D alla parte 2 “Attività e partecipazione” e, infine, la sezione E alla parte 3 “Fattori ambientali”. Le sezioni del grafico riportano le diverse categorie utilizzate nella checklist, tranne la seconda sezione (strutture corporee) che si è deciso di non approfondire per motivi di praticità.

La barra di colore azzurra, nominata “presenti”, indica la quantità di codici utilizzati appartenenti al dominio a cui fa riferimento, presenti nella checklist; la barra gialla, nominata “assenti”, quando presente, indica la quantità di codici scelti dal manuale ICF-CY, quindi non presenti o presenti ad un livello diverso nella checklist.

La quantità di codici mostrata non è indicativa di quali codici vengono utilizzati, quindi il dato di quantità può essere interpretato come dato di frequenza cioè quante volte vengono utilizzate delle voci appartenenti al dominio di riferimento.

 

Figura A: bambini nel primo anno di vita.

Figura A: bambini nel primo anno di vita.

 

Nella prima sezione (B):

  • i domini 1 (f. mentali) e 7 (f. neuromuscoloscheletriche e correlate al movimento) contengono i codici più frequentemente utilizzati. In particolare i codici del dominio 1 vengono utilizzati 13 volte: 4 volte (circa il 30%) presenti nella checklist, 9 volte (circa il 70%) scelti dal manuale; i codici del dominio 7 vengono utilizzati 20 volte: 10 volte (50%) sia presenti nella checklist sia scelti dal manuale;
  • i codici del dominio 5 (f. dell’apparato digerente e dei sistemi metabolico ed endocrino) sono stati utilizzati 3 volte: 1 volta (circa 33%) presenti nella checklist, 2 volte ( circa 67%) scelti dal manuale. Il dominio 2 (f. sensoriali) è stato utilizzato 4 volte: tutti i codici erano presenti nella checklist.
  • il dominio 3 (f. della voce e dell’eloquio) non è stata mai utilizzato.

Nella seconda sezione (S):

  • i codici dell’intera sezione sono stati utilizzati 10 volte: 8 volte (80%) sono stati scelti dal manuale.

Nella terza sezione (D):

  • il dominio 1 (Apprendimento e applicazione delle conoscenze), il dominio 3 (Comunicazione) e il dominio 4 (Mobilità) contengono i codici più frequentemente utilizzati. In particolare i codici del dominio 1 vengono utilizzati 9 volte: 8 volte ( circa 89%) presenti nella checklist, 1 volta (circa 11%) scelti dal manuale; i codici del dominio 3, presenti nella checklist, vengono utilizzati 6 volte; i codici del dominio 4 vengono utilizzati 20 volte: 7 volte (35%) presenti nella checklist, 13 volte (65%) scelti dal manuale;
  • i domini 5 (Cura della propria persona), 7 (Interazione e relazioni interpersonali) e 8 (Aree di vita principali) vengono utilizzati 1 volta: il codice era già presente nella checklist;
  • il dominio 2 (Compiti e richieste generali) non viene utilizzato.

Nella quarta sezione (E):

  • in tutta la sezione non sono stati utilizzati codici che non appartenessero alla checklist;
  • il dominio 3 (Relazioni e sostegno sociale) contiene i codici più frequentemente utilizzati. In particolari i codici vengono utilizzati 16 volte;
  • i codici del dominio 1 (Prodotti e tecnologia) vengono utilizzati 3 volte; quelli del dominio 4 (Atteggiamenti) e del dominio 2 (Ambiente naturale e cambiamenti ambientali effettuati dall’uomo) vengono utilizzati 1 volta. Il dominio 5 (Servizi sistemi e politiche) non viene utilizzato;

 

Gruppo B

Il grafico proposto (figura B) è stato elaborato dai dati presentati nella tabella VI (v.allegato 3). I criteri per la costruzione di questo grafico sono gli stessi utilizzati per la costruzione del grafico riportato in figura A. Si ricorda che per la lettura dei dati si è deciso di interpretare il dato “n° codici” come dato di frequenza, cioè quante volte sono stati utilizzati i codici appartenenti al dominio di riferimento.

Figura B: bambini oltre il primo anno di vita.

Figura B: bambini oltre il primo anno di vita.

