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Il progetto “Parent-Mediated intervention”

L’idea del nostro progetto consiste nell’analizzare le valutazioni di sviluppo di alcuni dei bambini arruolati nel progetto “EPISTOP” e di altri bambini in follow-up già da prima che il progetto partisse, identificando le aree di sviluppo deficitarie e i profili di sviluppo non omogenei.

Partendo da queste osservazioni è stato proposto alle famiglie un progetto di “parent- mediated intervention” (intervento mediato dai genitori) mirato all’implementazione delle abilità non del tutto raggiunte del bambino.

Ogni 2 mesi circa sono state verificate le competenze acquisite e il raggiungimento degli obiettivi, e di volta in volta il progetto di intervento è stato rimodulato sulla base di tali osservazioni.

OBIETTIVI:

Preparazione di un progetto riabilitativo individualizzato e precoce sulla base del profilo di sviluppo (Bayley).

Implementazione delle abilità non del tutto raggiunte del bambino attraverso il “parent-mediated intervention”.

STRUMENTI:

Scale di sviluppo Bayley somministrate dal NPI, valutazioni neuropsicomotorie, osservazioni, verifica periodica della compliance genitoriale, proposte di gioco individualizzate.

Bayley scales of infant - terza edizione

La scala Bayley è utilizzata come strumento valutativo nel protocollo del progetto “EPISTOP”, pertanto è stata utilizzata anche per il progetto di “PARENT-MEDIATED INTERVENTION”.

La somministrazione semestrale è stata effettuata dalla NPI.

DESCRIZIONE: Le Bayley-III sono una scala di somministrazione individuale per bambini da 16 giorni a 3 anni e mezzo di età che consente dnell’i identificare soggetti con ritardo dello sviluppo e che fornisce indicazioni per pianificare l’intervento.

La scala, utilizzando materiale strutturato e semistrutturato, indaga 5 aree: cognitiva, del linguaggio, motoria, socioemozionale e del comportamento adattivo.

STRUTTURA: Le Bailey-III sono costituite da 5 scale: 3 con somministrazione diretta (cognitiva, linguaggio e motoria) e 2 rivolte ai genitori (socioemozionale e comportamento adattivo).

  • Scala cognitiva (Cog): valuta lo sviluppo senso motorio, l’esplorazione, la manipolazione, la memoria, la relazione tra oggetti e la formazione dei concetti.
  • Scala del linguaggio (Lang): è suddivisa in due sottoscale:
    • Comunicazione recettiva (RC), che prende in esame comportamenti preverbali, lo sviluppo del vocabolario e la comprensione verbale;
    • Comunicazione espressiva (EC), che valuta la comunicazione, lo sviluppo del vocabolario e quello morfosintattico.
  • Scala motoria (Mot): è suddivisa in due sottoscale:
    • Fine-motricità (FM), che esamina la manipolazione di oggetti, la presa e la risposta all’informazione tattile;
    • Grosso-motricità (GM), che valuta la postura, il movimento dinamico, l’equilibrio e la pianificazione grosso-motoria.
  • Scala socioemozionale: analizza la padronanza del bambino sulla propria funzionalità emotiva, i bisogni comunicativi e la capacità di relazionarsi con gli altri.
  • Scala del comportamento adattivo: valuta le abilità funzionali quotidiane del soggetto esaminato.

Si correda di un Questionario di osservazione del comportamento che integra le osservazioni dei genitori effettuate a casa con quelle registrate dall’esaminatore durante il test.

È utile per individuare bambini con ritardo nello sviluppo e procedere all’assessment all’intervento, individuando punti di forza e debolezza del bambino.

Si utilizza per ottenere informazioni dettagliate sulla funzionalità di bambini che ancora non parlano e per fornire indicazioni per pianificare l’intervento.

RISULTATI ATTESI:

  1. Implementazione della abilità deficitarie di partenza, consolidamento dei prerequisiti grosso-motori, fine-motori, comunicativi-relazionali, di linguaggio e cognitivi.
  2. Riduzione della severità di eventuali sintomi ascrivibili a un ritardo di sviluppo o a un disturbo dello spettro autistico.
  3. Educazione della famiglia all’utilizzo del gioco come strumento terapeutico.

