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Disturbi di Regolazione in bambini con Autismo - Esperienze personali - Le scale di valutazione - Il trattamento - I pazienti

Esperienze personali

Introduzione

L’obiettivo di questo lavoro è quello di evidenziare la presenza di disturbi della regolazione e la loro evoluzione in bambini affetti da DPS. A questo scopo è stata somministrata una checklist dei sintomi che valuta il funzionamento in alcune aree, che possono essere deficitarie in questa patologia, di cinque piccoli pazienti che svolgono il trattamento presso l’Istituto “Stella Maris”. I dati di questa checklist sono stati integrati con quelli ottenuti da un altro questionario, compilato dai genitori, di cui sono stati utilizzati solo i risultati di due categorie assenti nella prima scala e non valutabili direttamente durante il trattamento. Entrambe le scale sono state somministrate a tutti i bambini in due tempi: una prima volta dopo un periodo di osservazione durante la mia attività di tirocinio svolta nella sede del trattamento dei piccoli pazienti; la seconda volta dopo un periodo di trattamento psico-educativo e del linguaggio di circa quattro mesi. Questa doppia somministrazione è stata effettuata per valutare se dopo un periodo di trattamento, come quello svolto nella suddetta struttura, venivano modificati alcuni item presi in considerazione dalle diverse categorie delle già citate scale di valutazione.

Le scale di valutazione

La prima scala valuta la storia senso-motoria del bambino ed è stata compilata attraverso l’osservazione diretta dei bambini, mentre la seconda è stata compilata dai genitori che hanno fornito dei dati relativi all’ambiente domestico e al proprio rapporto con il bambino e di cui ho utilizzato i risultati relativi alle categorie assenti nella prima scala (sonno e vestirsi, fare il bagno…). Riporterò di seguito la traduzione della scala che ho personalmente somministrato ai bambini e in appendice il questionario proposto ai genitori adattato in modo che fosse chiaro e comprensibile ed in grado di facilitare le risposte.

Storia sensomotoria - Questionario per età pre-scolare

Georgia DeGangi, PhD, OTR, FAOTA Lynn A. Bazer-Martin, PhD, OTR Trad. Botrugno Nadia

Istruzioni. Il questionario può essere compilato da un genitore, da un insegnante o da un terapista; ha lo scopo di valutare il funzionamento del bambino in diverse aree. La validità del questionario è stata appurata su bambini di 3 e 4 anni ma può essere somministrato anche a bambini di 5 anni. Si devono sommare i punteggi per ogni subscala e si devono inserire nelle tabelle in fondo. I bambini che mostrano funzionamenti sospetti in una o più aree, fra quelle di processazione sensoriale o di pianificazione motoria, possono essere affidati ad un terapista occupazionale che valuti, attraverso ulteriori test, l’integrazione sensoriale e le abilità motorie. Bambini che mostrano funzionamenti sospetti nel comportamento più generale e nelle aree emozionali possono essere affidati ad uno psicologo o iniziare precocemente un intervento familiare che valuti e tratti i problemi in queste aree.

 

Subscala

  1. Autoregolazione - Livello di attività ed attenzione
  2. Processazione sensoriale attraverso il tatto
  3. Processazione sensoriale attraverso il movimento: Iporeattivo; Iper-reattivo
  4. Maturità emozionale
  5. Maturità motoria - Pianificazione motoria e coordinazione

 

A. Autoregolazione (livello di attività e di attenzione)

Il vostro bambino:

  1. è frequentemente irritabile?
  2. “si aggrappa” frequentemente?
  3. è troppo attivo e difficilmente si calma?
  4. è troppo eccitato da luci e suoni?
  5. è distratto da luci e suoni?
  6. è irrequieto e agitato nei momenti in cui viene richiesta calma e concentrazione?

B. Processazione sensoriale attraverso il tatto

Il vostro bambino :

  1. è infastidito dal fare il bagno, lavarsi le mani,il viso o i capelli?)
  2. si lamenta che gli altri lo urtano?
  3. disdegna la consistenza di alcuni cibi gommoso, croccante), rifiuta cibi dalla consistenza nuova ?
  4. preferisce alcuni vestiti e si lamenta dell’etichetta nel vestito o che alcuni vestiti sono troppo stretti o che prudono?
  5. frequentemente urta e spinge altri bambini o gioca in modo troppo violento?
  6. preferisce i vestiti più stretti possibile, o preferisce pantaloni o le maniche delle maglie molto lunghi anche se è caldo?
  7. sembra eccessivamente sensibile al solletico?
  8. è iper-reattivo o iporeattivo ad esperienze fisicamente dolorose?
  9. tende ad isolarsi da un gruppo o sembra irritabile ad un contatto corporeo?

