Aspetti percettivo-prassici e comunicazione: CONCLUSIONI
In conclusione, possiamo affermare che i bambini con Disturbi dello Spettro Autistico spesso attuano comportamenti problema ed è compito del terapista, con la collaborazione della famiglia e della scuola, capire la funzione del comportamento, prima di iniziare qualsiasi intervento atto a limitarne il numero e l’intensità. Possono essere causati sia da deficit comunicativi, ma anche da problemi di integrazione sensoriale: è fondamentale, quindi, prima di porsi degli obiettivi per ciascun bambino, conoscerne il profilo senso-percettivo.
Nel lavoro che abbiamo svolto in questi sei mesi, siamo partiti proprio da questo per progettare l’intervento per ognuno dei casi seguiti.
Effettuare un lavoro intensivo sulle prassie associato all’utilizzo del PECS ha permesso a questi pazienti di:
- acquisire nuove strategie comunicative,
- acquisire nuove abilità da generalizzare nella vita di tutti i giorni,
- apprendere nuove modalità di gioco,
- lavorare sulla flessibilità per ampliare le capacità di adattamento a situazioni nuove.
Quello che ho capito essere di fondamentale importanza per un migliore sviluppo globale del bambino è che non basta che il paziente lavori in stanza di psicomotricità o di logopedia, ma è importantissimo che le strategie proposte da noi vengano trasmesse ai genitori e alla scuola perché questi possano attuarle nella vita di tutti i giorni per favorire la generalizzazione di condotte funzionali nei vari contesti di vita del bambino.
Indice |
INTRODUZIONE |
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CONCLUSIONI |
BIBLIOGRAFIA |
Tesi di Laurea di: Serena SIRI |