 

Nella prima sezione (B):

  • i domini 1 (f. mentali) e 7 (f. neuromuscoloscheletriche e correlate al movimento) contengono i codici più frequentemente utilizzati. I codici del dominio 1 vengono utilizzati 20 volte: 14 volte (70%) sono presenti nella checklist, 6 volte (30%) sono scelti dal manuale. I codici del dominio 7 vengono utilizzati 25 volte: 20 volte (80%) sono presenti nelle checklist, 5 volte (20%) sono scelti dal manuale;
  • i codici del dominio 3 (f. della voce e dell’eloquio) vengono utilizzati 5 volte: 3 volte (60%) sono presenti nella checklist, 2 volte (40%) sono scelti dal manuale. I codici appartenenti al dominio 2 (f.sensoriali) sono stati utilizzati 4 volte: 2 volte (50%) sono sia presenti nella checklist sia scelti dal manuale;
  • il dominio 4 (f. dei sistemi cardiovascolare, ematologico, immunologico e dell’apparato respiratorio) è assente nella checklist e i codici appartenenti a questo dominio vengono usati 3 volte;
  • il dominio 5 (f. dell’apparato digerente e dei sistemi metabolico ed endocrino) non è mai stato utilizzato.

Nella seconda sezione (S):

  • i codici dell’intera sezione sono stati utilizzati 5 volte: 4 volte (80%) sono stati scelti dal manuale.

Nella terza sezione (D):

  • il dominio 1 (Apprendimento e applicazione delle conoscenze), il dominio 3 (Comunicazione) e il dominio 4 (Mobilità) contengono i codici più frequentemente utilizzati. In particolare i codici del dominio 1 vengono utilizzati 20 volte: 19 volte (95%) presenti nella checklist, 1 volta (5%) scelti dal manuale; i codici del dominio 3 vengono utilizzati 10 volte: 7 volte (70%) presenti nella checklist, 3 volte (30%) scelti dal manuale; i codici del dominio 4 vengono utilizzati 29 volte: 16 volte (64%) sono presenti nella checklist, 13 volte (36%) scelti dal manuale;
  • i codici del il dominio 2 (Compiti e richieste generali) vengono utilizzati 2 volte: in entrambi i casi i codici sono stati scelti dal manuale;
  • il dominio 5 (Cura della propria persona), 7 (Interazione e relazioni interpersonali) e 8 (Aree di vita principali) non vengono utilizzati;

Nella quarta sezione (E):

  • il dominio 3 (Relazioni e sostegno sociale) contiene i codici più frequentemente utilizzati. In particolari i codici vengono utilizzati 13 volte: questi erano già presenti nella checklist;
  • i codici del dominio 1 (Prodotti e tecnologia) vengono utilizzati 5 volte: 1 volta (20%) già presenti nella checklist e 4 volte (80%) scelti dal manuale;
  • i codici del dominio 4 (Atteggiamenti) e del dominio 2 (Ambiente naturale e cambiamenti ambientali effettuati dall’uomo) vengono utilizzati 1 volta: i codici erano già presenti nella checklist;
  • Il dominio 5 (Servizi sistemi e politiche) non viene utilizzato;

 

 

Discussione

Risultati ottenuti dall’applicazione della checklist

In seguito all’analisi dei risultati ottenuti (paragrafo 5.1.) si osserva che il numero di codici a bambino mediamente aumenta con l’aumentare dell’età; l’elevato valore delle due ds è riconducibile ai diversi livelli di gravità delle patologie incontrate, infatti il numero di codici necessari per la descrizione completa del funzionamento aumenta in base alla gravità del quadro patologico.

Osservando specificatamente i risultati ottenuti dai due gruppi, si può affermare che la checklist è meno adeguata alla descrizione funzionale di bambini da 0 a 11 mesi di vita (gruppo A). Il dato si può interpretare, in generale, come la carenza nella checklist di categorie adatte alla descrizione specifica di neonati. Per questo motivo si è deciso di non prendere in considerazione il risultato riepilogativo dei due gruppi poiché in questo modo le modifiche alla checklist non sarebbero state empiricamente giustificabili.

Di seguito si propone la discussione dei risultati, specifici per dominio, (paragrafi 5.2.1. e 5.2.2.) attraverso cui è stato possibile ottenere una base empirica su cui impostare l’ottimizzazione della checklist. Osservando i grafici proposti (figura A, figura B) si conclude che:

Nella sezione B, corrispondente alla parte 1a della checklist:

  • il dominio 1 (f. mentali) si è mostrato inadeguato per la casistica del gruppo A: sono soprattutto assenti categorie di secondo livello che forniscono informazioni più generalizzabili delle sottocategorie di terzo livello presenti. Per la casistica del gruppo B, i codici sono risultati adeguati;
  • il dominio 2 (f. sensoriali) risulta adeguato per il gruppo A; dalla presa di visione dei codici utilizzati nel gruppo B, emerge che la voce assente è b21000 acuità binoculare nella visione a distanza, presente solo al livello inferiore;
  • il dominio 3 (f. della voce e dell’eloquio) viene utilizzato solamente nella casistica del gruppo B. Il dominio risulta adeguato per la casistica, tuttavia si riporta che le categorie 35 che risultano “assenti” sono sottocategorie di terzo livello del codice b310 funzioni della voce;
  • il dominio 4 (f. dei sistemi cardiovascolare, ematologico, immunologico e dell’apparato respiratorio) si è mostrato utile alla descrizione del funzionamento dei soggetti nel gruppo B, in particolare vengono usati codici appartenenti al blocco Funzioni dell’apparato respiratorio (b440-b449).
  • il dominio 5 (f. dell’apparato digerente e dei sistemi metabolico ed endocrino) viene utilizzato solamente nella casistica del gruppo A: la categoria presente non risulta esaustiva;
  • il dominio 7 (f. neuromuscoloscheletriche e correlate al movimento) risulta inadeguato per la casistica del gruppo A: vengono più volte scelte categorie di livello superiore rispetto a quelle già presenti di secondo livello (es: b735 funzioni del tono muscolare). Per la casistica del gruppo B i codici risultano adeguati;
  • le voci utilizzate nel gruppo B dal dominio 4 (f. dei sistemi cardiovascolare, ematologico, immunologico e dell’apparato respiratorio) risultano importanti nella definizione del funzionamento dei casi.

Nella sezione S, corrispondente alla parte 1b della checklist:

Le categorie utilizzate nei domini delle Strutture corporee sono risultate inadeguate nel gruppo A: in particolare, nella maggior parte dei casi, vengono scelte le sottocategorie di terzo livello della categoria s710 struttura della regione del capo e del collo. Le categorie risultano adeguate per il gruppo B; tuttavia si sottolinea che i codici “assenti” di questo gruppo sono sottocategorie della voce s710.

Nella sezione D, corrispondente alla parte 2 della checklist:

  • Il dominio 1 (apprendimento e applicazione delle conoscenze) risulta adeguato in entrambi i gruppi.
  • Il dominio 2 (compiti e richieste generali) viene utilizzato, con bassa frequenza, solamente nel gruppo B e risulta totalmente inadeguato. Si ritiene che questo dominio possa essere eliminato dalla checklist.
  • Il dominio 3 (comunicazione) risulta adeguato in entrambi i gruppi. Si segnala che i codici “assenti” corrispondono alle categorie di secondo livello a cui fanno riferimento le sottocategorie di terzo livello presenti nella checklist.
  • Il dominio 4 (mobilità) risulta inadeguato in entrambi i gruppi. I codici “assenti” utilizzati corrispondono alle sottocategorie di terzo livello delle categorie di secondo livello presenti nella checklist.
  • Il dominio 5 (cura della propria persona), il dominio 7 (interazioni e relazioni interpersonali) e il dominio 8 (aree di vita) vengono utilizzati, con bassa frequenza, nel gruppo A. Si ritiene che questi domini debbano essere modificati o ridimensionati.

Nella sezione E, corrispondenti alla parte 3 della checklist:

  • i domini 3 (relazioni e sostegno sociale) e 4 (atteggiamenti) risultano adeguati in entrambi i gruppi.
  • il dominio 5 (servizi sistemi e politiche) non viene utilizzato. Si ritiene possa essere eliminato dalla checklist.
  • Il dominio 2 (ambiente naturale e cambiamenti ambientali effettuati dall’uomo) viene utilizzato solo nel gruppo A con bassa frequenza. È utile conservare il dominio poiché altamente specifico.
  • Il dominio 1 (prodotti e tecnologia) risulta adeguato nel gruppo A. Non risulta adeguato nel gruppo B: i codici “assenti” corrispondono alle sottocategorie di terzo e quarto livello delle categorie di secondo livello presenti nella checklist

 

 

 

Indice

 
 
INTRODUZIONE
 

INQUADRAMENTO TEORICO - Parte prima

  1. La classificazione ICF - Dall’ICDH all’ICF; ICF; ICF-CY. 
  2. Esperienze di applicazione dell’ ICF-CY in Italia.
  3. ICF-CY checklist nel servizio U.O.N.P.I.A..

PROGETTAZIONE E ATTUAZIONE DELLO STUDIO - Parte seconda

  1. Materiali e metodi - Campione; Strumenti, Il manuale di classificazione ICF-CY, ICF-CY checklist 0-3 anni, Paralleli tra protocolli osservativi e i codici ICF.CY; Disegno dello studio.
  2. Risultati - Dati generali, Gruppo A: bambini nel primo anno di vita, Gruppo B: bambini oltre il primo anno di vita; Analisi, Gruppo A, Gruppo B .
  3. Discussione - Risultati ottenuti dall’applicazione dell’ICF-CY checklist; Ottimizzazione della ICF-CY checklist 0-3 anni; Descrizione della nuova ICF-CY checklist 0-3 anni.
  4. Obiettivi e limiti.
 
CONCLUSIONI
 
ALLEGATI
 
BIBLIOGRAFIA
 
 
Tesi di Laurea di: Simone MELI 
 

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