C. Processazione sensoriale attraverso il movimento

La prima parte di questa sezione riguarda i bambini che sono iporeattivi a stimolazioni motorie, la seconda parte i bambini che sono molto sensibili o intolleranti al movimento nello spazio.

Il vostro bambino:

  1. preferisce giostre che ruotano velocemente o correre nel parco giochi, senza presentare apparenti vertigini?
  2. frequentemente fa un giro sulla giostra dove altri, tenendo la piattaforma, la fanno girare?
  3. preferisce in particolar modo fare a casa giochi motori come saltare sui mobili, dondolarsi usando una sedia, o essere girato su una sedia girevole?
  4. si diverte se viene capovolto?

Il vostro bambino:

  1. tende ad evitare l’altalena o lo scivolo o li usa con esitazione?
  2. sembra spaventato di perdere il contatto con il terreno (salendo su una sedia, usando tappeti elastici) e preferisce giocare per terra?
  3. cade spesso ed ha difficoltà nell’ equilibrio( come nell’ arrampicarsi sulle scale)?
  4. è timoroso delle altezze o delle salite?
  5. prova piacere se si muove spontaneamente, ma non gli piace essere mosso da altri, in particolare se il movimento è inaspettato?
  6. non gli piace tentare nuove attività motorie o ha difficoltà ad impararle?
  7. tende a soffrire di mal d’auto, d’aereo o d’ascensore?

D. Maturità emozionale

Il vostro bambino:

  1. Gioca con bambole, macchine,ecc.con sequenze o trame di gioco(es. la bambola si alza, si veste, mangia la colazione)?
  2. Vi coinvolge nei giochi che formula o vuole giocare con voi?
  3. Vi ricerca per condividere affetto o inventa giochi nei quali si prende cura di una bambola?
  4. Fa giochi che comportano una certa sicurezza di sé, di esplorazione o aggressività (gara con le macchine, combattimenti con i soldati)?
  5. Comprende le regole (ad es. attendere per parlare, essere sicuro che non passino automobili quando attraversa la strada)?
  6. Capisce che ci sono delle conseguenze ai suoi comportamenti (se si comporta bene vi fa piacere; se è disobbediente verrà punito)?
  7. Ha difficoltà a superare un eccesso d’ira(dura più10 minuti)?
  8. Ha difficoltà a giocare con i suoi coetanei?
  9. Non ama i cambiamenti nelle sue routine e preferisce che le cose stiano sempre nello stesso posto?
  10. Sembra inconsapevole dei pericoli e corre troppi rischi, spesso si fa male?

E. Maturità motoria (pianificazione motoria e coordinazione)

Il vostro bambino:

  1. 1. Usa entrambe le mani per i lavori che richiedono due mani, per es. per tenere il foglio dove disegna, per reggere la tazza dove sta versando qualcosa?
  2. Ha difficoltà nel vestirsi?
  3. Evita di provare nuove attività di gioco e preferisce giocare con giochi con cui ha confidenza?
  4. Ha difficoltà ad usare le mani nella manipolazione di giocattoli e nel maneggiare i lacci(infilare perline, bottoni, chiusure a molla)?
  5. Sembra goffo e urta facilmente contro le cose?
  6. Ha problemi nel prendere una palla con due mani?
  7. Ha difficoltà con le attività che coinvolgono i grandi muscoli, come guidare un triciclo, saltare su due piedi?
  8. Si siede incurvando la schiena o è in parte fuori dalla sedia?
  9. Ha difficoltà a stare seduto immobile su una sedia e sembra muoversi troppo velocemente?(corre invece di camminare)
  10. Sembra (al tatto) “floscio” o “ipotonico” quando sollevate o muovete gli arti del bambino per aiutarlo a vestirsi?
  11. Ha difficoltà nello sciogliere nodi o girare una manovella,attività che richiedono una certa pressione?
  12. Riesce ad afferrare adeguatamente gli oggetti come una matita, le forbici, o le cose che trasporta?
  13. Stringe forte l’oggetto che ha in mano?
  14. Spontaneamente sceglie di fare attività che comprendano l’uso di utensili come pastelli, timbri, forbici?
  15. Si sbrodola quando mangia? 

