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Perché il termine “NEUROPSICOMOTRICISTA” viene associato al "Terapista della NEURO e PSICOMOTRICITÀ dell’Età Evolutiva" ?

Il comportamento adattivo

Nel quadro generale di grande attenzione alla sola misura del QI alcuni autori avevano iniziato ad interessarsi del comportamento adattivo e a ritenerlo un aspetto essenziale nella diagnosi di ritardo mentale.

Tuttavia fu solo negli anni ‘60 che l’ American Association on Mental Deficiency (AAMD) -poi AAMR- introdusse anche il comportamento adattivo, indicandolo come dimensione da valutare, oltre l’intelligenza, nella diagnosi di Ritardo Mentale.

Il comportamento adattivo è l’insieme delle abilità concettuali, sociali e pratiche che le persone hanno imparato per funzionare nella vita di tutti i giorni. Le limitazioni nel comportamento adattivo influenzano le prestazioni sia nella vita quotidiana che nella capacità di corrispondere ai cambiamenti della vita e alle richieste ambientali.

Il Comportamento adattivo secondo i manuali diagnostici

Vengono considerate le seguenti aree:

  • Comunicazione
  • Cura della propria persona
  • Vita in famiglia
  • Capacità sociali/interpersonali
  • Uso delle risorse della comunità
  • Autodeterminazione
  • Capacità di funzionamento scolastico
  • Lavoro
  • Tempo libero
  • Salute
  • Sicurezza

Le limitazioni nel comportamento adattivo devono essere stabilite attraverso misure standardizzate sulla popolazione generale e sono definite da:

  • performance che si trovano almeno 2 DS sotto la media in uno dei tre domini: sociale, concettuale, pratico
  • un punteggio complessivo di una misura standardizzata di abilità concettuali, sociali e pratiche. 

Nella valutazione si considera che il comportamento adattivo è età-specifico, cioè si sviluppa durante l’età evolutiva e declina in età avanzata; è contesto-specifico, nel senso che per ciascuna classe di età i livelli di comportamento adattivo adeguati non sono definibili in assoluto poichè dipendono dalle aspettative dell’ambiente; è espressione di una performance TIPICA, ossia riguarda le attività che l’individuo svolge abitualmente e non invece la performance MASSIMA, cioè quello che potrebbe svolgere se, ad esempio, ne avesse le opportunità o fosse sufficientemente motivato.

Devono essere poi considerate anche le seguenti dimensioni:

  • inesperienza
  • raggirabilità

Questi due aspetti devono rientrare all’interno della valutazione del comportamento adattivo anche se assenti dagli attuali test adattivi, mediante il giudizio clinico, in attesa di misure affidabili. 

Importante è anche distinguere il comportamento problema, che non rappresenta una dimensione o una caratteristica del comportamento adattivo. La presenza di un comportamento problema non è considerata una limitazione del comportamento adattivo anche se può rappresentare un fattore rilevante nell’ interpretazione dei punteggi (cioè nel giudizio clinico) ai fini della diagnosi. 

È importante, poi, riuscire a distinguere tra limitazioni del comportamento adattivo e le difficoltà derivanti dalla condizione fisica e mentale del soggetto (limitazioni del comportamento derivanti da particolari condizioni sensoriali, emozionali o fisiche).

La capacità di adattamento, come già sottolineato, è stata definita come l’insieme degli attributi che rendono un soggetto capace di “funzionare” nella società, alcuni riconducibili a capacità intrinseche (ad es. capacità cognitive e di apprendimento), altre a capacità sviluppate dal soggetto in un contesto sociale.

La capacità di integrazione tra le proprie capacità personali e le richieste poste sia dall’ambiente di vita (secondo aspettative che il soggetto suscita) sia dalle regole sociali della propria comunità sono state definite da Mc Graw e Bruininks (1990) come intelligenza pratica, cioè gestione autonoma della vita quotidiana da parte di un singolo individuo: igiene personale, cura della casa, tutela della propria incolumità ecc., e intelligenza sociale, cioè competenze richieste per stabilire in modo appropriato le relazioni sociali: comunicazione, controllo delle emozioni, percezione delle emozioni degli altri, assunzione di ruolo nella comunicazione, comportamenti sessuali adeguati, gestione del tempo libero ecc. 

Queste due manifestazioni dell’intelligenza sono alla base della capacità adattiva e da esse dipende la possibilità di avere una vita autonoma, lavorare, avere degli obiettivi e poterli realizzare e modificare, stabilire relazioni affettive, costruirsi una famiglia, assumere ruoli codificati nella società.

