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Riflesso di raddrizzamento del capo

Riflesso di raddrizzamento del capo. Una serie di riflessi arcaici molto importanti che permetteranno il costituirsi di atti più evoluti per il  raggiungimento della stazione eretta sono costituiti dai riflessi di raddrizzamento.

Il capo alla nascita, quando si mantiene il corpo eretto, tende a ricadere anteriormente o posteriormente. Il controllo del medesimo sull’asse potrà essere effettuato dall’intervento dei muscoli estensori del capo, se in flessione anteriore, e dai muscoli flessori del capo se in retroflessione; pertanto si potranno ricercare due tipi di riflessi di raddrizzamento del capo.

  1. riflesso di raddrizzamento del capo per intervento dei muscoli estensori. Si ricerca ponendo lentamente il bambino in posizione seduta sostenuta ed in modo tale che il capo sia flesso anteriormente. Mantenendo questa postura, dopo 1-2 secondi si può osservare che il capo si estende fino a raggiungere una posizione eretta che viene mantenuta per pochi secondi. L’epoca di scomparsa non si può definire in quanto il passaggio da riflesso automatico a  controllo attivo è sfumato.
  2. riflesso di raddrizzamento del capo per intervento dei muscoli flessori. Si ricerca in posizione supina, effettuando una lenta trazione agli arti superiori al fine di sollevarlo dal piano per portarlo in posizione seduta. La risposta di caduta in retroflessione viene ritenuta nella norma fino al limite di circa 60 giorni, in seguito il capo viene mantenuto in asse col tronco; dopo il 3°-4° mese il capo anticipa l’avanzamento del tronco flettendosi anteriormente.

Tratto da www.neuropsicomotricista.it  + Titolo dell'articolo + Nome dell'autore (Scritto da...) + eventuale bibliografia utilizzata

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