Il questionario - autismo - 1

Il questionario - autismo - 2

Il questionario - autismo - 3

Il questionario - autismo - 4

 

Il trattamento

Il trattamento dei bambini presi in esame per questo lavoro si svolge all’interno di una stanza allestita con un setting particolare. In questa stanza sono ricavati dei piccoli spazi per:

  • poter consumare la merenda ed il pranzo, quindi osservare i bambini durante questi momenti particolari e vagliare la loro relazione con il cibo che, in questi casi, è sempre molto selettivo e povero nella variabilità;
  • poter riposare quando i bambini sono sovraccarichi di stimoli, anche se quest’angolino è stato maggiormente usato nel periodo di adattamento alla nuova situazione durante le prime volte che accedevano alla struttura di riabilitazione;
  • i giochi davanti allo specchio;
  • lo sviluppo delle capacità grafiche.

La prima regola che i bambini acquisiscono è quindi il rispetto degli spazi dedicati alle diverse attività che prevedono anche tempi di utilizzo diversi. Sono seguiti da una logopedista e da una pedagogista che integrano il loro lavoro all’interno di questa stanza per tre ore al giorno due volte a settimana. Quotidianamente i bambini sono presenti nel numero di due per favorire anche l’interazione con i pari. Si cerca di sfruttare l’iniziativa del bambino per poter stabilire, attraverso il gioco, un’interazione promuovendo la relazione e l’intenzionalità comunicativa. Si svolge un’attività sull’acquisizione dell’autonomia personale come il controllo sfinterico, il corretto uso del WC e la cura della persona. Non godono ancora di un trattamento specifico per l’integrazione sensoriale e la pianificazione motoria come quello offerto dal modello DIR per il quale, però, gli operatori si stanno formando. Affiancata all’attività riabilitativa dei bambini sono previsti anche dei colloqui con i genitori sia individualmente che di gruppo.

 

I pazienti

I pazienti sono bambini di età compresa tra i due anni e sei mesi e i quattro anni che hanno cominciato il periodo di trattamento in epoche diverse. Questi bambini sono stati osservati e valutati anche dalla dott.ssa Maria Teresa Sindelar che insieme all’equipe che li ha presi in carico hanno stabilito gli obiettivi del trattamento. Procederò con i dati clinici raccolti per ogni paziente e i risultati ottenuti dalla somministrazione delle scale. Per rispettare l’anonimato dei bambini li indicherò come paziente 1, paziente 2, paziente 3, paziente 4 e paziente 5.

Paziente 1

Data di nascita: 27/03/00

Sesso: maschio

Diagnosi: disturbo della relazione e della comunicazione

Dati riassuntivi sullo sviluppo precoce: la madre riferisce di aver notato subito che il bambino non la guardava durante l’allattamento; per il resto viene descritto come un bambino tranquillo ma non passivo: non appariva facilmente irritabile ed aveva un ritmo sonno-veglia regolare; da sempre descritto come piuttosto “silenzioso”. Le tappe posturo-motorie sono state acquisite in epoca ( ha gattonato a 7 mesi e camminato a 15-16); viene comunque segnalato da subito un lieve impaccio motorio, sia nella motricità globale sia in quella fine. L’alimentazione, dallo svezzamento in poi (avvenuto intorno al 6° mese), è stata abbondante ma poco variata: il bambino ha sempre preferito cibi morbidi e salati (pasta, patate, carne macinata). Ha presentato allergie alla caseina e all’uovo con manifestazioni allergiche per lo più cutanee. E’ stato inserito all’asilo nido senza mostrare proteste e difficoltà alla separazione. Intorno ai due anni i genitori hanno sviluppato le prime preoccupazioni, dovute alla scarsa attenzione al messaggio verbale, alla tendenza del bambino ad essere catturato per tempi lunghi in attività ripetitive (giochi con l’acqua, guardare ventilatori), al’assenza di gesti comunicativi e di parole e sillabe (produzione sonora limitata al pianto e ad urletti, poi comparsa di gergofasia), al fatto che guardava negli occhi solo raramente e che non sembrava distinguere tra estranei e figure familiari. In particolare le preoccupazioni riguardavano anche l’impossibilità di dare regole comportamentali anche minime (es. non salire sui tavoli, evitare oggetti pericolosi). All’età di 2 anni e 2 mesi i genitori hanno effettuato le prime valutazioni neuropsichiatriche; la prima osservazione ambulatoriale nel nostro istituto è stata fatta all’età di 2 anni e 4 mesi e il trattamento è iniziato all’età di 3 anni.

