Scale di valutazione dell’intelligenza e del livello di sviluppo
Fino a pochi decenni fa, il problema “ritardo mentale” era risolto in termini di QI, inteso appunto come indice di Ritardo Mentale.
Ma oggi sappiamo che un QI o punteggi accademici sono incapaci di prevedere in modo infallibile la riuscita nella vita e il grado di adattamento sociale. Uno stesso QI può significare diverse condizioni di vita. Il livello di realizzazione e di integrazione sociale o di soddisfazione personale non sempre va di pari passo con quello del QI.
Inoltre, il difetto di sviluppo cognitivo nella disabilità intellettiva è posto come generalizzato, nel senso che pervade tutti i settori dell’apprendimento, ma, non compromettendoli quasi mai tutti nella stessa misura, si delinea in un profilo ogni volta disomogeneo, con zone a più o meno elevato grado di funzionamento, capace di caratterizzare l’individuo.
Cenni storici
L’esigenza di definire e misurare l’intelligenza si manifesta per motivi pratici, scolastici. Il primo serio tentativo di inventare uno strumento per la misura dell’intelligenza è attuato da Alfred Binet in collaborazione con Thèodore Simon all’inizio del secolo scorso in Francia su commissione del Ministero dell’Educazione.
L’obiettivo era poter individuare precocemente i bambini che avrebbero trovato difficoltà nel frequentare la scuola normale e avrebbero avuto bisogno di classi dove venisse impartito un insegnamento speciale. Il concetto di misurazione dell’intelligenza compare quindi sotto forma di una valutazione delle sue limitazioni.
Lo sviluppo intellettivo, processo attivo e legato al funzionamento del SNC, è caratterizzato dall’acquisizione progressiva di abilità e competenze nelle diverse aree (motoria, cognitiva, sociale, affettiva ecc.) in relazione allo scorrere del tempo, quindi al crescere dell’età. Possiamo infatti osservare come alla nascita tutti i bambini possono essere considerati ’naturalmente disabili’, in quanto il loro livello di abilitazione è molto basso. In breve tempo però le curve di sviluppo si differenziano in modo sostanziale in conseguenza della diversa capacita di ‘sfruttare’ le interazioni ambientali. La differenza (forbice) tra una curva di sviluppo tipico e una curva di sviluppo atipico inizialmente è piuttosto contenuta, ma si accentua progressivamente con il passare del tempo e le difficoltà diventano più rilevanti dalle scuole elementari. Le diverse aree di sviluppo sono fortemente collegate fra loro, e non è possibile analizzare in modo omogeneo lo sviluppo senza valutare le evoluzioni nelle diverse aree, e le relazioni tra queste: non si può considerare l’aspetto puramente intellettivo separato da quello motorio, sociale, relazionale e affettivo.
Ognuno di questi aspetti può avere ripercussioni sugli altri.
Principali scale di misurazione dell’intelligenza e del livello di sviluppo
Le principali scale standardizzate di misurazione dell’intelligenza e del livello di sviluppo utilizzate sono:
WECHSLER
Le Scale WECHSLER sono tre:
- La WPPSI-III rivolta a soggetti dai 6 mesi ai 7 anni e 3 mesi
- la WISC-III rivolta a soggetti dai 6 ai 16 anni e 11 mesi
- La WAIS-III rivolta a soggetti dai 16 anni in poi.
Le scale WECHLER vengono usate per ottenere una valutazione completa del funzionamento intellettivo generale ed identificare soggetti con ritardi nello sviluppo cognitivo. Sono suddivise in due scale principali: la scala verbale e quella di performance, che consentono di misurare sia il Q.I. totale, sia separatamente il Q.I. verbale e il Q.I. di performance.
BAYLEY SCALES OF INFANT AND TODDLER DEVELOPMENT - THIRD EDITION
Sono scale per la valutazione dello sviluppo di bambini da 1 a 42 mesi di età. Permettono di identificare i soggetti con ritardo nello sviluppo e fornisce indicazioni per pianificare l'intervento. È possibile ottenere informazioni dettagliate sulla funzionalità di bambini che ancora non parlano.
Le Bayley-III individuano le competenze e i punti di forza e di debolezza del bambino. Fornisce anche una misura valida e attendibile delle sue abilità, oltre a permettere il confronto con campioni clinici. I punteggi-età possono essere usati per registrare i progressi del bambino, cosa che risulta utile nella valutazione del programma di intervento permettendo il monitoraggio dei risultati.
LEITER INTERNATIONAL PERFORMANCE SCALE – REVISED
La Leiter è una scala completamente non verbale, che si compone di due batterie standardizzate: Visualizzazione e Ragionamento (VR), per la misura di capacità cognitive non verbali legate alla visualizzazione, alle abilità spaziali e al ragionamento, e Attenzione e Memoria (AM). Concepita per misurare l’intelligenza fluida di bambini e adolescenti dai 2 ai 18 anni con disturbi verbali o cognitivi, presenta molti vantaggi per la valutazione nei soggetti iperattivi o con autismo, e il suo utilizzo è consigliato soprattutto per i soggetti a basso funzionamento. Oltre a prevedere un punteggio finale indicativo dell’età mentale, la Leiter offre un profilo di punti di forza e punti deboli del soggetto utile in fase di programmazione dell’intervento.
STANFORD-BINET
Applicabile dai 2 anni e mezzo fino all'età adulta, la scala Stanford-Binet, evoluzione della originaria scala Binet e Simon, viene usata più frequentemente nella fascia di età compresa fra i 3 ed i 6 anni. Questo test si propone di misurare l'intelligenza generale presentando al soggetto una varietà di compiti di difficoltà crescente nota. Ha il pregio di poter essere utilizzato in un'amplissima gamma di età, e di poter essere applicato più rapidamente della WISC o della WAIS. Ha tuttavia il difetto di richiedere una grande esperienza per la sua applicazione e di non discriminare chiaramente fra aspetti verbali e non verbali dell'intelligenza.
BRUNET-LEZINE
È utilizzata per bambini da 1 a 30 mesi. Si compone di prove che esplorano 4 aree di sviluppo (motorio-posturale, verbale, di adattamento e del comportamento con gli oggetti, delle relazioni interpersonali). Prevede una serie di domande rivolte ai genitori che vanno ad integrare i dati ottenuti dall’osservazione.
GRIFFITHS MENTAL DEVELOPMENT SCALES (0-2 e 2-8 anni)
Sono composte da 6 scale relative alle diverse aree di sviluppo:
- scala A. locomotoria
- scala B. personale-sociale
- scala C. coordinazione udito-linguaggio
- scala D. coordinazione occhio-mano
- scala E. performance
- e nella sezione 2-8 anni: scala F. ragionamento pratico.
Ogni scala può essere somministrata separatamente e fornisce un’età ed un quoziente di sviluppo (QS). Dall’insieme delle scale si ottiene l’età mentale globale (EM) e il quoziente di sviluppo globale (GQ).
CAPITOLO 1 - Definire la disabilità intellettiva: dal ritardo mentale ai disturbi dello sviluppo intellettivo CAPITOLO 2 - Scale di valutazione dell’intelligenza e del livello di sviluppo CAPITOLO 3 - Il comportamento adattivo CAPITOLO 4 - La classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute, ICF CAPITOLO 5 - Integrazione sociale e qualità di vita CAPITOLO 6 - Trattamento Neuropsicomotorio nella disabilità intellettiva CAPITOLO 7 - Casi Clinici Risultati valutazioni Vineland- Allegati Tesi di Laurea di: Maria FERRARA
Indice
INTRODUZIONE
CONCLUSIONI
BIBLIOGRAFIA