Le linee guida AAMR

Le Linee Guida AAMR (2005) forniscono esempi di abilità adattive concettuali, sociali e pratiche:

Concettuali

  • Linguaggio (recettivo ed espressivo)
  • Lettura e scrittura
  • Concetto di denaro
  • Autonomia decisionale

Sociali

  • Abilità interpersonali
  • Responsabilità
  • Autostima
  • Raggirabilità (probabilità di essere ingannati o manipolati)
  • Inesperienza
  • Capacità di seguire le regole
  • Rispetto delle leggi
  • Capacità di evitare la vittimizzazione

Pratiche

  • Attività di vita quotidiana
  • Alimentazione
  • Spostamenti/mobilità
  • Igiene personale
  • Capacità di vestirsi
  • Preparazione dei pasti
  • Lavori domestici
  • Assunzioni di farmaci
  • Gestione del denaro
  • Uso del telefono
  • Abilità lavorative
  • Mantenimento della sicurezza ambientale

È fondamentale tener conto del contesto che descrive il complesso delle condizioni in cui le persone vivono quotidianamente. 

Il termine contesto fa riferimento ad una prospettiva ecologica che coinvolge almeno tre livelli diversi:

  • il setting sociale ristretto, che comprende la famiglia e/o le figure di sostegno (microsistema);
  • il quartiere, la comunità o le organizzazioni che provvedono all’istruzione, ai servizi di abilitazione o ad altri tipi di sostegno (mesosistema);
  • i modelli generali proposti dalla cultura, dalla società, dalla popolazione (in senso più ampio), dal paese di appartenenza e dalle influenze sociopolitiche ( macrosistema).

Valutazione delle capacità adattive- Scale Vineland

La valutazione delle capacità adattive è “funzionale”, deve cioè definire il livello di funzionamento cognitivo del soggetto in rapporto alle esigenze della comunità in cui vive e al livello atteso per i soggetti di pari età. Non esprime quindi semplicemente l'acquisizione delle singole abilità, ma il livello di autonomia cognitiva del soggetto in contesti diversi da quelli in cui l’abilità è stata insegnata o appresa.

La valutazione del comportamento adattivo viene svolta attraverso test validati e standardizzati, come le scale VINELAND, qui esposte brevemente ed utilizzate nella valutazione dei casi clinici riportati nel capitolo 7, in quanto forniscono i risultati migliori.

Le Vineland Adaptive Behavior Scales (Sparrow et al., 1984) sono una revisione della nota Vineland Social Maturity Scale (VSMS; Doll, 1935, 1965) costruita a metà degli anni Trenta da Edgar A. Doll con lo scopo di definire il ritardo mentale in modo più completo e articolato. Proponendo la competenza sociale, l’indipendenza personale e la capacità di assumersi responsabilità già Doll aveva posto all’attenzione degli psicologi altri criteri, accanto al QI per la diagnosi di ritardo mentale, concentrando la propria attenzione sul comportamento adattivo dell’individuo. 

Per questo, le Scale Vineland, completamente riviste rispetto all’originale, sono lo strumento più utilizzato a livello internazionale per la misura del funzionamento adattivo e più citato in bibliografia. Doll, aveva intuito che la valutazione dei soggetti con ritardo mentale doveva includere la capacità dei soggetti di badare a se stessi e a tal fine sviluppò le VSMS, un’intervista strutturata da proporre a chi conoscesse bene il soggetto da esaminare.

Le scale Vineland permettono la misurazione delle quattro principali dimensioni che ogni scala costruita per la rilevazione comportamento adattivo dovrebbe misurare, ovvero Comunicazione, Abilità quotidiane, Socializzazione e Abilità motorie. L’intervista, dunque, attraverso la valutazione complessiva del comportamento adattivo del soggetto, permette la programmazione di interventi individuali educativi e riabilitativi.

Articolazione delle Scale Vineland

Le Scale Vineland si articolano in 4 scale e 11 sottoscale:

  • Scala Comunicazione. Sottoscale: Ricezione (ciò che il soggetto comprende), Espressione (ciò che il soggetto dice), Scrittura (ciò che il soggetto legge e scrive);
  • Scala Abilità quotidiane. Sottoscale: Personale (come il soggetto mangia, si veste e cura l’igiene personale), Domestico (quali lavori domestici il soggetto compie), Comunità (come il soggetto usa tempo, denaro, telefono e proprie capacità lavorative);
  • Scala Socializzazione. Sottoscale: Relazioni interpersonali (come il soggetto interagisce con gli altri), Gioco e tempo libero (come il soggetto gioca e impiega il tempo libero), Regole sociali (come il soggetto manifesta senso di responsabilità e sensibilità verso gli altri.
  • Scala Abilità Motorie. Sottoscale: Grossolane (come il soggetto usa braccia e gambe per il movimento e la coordinazione), Fini (come il soggetto usa mani e dita per manipolare oggetti).