Cosa lo calmava:  dopo stati di pianto, il bambino ritrovava uno stato di calma succhiandosi il dito, toccandosi i   capelli (suoi o della mamma). Dall’ età di 2 anni circa, in seguito a pianto e a frustrazioni o divieti, si sdraiava per terra (prono o supino) e qui continuava a piangere per un po’ raggiungendo poi uno stato di calma ma anche di isolamento.

Quadro sensoriale e aspetti di integrazione tra i vari canali: globalmente la madre riferisce di essersi resa conto che per il bambino è necessario essere stimolato con dolcezza e gradualità, senza produrre sensazioni forti (in particolare uditive e visive) in modo improvviso.

Tattile: ricerca di pressione su tutta la superficie corporea (sdraiandosi prono sul pavimento, infilandosi in spazi stretti tra i mobili e il muro); soprattutto di recente ricerca il contatto fisico con l’adulto su superfici ampie (sdraiandosi sulla schiena altrui, avvicinandosi e facendo aderire il proprio braccio e fianco a quelli dell’altro); passione spiccata per i giochi con l’acqua.

Propriocettivo: passione per i giochi motori che coinvolgono tutto il corpo, con forti stimolazioni vestibolari.

Visivo: attenzione protratta per oggetti con movimenti rotatori ripetitivi; canale globalmente poco investito e integrato con gli altri, né in grado di guidare adeguatamente l’attività motoria.

Uditivo: viene facilmente catturato e calmato da un tono di voce calmo e suadente, e risulta infastidito e anche spaventato da rumori forti e inaspettati. Orale: nei primi due anni di vita aveva la tendenza ad “assaggiare” gli oggetti (tendenza ora non più osservabile); predilige cibi morbidi e salati e rifiuta tutti i sapori nuovi.

Caratteristiche dell’attività motoria: livello di attività globale piuttosto ridotto; lieve impaccio; scarsa integrazione del canale visivo come controllo dell’azione; tende ad avere le mani occupate con piccoli oggetti; sulle attività finalizzate si sofferma per tempi molto brevi. Fino a qualche mese fa tentava di salire sui tavoli.

Valutazione del bambino e obiettivi del trattamento: sono stati messi in evidenza i seguenti aspetti:

  • Globale iporeattività
  • Ridotta intenzionalità
  • Problemi di pianificazione motoria
  • Affetti ristretti

Obiettivi di trattamento:

  • Favorire una maggiore intenzionalità attraverso “ostruzioni giocose” (cfr con “Modello DIR” nel capitolo relativo al trattamento)
  • Favorire la pianificazione motoria
  • Favorire la focalizzazione dell’attenzione visiva sul volto

Tutto questo tenendo conto della necessità di utilizzare stimoli piuttosto forti, sfruttare la sua passione per i giochi motori più “energici”, usare il solletico, esercitare pressioni profonde sulla superficie corporea.

Risultati delle scale di valutazione

Di seguito sono riportati i punteggi ottenuti con la scala della storia senso-motoria applicata in due tempi diversi all’interno del periodo di trattamento:

Di seguito sono riportati i punteggi ottenuti con la scala della storia senso-motoria applicata in due tempi diversi all’interno del periodo di trattamento - paziente 1

 

Paziente 2

Data di nascita: 03/11/99

Sesso: maschio

Diagnosi: disturbo della relazione e comunicazione multisistemico con tratti autistici.

