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Perché il termine “NEUROPSICOMOTRICISTA” viene associato al "Terapista della NEURO e PSICOMOTRICITÀ dell’Età Evolutiva" ?

CONCLUSIONI - Il Gioco come Strumento Terapeutico nella PCI

Gli obiettivi dell’elaborato sono stati il sottolineare gli elementi connotativi del gioco all’interno del setting terapeutico e del contesto ambientale, evidenziandone il valore nello sviluppo del bambino, tipico e non, e nel trattamento neuropsicomotorio.

I risultati emersi dalla somministrazione del questionario confermano l’ipotesi iniziale riguardante l’importanza del gioco in età evolutiva: sia i genitori sia i bambini reputano l’attività ludica fondamentale nel corso dello sviluppo.

La  valutazione  dell’affidabilità  e  il  successivo  utilizzo  del  QGB  si sono  rivelati strumenti utili al fine osservativo/valutativo: il questionario ha infatti permesso di acquisire  maggiori  informazioni  qualitative  inerenti  l’attività  ludica  del  bambino affetto da paralisi cerebrale infantile in carico presso la U.O.N.P.I.A. di Monza. Essendo per questo bambino difficoltoso esprimere i propri bisogni, l’impiego di un questionario su scala Likert a 5 punti, basato su un linguaggio semplice, si è dimostrato particolarmente adatto e di facile utilizzo.

È stato possibile da una parte coinvolgere attivamente il bambino con PCI e la sua famiglia, dall’altra fornire allo specialista una visione del gioco più completa all'interno del trattamento rieducativo.

L'importanza di avere per i genitori e per i terapisti un tempo e uno spazio comune di osservazione sull’attività del bambino, anche in assenza del paziente, in cui potersi confrontare comporta delle ricadute importanti all'interno dell'esercizio terapeutico.

In questo modo i genitori non diventano terapisti, ma possono vivere esperienze significative con il loro figlio perché resi partecipanti attivi dell’esperienza terapeutica che il bambino sta vivendo, condividendo le gioie, le evoluzioni, le difficoltà e a volte le frustrazioni che un’attività ludico cognitiva, qual è il gioco per il bambino, soprattutto con disabilità, comporta.

 

Indice
 
 
INTRODUZIONE
 
  1. PARTE PRIMA: INQUADRAMENTO TEORICO
  2. PARTE SECONDA: Progettazione ed attuazione dello studio: Scopo dello studio; materiali e metodi; campione; presentazione caso clinico; strumenti; disegno dello studio; risultati; risultati del campione gruppo controllo; risultato caso clinico; discussione; obiettivi e limiti
 
CONCLUSIONI
 
BIBLIOGRAFIA - ALLEGATI
 
Tesi di Laurea di: Filippo CATTANEO
 

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