Ogni sottoscala è a sua volta suddivisa in cluster (composti da 2 a 8 item) elencati in ordine evolutivo. Ogni cluster è ordinato in base ad un item target.

Oltre alle scale illustrate è possibile utilizzare la Scala composta, articolata in due versioni: la prima comprende tutte e quattro le scale del comportamento adattivo (Comunicazione, Abilità quotidiane, Socializzazione e Abilità motorie), la seconda soltanto tre scale (Comunicazione, Abilità quotidiane e Socializzazione).

Le Scale Vineland sono utilizzabili in vari setting clinici, educativi e di ricerca e ad esse si ricorre soprattutto per la valutazione e la diagnosi della Disabilità Intellettiva, ma è possibile utilizzare lo strumento anche con soggetti che abbiano altre disabilità per rilevare i comportamenti di tipo adattivo e il grado in cui la disabilità incida sulla prestazione quotidiana del soggetto. Inoltre le informazioni ottenute con l’intervista possono essere utilizzate per selezionare il programma più adatto per ottenere il migliore apprendimento possibile. Le Scale Vineland si configurano come uno strumento che pone la maggiore attenzione possibile su quello che fa il soggetto mediante una serie di domande aperte senza limitazioni prestabilite. Gli item delle Scale Vineland vengono utilizzati per misurare ciò che il soggetto fa di solito o abitualmente e non quello che questi non può fare.

L’intervista Vineland e la sua utilizzazione

Negli Stati Uniti le Scale Vineland vengono proposte in tre versioni revisionate:

  • la Forma breve (Interview Edition– Survey Form),
  • la Versione per la Scuola (Classroom Edition),
  • la Forma completa (Interview Edition – Expanded Form)

Di queste solo la Forma completa (540 item) è disponibile anche in Italia. È tuttavia possibile somministrare gli item che costituiscono la Forma breve (261) dato che sono inclusi nella Forma completa.

Il costrutto del comportamento adattivo negli ultimi decenni ha destato molto interesse in ambito accademico e numerose ricerche hanno permesso la costruzione di strumenti specifici per la misura di questo costrutto multidimensionale, per la misura di aspetti specifici delle abilità adattive in considerazione del fatto che indici come il QI o il successo scolastico sono ormai considerati predittori insufficienti del grado di adattamento sociale degli individui.

 

Indice

INTRODUZIONE
 

CAPITOLO 1 - Definire la disabilità intellettiva: dal ritardo mentale ai disturbi dello sviluppo intellettivo

  1. Definizione e criteri 
  2. Classificazione secondo l’ AAMR
  3. Cause di disabilità intellettiva
  4. Caratteristiche descrittive e disturbi mentali associati
  5. Reperti dell’esame fisico e condizioni mediche associate
  6. Caratteristiche collegate a cultura, età e genere
  7. Diagnosi differenziale

 

CAPITOLO 2 - Scale di valutazione dell’intelligenza e del livello di sviluppo

  1. Cenni storici
  2. Principali scale di misurazione dell’intelligenza e del livello di sviluppo

 

CAPITOLO 3 - Il comportamento adattivo

  1. Comportamento adattivo secondo i manuali diagnostici
  2. Linee guida AAMR
  3. Valutazione delle capacità adattive- Scale Vineland
  4. Articolazione delle scale Vineland
  5. L’intervista Vineland e la sua utilizzazione

 

CAPITOLO 4 - La classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute, ICF

 

CAPITOLO 5 - Integrazione sociale e qualità di vita

  1. Nuovo paradigma per la disabilità intellettiva
  2. Ottica di qualità di vita e pianificazione dei sostegni
  3. Integrazione nei contesti di vita

 

CAPITOLO 6 - Trattamento Neuropsicomotorio nella disabilità intellettiva

 

CAPITOLO 7 - Casi Clinici 

  1. Caso 1: G. - Presentazione caso; Il bambino oggi; Valutazione Vineland; Proposte di trattamento
  2. Caso 2: L. - Presentazione caso; Il bambino oggi; Valutazione Vineland; Proposte di trattamento
  3. Caso 3: D. - Presentazione caso; Il bambino oggi; Valutazione Vineland; Proposte di trattamento

Risultati valutazioni Vineland- Allegati

 

 
CONCLUSIONI

 

BIBLIOGRAFIA
 

Tesi di Laurea di: Maria FERRARA 

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