Dati riassuntivi sullo sviluppo precoce: il bambino, di origine ucraina è stato adottato all’età di 7 mesi. Al momento dell’adozione presentava deperimento fisico, ritardo psico-motorio. Ha deambulato a 13 mesi, dopo dicchè lo sviluppo motorio ha proceduto in maniera regolare. I genitori hanno cominciato a preoccuparsi sin da subito perché il bambino presentava scarso interesse per l’ambiente, aveva condotte di isolamento, non si voltava se chiamato, utilizzava più che altro oggetti e non giocattoli in maniera ripetitiva; aveva una marcata instabilità motoria e attentava. Il linguaggio era assente, ridotta l’intenzionalità comunicativa in generale: il bambino esprimeva i suoi bisogni prevalentemente attraverso l’uso protesico del corpo dell’altro. Aveva inoltre numerose condotte sensoriali. All’età di 1 anno e 8 mesi è stato inserito all’asilo nido: non ha mostrato problemi di separazione; non mostrava interesse verso i coetanei. Ha effettuato la prima consultazione all’età di 1 anno e 7 mesi; all’età di 2 anni e 2 mesi è stato portato in osservazione nel nostro istituto.

Cosa lo irritava:  in particolare risultava intollerante di fronte alle frustrazioni; non tollerava gli spazi chiusi e tentava di uscire ripetutamente dagli ambienti; non accettava l’inserimento degli altri nelle sue attività e reagiva con rabbia e pianto. Cosa lo calmava : metteva in atto condotte autoconsolatorie (succhiarsi il pollice) e autostimolatorie di tipo visivo (fissare le luci), tattile (grattare le superfici), acustico (ascoltare oggetti sonori) e propriocettivo (dondolare il corpo e/o il capo).

Quadro sensoriale aspetti e integrazione tra i vari canali:

Tattile: inizialmente presentava, come già sottolineato, condotte di stimolazione del tipo grattare le superfici, attualmente del tutto scomparse.

Olfattivo: nessun rilievo particolare.

Visivo: inizialmente evitato il contatto oculare con le persone; il canale visivo veniva utilizzato per la ricerca di fonti luminose; difficile era l’integrazione tra canale visivo e attività motorie finalizzate all’uso di un oggetto; ancora discontinuo il contatto oculare con le persone e ancora poco integrato con il piano motorio.

Uditivo: inizialmente era assente la risposta al nome e comunque raro l’orientarsi alla voce dell’altro, mentre era molto sviluppata la reattività ai suoni che il bambino ricercava attivamente. Attualmente l’ attenzione al messaggio verbale è sostenuta come anche la comprensione di questo.

Orale: vi era e vi è ricerca di sensazioni forti, come se il bambino non discriminasse i sapori: attratto dal portare alla bocca qualsiasi tipo di schiuma che tende poi ad ingoiare (sapone, birra, ecc.); stessa cosa per oggetti come il didò che inizialmente utilizzava soltanto con il canale orale tentando anche di ingoiarlo. Non sembravano presenti aspetti di selettività nell’alimentazione o preferenze per una determinata consistenza degli elementi. Fino a poco tempo fa, il bambino appariva in difficoltà rispetto ad alcune prassie bucco-fonatorie (es: soffiare) Caratteristiche dell’attività motoria: era ben organizzata dal punto di vista della programmazione dei movimenti ma scarsamente finalizzata e poco integrata con altri canali sensoriali, es. quello visivo, nel momento della pianificazione ed esecuzione di un’azione su un oggetto.

Valutazione del bambino ed obiettivi del trattamento: sono stati messi in evidenza i seguenti aspetti:

  • una buona capacità attentiva verso i messaggi uditivi, verbali e non;
  • la presenza di una discreta intenzionalità comunicativa;
  • una iper sensibilità sul piano del canale visivo;
  • un’iper-reattività sul piano motorio ma in generale di fronte a qualsiasi tipo di stimolazione;
  • un range di manifestazioni affettive ristretto.

Obiettivi di trattamento:

  • ricorrere a strategie e giochi per facilitare l’integrazione tra il canale uditivo e visivo;
  • utilizzare il gioco libero per favorire l’attività del problem-solving;
  • aumentare l’espressione dell’intenzionalità comunicativa;
  • lavorare sull’engagement ricorrendo a giochi rappresentativo- simbolici;
  • consolidare il processo di attaccamento con una figura adulta di riferimento.

Tutto questo utilizzando un ambiente che presenta un numero ridotto e selezionato di stimoli e progettando dei momenti di lavoro individuale.

Risultati delle scale di valutazione

Di seguito sono riportati i punteggi ottenuti con la scala della storia senso-motoria applicata in due tempi diversi all’interno del periodo di trattamento:

Di seguito sono riportati i punteggi ottenuti con la scala della storia senso-motoria applicata in due tempi diversi all’interno del periodo di trattamento - paziente 2

Paziente 3

Data di nascita: 05/09/99

Sesso: maschio

Diagnosi: disturbo della relazione e della comunicazione

Dati riassuntivi sullo sviluppo precoce: nato da 3° gravidanza con decorso regolare e parto naturale.

