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Introduzione - Gli indicatori di rischio delle competenze relative all’apprendimento: valutazione in un campione di bambini di età compresa tra i 5 e i 6 anni

Introduzione - Gli indicatori di rischio delle competenze relative all’apprendimento: valutazione in un campione di bambini di età compresa tra i 5 e i 6 anni

 Le difficoltà di apprendimento scolastico riguardano il 10-20% della popolazione in età scolare, la prevalenza dei disturbi specifici di apprendimento (dislessia, disgrafia e disortografia, discalculia) viene posta dalla maggioranza degli autori tra il 2 ed il 5%.[1] [2] In particolare Kavale e Fornes riportano per il disturbo di lettura un range da 2-10%, per il disturbo di scrittura la prevalenza ha range 2-8% mentre per il disturbo del calcolo il range è 1-6%.[3]

Con l’acronimo DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) si intende una categoria diagnostica relativa ai Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento che appartengono ai disturbi del neurosviluppo (DSM 5, 2014) e riguarda disfunzioni delle abilità scolastiche, ossia Dislessia (difficoltà di lettura), Disortografia (difficoltà nell’aspetto costruttivo della scrittura), Disgrafia (difficoltà nell’aspetto esecutivo della scrittura) e Discalculia (difficoltà nell’area matematica).[4]

Il DSA è un disturbo dimensionale dell’apprendimento, definito come prestazione inferiore ad un livello prestabilito: gli indicatori esprimono la maturazione lenta o atipica o la non efficienza di una abilità.

Secondo il DSM 5[5] i Disturbi Specifici di Apprendimento possono essere classificati come difficoltà significativa e persistente nell’acquisizione e nel controllo del codice scritto (lettura, scrittura, calcolo) che interferisce con il funzionamento adattivo in presenza di normodotazione intellettiva e adeguate opportunità di apprendimento, ma in assenza di disturbi neuromotori o sensoriali e disturbi psicopatologici (pre-esistenti).

Un intervento precoce è fondamentale poiché è stata dimostrata l’interdipendenza tra componenti cognitive ed emotive, motivazionali e relazionali, in quanto esperienze ripetute di insuccessi, condizionano la personalità del bambino.

Infatti l’80% dei bambini con DSA presentano: problemi motivazionali, sfiducia nelle proprie possibilità di imparare come gli altri, problemi emotivi, concetto di sé più negativo, maggiore ansia, bassa autostima, difficoltà ad entrare in relazione con compagni.[6] [7]

Partendo da questi presupposti si è ritenuto opportuno effettuare uno studio sui fattori di rischio dei disturbi d’apprendimento in una fascia d’età pre-scolare attraverso una serie di prove testali, allo scopo di rilevare fasce prestazionali deboli che potrebbero quindi esitare in un futuro disturbo d’apprendimento.

Nella prima parte dello studio sono state identificate e descritte cinque aree significative per l’individuazione degli indici di rischio di tale disturbo: competenze linguistiche, competenze motorio-prassiche, competenze visuo-percettive, competenze numeriche e funzioni esecutive. Successivamente sono stati selezionati alcuni test significativi per ogni area indagata. In ultimo è stato selezionato il campione scelto in base ai criteri d’inclusione. Nella seconda parte dello studio vengono analizzati i risultati ed evidenziate le aree di rischio relative al campione analizzato.

 


[1] American Psychiatric Association (1994), Diagnostic and statistical manual of mental disorders. APA Washington.

[2] De Negri M (1999), Disturbi di apprendimento e disfunzioni parossistiche. Giornale Neuropsichiatria Età Evolutiva 19: 116-125.

[3] Kavale KA, Forness SR (1996), Learning disabilities grows up: rehabilitation issues for individuals with learning disabilities. J Rehabil 62:34-41.

[4] Consensus Conference (2007), Disturbi Evolutivi Specifici dell’Apprendimento – Raccomandazioni per la pratica clinica definite con il metodo della Consensus Conference, Milano, 26 gennaio.

[5] American Psychiatric Association. Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th ed.). Arlington, VA: American Psychiatric Publishing, 2013. Edizione italiana: Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Milano: Raffaello Cortina, 2014.

[6] Searcy S. (1988), “Developing self-esteem", in Academic Therapy, vol. 23 (5), pp. 453-460

[7] Wong B. (1996), The ABCs of learning disabilities, Academic Press, San Diego U.S.A.

 

 

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