CHE COSA COMPORTANO TALI DISTURBI - I disturbi dello schema corporeo
Possono determinarsi difficoltà percettive, motorie e relazionali: un soggetto che percepisce in maniera distorta il proprio corpo sarà anche incapace di percepire correttamente gli oggetti; e se non è capace di usare i rapporti spazio-temporali correttamente su di sé, sarà anche incapace di stabilire corrette relazioni spaziali e temporali tra sé e il mondo. Ne risente il piano dell’apprendimento. Infatti, la lettura e la scrittura esigono oltre ad una buona coordinazione occhio-mano e capacità di comprensione, anche un preciso orientamento del tempo e dello spazio: le parole si distribuiscono sul rigo con una successione precisa, con orientamento sinistra-destra, e con un certo ritmo.
Anche i processi di apprendimento di numero e di calcolo sono condizionati dai disturbi dello schema corporeo dal momento che i primissimi concetti di numero sono legati proprio al corpo: un bambino apprende che ha due occhi, due mani, molte dita, etc.
Sul piano motorio si manifestano goffaggine, disturbi della coordinazione e imprecisione dei movimenti che condizionano la formazione degli schemi motori.
Tutto ciò produce in un soggetto frustrazione ed insicurezza che possono dar luogo ad inibizione, sentimenti di scarsa autostima o anche ad aggressività.
E non è raro trovare bambini che negano la malattia divenendo oppositivi e mal disposti a qualsiasi forma di manipolazione della parte malata o all’uso di quella parte, tanto nelle attività della vita quotidiana, quanto nelle consegne date in ambito terapeutico.
I disegni delle figure 3-1 e 3-2, eseguiti da un paziente di 7 anni con emiplegia dx, in cura presso il Centro di Riabilitazione “Antoniano” di Ercolano (Na), dimostrano chiaramente quanto detto in precedenza: nel disegno 3-1 il bambino nel rappresentare se stesso nell’atto di arrampicarsi tra due alberi, omette completamente di disegnare gli arti dell’emicorpo plegico; nel disegno 3-2, eseguito alcuni mesi più tardi, gli arti dell’emicorpo malato sono rappresentati ma persiste una significativa sproporzione con l’emilato sano.
Indice |
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Capitolo 1 | 1 CONCETTO DI "SCHEMA" E DI "IMMAGINE" |
1.1. CENNI STORICI | |
1.2. ALCUNE DEFINIZIONI | |
1.3. IN SINTESI | |
1.4. ALTRI TERMINI DA DEFINIRE | |
1.5. IL VISSUTO CORPOREO | |
Capitolo 2 | 2 EVOLUZIONE DELLO SCHEMA CORPOREO |
2.1. NEUROANATOMIA | |
2.2. PSICOLOGIA | |
2.3. LE FASI DELLA STRUTTURAZIONE | |
2.4. ALCUNI ASPETTI DELL’ EVOLUZIONE | |
2.5. LATERALITA’ E LATERALIZZAZIONE | |
2.6. STUDI SULLO SVILUPPO DELLO SCHEMA CORPOREO | |
Capitolo 3 | 3 I DISTURBI DELLO SCHEMA CORPOREO |
3.1. COME CLASSIFICARE | |
3.2. CHE COSA COMPORTANO TALI DISTURBI | |
3.3. VALUTAZIONE DELLO SCHEMA CORPOREO | |
Capitolo 4 | 4 SCHEMA CORPOREO : TRATTAMENTO |
4.1. DIVERSI APPROCCI TERAPEUTICI | |
4.2. TERAPIA PSICOMOTORIA | |
4.3. CONCLUSIONE | |
BIBLIOGRAFIA e RIFERIMENTI LINKS | |
Tesi di Laurea di: Luciano MONTEFUSCO |