La posizione seduta è stata raggiunta a 10 mesi e la deambulazione a 16 mesi.

Le prime parole le ha pronunciate a 2 anni; attualmente ha un vocabolario povero ed il linguaggio è limitato alla produzione di suoni bisillabici ed onomatopeici. L’attenzione al messaggio verbale è scarsa, ma la comprensione per ordini semplici e contestuali è possibile.

L’uso del gesto è a scopo richiestivo e dichiarativo. Sono presenti comportamenti di isolamento caratterizzati da ripetitività nel gioco (fa girare le ruote di una macchinina, guarda attraverso i fori). Difficoltà di adattamento ai nuovi contesti e scarsa tolleranza alle frustrazioni (con messa in atto, a volte, di condotte eteroaggressive). La struttura di personalità è caratterizzata da tendenza all’isolamento, senso del sé non ben strutturato, ridotta capacità di modulazione emotivo-affettiva. Sul piano comportamentale si osservano comportamenti provocatori. Nel settembre del 2002 ha cominciato a frequentare la scuola materna con insegnante di sostegno.

Ha effettuato la prima valutazione presso l’ Istituto “Stella Maris” nell’ ottobre 2002 ed ha cominciato il trattamento presso il suddetto Istituto un anno dopo.

Quadro sensoriale e aspetto di integrazione tra i vari canali

Tattile:  nessun rilievo particolare.

Olfattivo: nessun rilievo particolare.

Visivo:  è il canale maggiormente investito dal bambino, talvolta, usa lo sguardo per indicare un oggetto o per attirare l’attenzione dell’adulto e come condotta di evitamento chiude gli occhi o ruota il capo per non guardare chi o cosa lo disturba; presenta alcune stereotipie visive.

Uditivo: risponde al suo nome e si orienta alla voce dell’altro; la comprensione è buona per ordini semplici e contestuali ma non è costante perché legata all’attenzione fugace.

Orale:  mangia cibi vari, diversi per consistenza, tipo e genere.

Caratteristiche dell’attività motoria:  sono presenti stereotipie gestuali e instabilità motoria; dal punto di vista prassico riesce controllare i propri movimenti.

Valutazione del bambino e obiettivi di trattamento

  • Pianificazione motoria deficitaria a causa del mancato sostegno interattivo della famiglia;
  • instabilità motoria ed attentava;
  • socievolezza indiscriminata iper-adattabilità alle richieste;
  • buone la comprensione e l’attenzione al messaggio verbale;
  • tono dell’umore basso.

Obiettivi di trattamento

  • lavoro intenso con la famiglia tipo “Floor time”;
  • favorire l’interazione con i coetanei;
  • stimolare il gioco rappresentativo e simbolico;
  • sostenere le modalità comunicative più evolute;
  • lavorare sul controllo sfinterico.

Risultati delle scale di valutazione

Di seguito sono riportati i punteggi ottenuti con la scala della storia senso-motoria applicata in due tempi diversi all’interno del periodo di trattamento:

Di seguito sono riportati i punteggi ottenuti con la scala della storia senso-motoria applicata in due tempi diversi all’interno del periodo di trattamento - paziente 3

Paziente 4

Data di nascita: 27/02/2000

Sesso: femmina

Diagnosi: disturbo della comunicazione e della relazione.

Dati riassuntivi sullo sviluppo precoce: familiarità positiva per ritardo del linguaggio e depressione. Svezzamento inizialmente senza problemi, poi verso i 12 mesi rifiuta i cibi solidi e tuttora l’alimentazione è selettiva. Ritmo sonno-veglia regolare. Sviluppo posturo-motorio nella norma, deambulazione autonoma a 12 mesi. Il linguaggio è costituito da vocalizzi e da alcune parole bisillabiche a volte usate in maniera referenziale. È presente gergofasia e alterazione della prosodia. Scarsa attenzione al messaggio verbale. Molto autonoma con tendenza da isolarsi e a ricercare poco l’aiuto dell’adulto. Interessi ristretti e stereotipati (mette in fila gli oggetti, travasa l’acqua da un contenitore ad un altro).

