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ALTRI TERMINI DA DEFINIRE - Concetto di "schema" e di "immagine"

Che cosa vogliamo indicare con le parole sensazione e percezione ? Per alcuni non sono separabili, per altri c’è una differenza importante. Il termine SENSAZIONE indica gli elementi della conoscenza sensibile provocati da stimoli esterni agenti sugli organi sensoriali. Il nostro corpo  continuamente riceve stimoli che provengono dal mondo esterno; ma c’è anche una sensibilità propriocettiva ed una enterocettiva che provengono dal corpo stesso e grazie alle quali possiamo sentire il battito cardiaco, il movimento respiratorio, il grado di tensione dei muscoli, dei tendini, e possiamo conoscere la posizione e il movimento delle varie parti del corpo ad occhi chiusi.

Con il termine PERCEZIONE intendiamo: “Un insieme di funzioni psicologiche che permettono all’organismo di acquisire informazioni circa lo stato e i mutamenti del suo ambiente grazie all’azione  di organi specializzati quali la vista, l’udito, l’olfatto, il gusto e il tatto. E’ inoltre possibile raccogliere informazioni sullo stato del proprio corpo tramite la sensibilità propriocettiva ed enterocettiva” (Galimberti, 2003).

Finchè le informazioni restano ad un livello non cosciente, parliamo di sensazioni; quando invece sono portate alla coscienza e sono unificate e organizzate, parliamo di percezione. L’insieme delle varie sensazioni che riguardano il corpo, unificate, formano quella che chiamiamo la COSCIENZA CORPOREA. Grazie alla coscienza corporea è possibile raccogliere tutte le percezioni dei singoli segmenti corporei e unificarle in un unico schema dando loro un’identità specifica.

La CONOSCENZA del corpo indica un sapere come è fatto il proprio corpo, ed è diversa dalla coscienza corporea perché è una capacità cognitiva. Se ad un bambino di due anni diamo un foglio arrotolato come un cannocchiale e gli chiediamo di guardarci dentro, può capitare che lo ponga in mezzo agli occhi, perché la coscienza della visione a questa età prevale sulla conoscenza del proprio corpo.

RAPPRESENTAZIONE: “Termine che indica sia l’atto con cui la coscienza riproduce un oggetto esterno come può essere una cosa, o interno come uno stato d’animo o un prodotto fantastico, sia il contenuto di tale operazione riproduttiva”(Galimberti, 2003). Rappresentare significa presentare di nuovo, quindi in ogni rappresentazione si ripresenta qualche cosa attraverso uno schema, un modello, un’immagine sia astratta che concreta, usando il disegno, la scrittura, la parola o un’immagine mentale. E’ un’elaborazione mentale di tutto ciò che proviene dal corpo, da sensazioni, percezioni, coscienza, conoscenza, da azioni che costruiscono memorie motorie. E’ una elaborazione che procede nella dimensione emozionale oltre che in quella cognitiva.

Ribadiamo che Il concetto di IMMAGINE CORPOREA a differenza di quello di schema corporeo implica anche come ed in che modo noi percepiamo il nostro corpo e  gli altri ci percepiscono, e quindi quale e quanta importanza abbiano i fattori psicologici e sociali.

Parliamo di dinamiche inconsce che influenzano lo schema corporeo. Insomma, si pone il problema del vissuto corporeo, quello che rende ogni sentire soggettivo: “Ogniqualvolta due persone si incontrano, ci sono in realtà sei persone presenti. Per ogni uomo ce n’è uno per come egli stesso si crede, uno per come lo vede l’altro ed uno infine per come egli è realmente” (W.James, 1890).

Indice

 

PREMESSA

   
Capitolo 1 1 CONCETTO DI "SCHEMA" E DI "IMMAGINE"
  1.1. CENNI STORICI
  1.2. ALCUNE DEFINIZIONI
  1.3. IN SINTESI
  1.4. ALTRI TERMINI DA DEFINIRE
  1.5. IL VISSUTO CORPOREO
Capitolo 2 2 EVOLUZIONE DELLO SCHEMA CORPOREO
  2.1. NEUROANATOMIA
  2.2. PSICOLOGIA
  2.3. LE FASI DELLA STRUTTURAZIONE
  2.4. ALCUNI ASPETTI DELL’ EVOLUZIONE
  2.5. LATERALITA’ E LATERALIZZAZIONE
  2.6. STUDI SULLO SVILUPPO DELLO SCHEMA CORPOREO
Capitolo 3 3 I DISTURBI DELLO SCHEMA CORPOREO
  3.1. COME CLASSIFICARE
  3.2. CHE COSA COMPORTANO TALI DISTURBI
  3.3. VALUTAZIONE DELLO SCHEMA CORPOREO
Capitolo 4 4 SCHEMA CORPOREO : TRATTAMENTO
  4.1. DIVERSI APPROCCI TERAPEUTICI
  4.2. TERAPIA PSICOMOTORIA
  4.3. CONCLUSIONE
   
  BIBLIOGRAFIA e RIFERIMENTI LINKS
   
  Tesi di Laurea di: Luciano MONTEFUSCO

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