Quadro sensoriale e aspetti di integrazione tra i vari canali

Tattile:  ricerca di pressione sulla superficie delle mani (passa il palmo della mano sui vari tipi di superficie), accetta il contatto fisico solo se è lei a ricercarlo, altrimenti attiva condotte di evitamento. È presente una bassa reattività dolorifica.

Propriocettivo: passione per i giochi motori con ricerca di forti stimolazioni vestibolari.

Olfattivo: nella norma.

Visivo: questo canale non è investito ed è poco integrato con gli altri canali, manca un’adeguata integrazione oculo-manuale e, alcune volte, si osserva un’ eccessiva stimolazione visiva (ricerca di giochi di luce, fissa in modo continuo un particolare di un oggetto), talora, può fissare nel vuoto ed evitare di guardare le persone negli occhi. Uditivo: non sempre è presente la risposta al nome anche se la bambina apprezza la musica (canzoncine, ritmi vivaci); è sviluppata la reattività ai suoni, la comprensione appare buona per messaggi semplici e contestuali.

Orale:    questo canale è poco investito; nell’alimentazione sono presenti aspetti importanti di selettività, dopo tre mesi di trattamento la bambina ha accettato di mangiare alcuni alimenti. Non sembrano presenti difficoltà nell’esecuzione delle prassie bucco-fonatorie.

Caratteristiche dell’attività motoria: l’attività motoria è ben organizzata dal punto di vista della programmazione dei movimenti, ma scarsamente finalizzata e poco integrata con altri canali sensoriali (es. nel momento della pianificazione di un

movimento si ha una mancata integrazione tra i vari stimoli per esercitare un’azione su un oggetto). L’interesse verso gli oggetti è ridotto e l’attenzione è ridotta in maniera stereotipata verso gli stessi giochi con i quali la bambina tende a riformulare lo stesso tipo di schemi, non è presente la condivisione del divertimento nell’ambiente ludico. Il gioco rappresentativo è monotematico. La bambina imita semplici comportamenti come battere le mani e movimenti più complessi. Sono presenti attività masturbatorie anche se ridotte rispetto all’inizio del trattamento.

Risultati delle scale di valutazione

Di seguito sono riportati i punteggi ottenuti con la scala della storia senso-motoria applicata in due tempi diversi all’interno del periodo di trattamento:

Di seguito sono riportati i punteggi ottenuti con la scala della storia senso-motoria applicata in due tempi diversi all’interno del periodo di trattamento - paziente 3

Paziente 5

Data di nascita: 18/07/2001

Sesso: maschio

Diagnosi: disturbo della relazione e della comunicazione

Dati riassuntivi sullo sviluppo precoce: nato da prima gravidanza decorsa regolarmente e parto con taglio cesario d’urgenza. Lo tappe dello sviluppo psicomotorio sono state acquisite in epoca; saltuariamente la deambulazione avviene sulle punte. Anche l’acquisizione del linguaggio è stato in epoca; ha avuto una riduzione del linguaggio spontaneo in concomitanza con la nascita del fratello, era diventato meno contattabile e non voleva essere toccato. Presenta ecolalia e la comprensione del messaggio verbale è discontinuo. Non risponde sempre se chiamato, discontinuo nel rapporto con i coetanei. È possibile il contatto oculare anche se difficilmente agganciabile; attratto da ruote che girano. Nei momenti di eccitamento compaiono sfarfallamenti e saltelli. Presenta una scarsa tolleranza alle frustrazioni. Ha cominciato a frequentare l’asilo nello scorso gennaio. La prima consulenza presso l’Istituto Stella Maris risale al luglio del 2003 ed ha cominciato il trattamento pedagogico e logopedico a gennaio 2004.

Quadro sensoriale e integrazione tra i vari canali sensoriali

Tattile: non si rilevano note particolari.

Olfattivo: non si rilevano note particolari.

Visivo: possibile l’aggancio oculare per tempi ridotti; stereotipie visive con giochi di luce.

Uditivo:  non si rilevano note particolari.

Orale: non ha preferenze alimentari; tende alla suzione più che a masticare. Caratteristiche dell’attività motoria: adeguate capacità nella motricità fine, instabilità motoria e presenza di varie stereotipie quali sfarfallamenti e saltelli.

Risultati delle scale di valutazione

Di seguito sono riportati i punteggi ottenuti con la scala della storia senso-motoria applicata in due tempi diversi all’interno del periodo di trattamento:

Di seguito sono riportati i punteggi ottenuti con la scala della storia senso-motoria applicata in due tempi diversi all’interno del periodo di trattamento - paziente 3

 

 

Risultati

Dai risultati ottenuti è possibile tracciare un quadro individuale per ogni paziente e, anche, una valutazione globale dell’intero campione considerato in ogni categoria.

  • Paziente 1 - mostra un miglioramento in tutte le categorie considerate e rimane costante la valutazione dell’autoregolazione che era nella norma già alla prima somministrazione della scala. Questo bambino ha effettuato un trattamento molto lungo e si è osservata costantemente una lenta ma progressiva modificabilità più dal punto di vista qualitativo che quantitativo, anche se nell’ultimo periodo c’è stato un miglioramento quantitativo apprezzabile dalla scala. Questo paziente, pur conservando dei tratti comportamentali compromessi si è dimostrato sensibile al trattamento e modificabile.
  • Paziente 2 - è evidente un miglioramento in tutte le aree ma i genitori dichiarano un lieve peggioramento per quanto concerne il vestirsi o fare il bagno. Anche questo bambino ha effettuato un trattamento lungo, che tuttora prosegue, e dalla scala si sono avuti dei riscontri positivi per quanto riguarda i progressi che si sono ottenuti dato che tutti valori rientrano nel range normale o rasentano il rischio. Quello che non traspare da questi dati è, però, la tendenza alla perseverazione e alcuni tratti ossessivi.
  • Paziente 3 - evidenzia dei significativi miglioramenti, categorie come l’autoregolazione, sonno e vestirsi, fare il bagno rimangono costanti in un range di normalità. Rimane invariata anche la maturità emozionale che in questo soggetto è fortemente patologica poiché non è sostenuto dall’interazione familiare. Nel trattamento era previsto un intenso lavoro sulla famiglia che poi, per motivi organizzativi, non è stato possibile effettuare e questo, probabilmente, ha influito nell’andamento positivo di recupero di questo bambino.
  • Paziente 4 - questa bambina nel corso del trattamento è riuscita a modulare l’autoregolazione tanto da normalizzare il punteggio ottenuto tra la prima e la seconda somministrazione. Al contrario, però, è seguito un peggioramento sul piano della maturità emozionale. Questi dati sottolineano i tratti prettamente autistici di questa bambina rispetto ad altri e quindi il trattamento ha fatto meno presa sugli aspetti patologici più ermetici. Una doverosa precisazione riguarda il momento in cui le è stata somministrata la scala per la prima volta. Questa bambina ha cominciato il suo periodo di trattamento in coincidenza con l’inizio della mia attività di tirocinio e, quindi, i risultati della prima valutazione potrebbero aver risentito del periodo di adattamenento che è stato, tra l’altro, molto lungo.
  • Paziente 5 - la situazione di questo bambino rispecchia la sua fluttuazione dell’umore. Nell’ultimo periodo, a ridosso della seconda valutazione, ha evidenziato una regressione a causa di un ricovero ospedaliero e quindi non si apprezzano significativi cambiamenti tranne che per l’autoregolazione. Dal suo ingresso, infatti, l’autoregolazione ha subito una modificazione positiva e non è stata alterata dall’episodio di regressione che ha investito maggiormente il piano relazionale e comunicativo.

Facendo una considerazione generale e valutando globalmente i dati raccolti, posso concludere che, da queste evidenze, emerge che in tutte le categorie si possono apprezzare dei miglioramenti nel tempo più o meno considerevoli. Com’è facilmente deducibile dai grafici sotto riportati, la categoria che si modifica maggiormente è quella relativa all’autoregolazione poiché in quest’area la patologia sembra più modificabile. La categoria che risente meno dei benefici del trattamento è quella della maturità emozionale che è l’aspetto meno modificabile ed infatti , come risultato, è peggiore in quei pazienti che presentano un profilo più autistico rispetto agli altri. Infine, posso asserire che i dati raccolti e di conseguenza i risultati ottenuti da questo metodo di trattamento seguono un andamento per lo più positivo anche se un campione di cinque bambini è troppo ridotto per dare delle certezze statistiche.

grafico 6

grafico 7 - 8

grafico 9 - 10

grafico 11 - 12

 

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