I bambini arruolati per il nostro progetto di parent-mediated intervantion sono stati 5:

NOME

E.

N.

P.

C.

G.

SESSO

F-

M-

M-

F-

M-

ETA’ALL’INIZO

PROGETTO

18

M.

8

M.

20

M.

13

M.

14

M.

APPARTENENTE

AD “EPISTOP”

SI’

NO

SI’

SI’

SI’

ALTRO

TRATTAMENTO

Sì/

NEURO

-MOT

NO

NO

NO

NO

Il gruppo controllo che non ha effettuato il trattamento di parent-mediated intervention è composto da 4 bambini:

NOME

AN.

M.

AG.

GR.

SESSO

M.

F.

F.

M.

ETA’

3aa 6mesi

4aa

3aa

2aa

TRATT. RICEVUTI

NEX

Sì/

PSICO- MOT.

NEX

Sì/COGN-

COMPORT. E MUSICOTER.

Il documento informativo del progetto inviato e-mail ai genitori è il seguente:

IL PROGETTO

L’idea del nostro progetto é di analizzare le valutazioni di sviluppo dei vostri bambini e sulla base dei risultati identificare le aree di sviluppo deficitarie, o i profili di sviluppo non omogenei. In questo modo potremmo proporvi un progetto di “parent-mediated intervention” (intervento mediato dai genitori) mirato all’implementazione delle abilità non del tutto raggiunte del bambino.

Il fine é di educare la famiglia ad effettuare degli esercizi di stimolazione sul bambino con dei controlli eventualmente anche telefonici/mail/videochiamata molto ravvicinati. Ogni 2 mesi circa verranno verificati (anche solo telefonicamente, se non è possibile la vostra presenza in reparto) le competenze acquisite e il raggiungimento degli obiettivi, e di volta in volta il progetto di intervento verrà rimodulato sulla base di tali osservazioni.

IL PARENT MEDIATED INTERVENTION

Il parent-mediated intervention consiste, come accennato, in un intervento dell’operatore nei confronti della coppia genitoriale affinché i genitori stessi possano aiutare il bambino ad allenare ed esercitare le aree di sviluppo non completamente raggiunte.

Lo strumento terapeutico per eccellenza sarà il genitore che svolgerà il ruolo principale nel processo di riabilitazione del bambino.

Fondamentale, quindi, é l’intervento genitoriale, quindi, che sarà parte attiva nel processo di apprendimento e crescita del proprio figlio.

Il progetto avrà anche un fine di consolidamento di determinate aree di sviluppo già acquisite e nella norma.

DATI DEL TERAPISTA DELLA NEURO E PSICOMOTRICITA’ (TNPEE) DI RIFERIMENTO

NOME

Roberta

COGNOME

Caruso

MAIL

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TELEFONO

xx

Il genitore potrà contattare la terapista via mail/messaggio/chiamata settimanalmente, per controlli ravvicinati sull’andamento del progetto e per qualsiasi domanda o dubbio riguardante le attività proposte.

Ogni materiale di gioco sarà di facile reperimento.

È importante considerare che il materiale deve essere il più possibile motivante per il bambino quindi nel caso in cui il bambino mostrasse poco interesse verso il materiale consigliato si può pensare, insieme al TNPEE, di cambiare l’oggetto con un altro che possa avere la stessa funzione per il raggiungimento dello scopo designato.

Esempio di alcune attività che potranno essere proposte:

SCOPO: lavoro sull’imitazione; scambio di oggetti; attenzione congiunta

(L'attenzione congiunta si ha quando il bambino e il genitore prestano attenzione contemporaneamente alla stessa cosa, in modo coordinato, e sono entrambi consapevoli che anche l'altro sta prestando attenzione).

MATERIALI: macchinine

GIOCO: mettetevi di fronte al bambino; lanciate verso di lui le macchinine e chiedetegli di rimandarvele (se ritenuto opportuno usare poche parole es.: “dammi/ da”) protendendo verso il bambino le vostre mani. Lanciate una macchinina contemporaneamente al bambino facendole scontrare; enfatizzate lo scontro e fate in modo che il bambino lo guardi insieme a voi (ogni tanto indicate le macchinine e assicuratevi che il bambino guardi dove indicate).

Se accetterete di partecipare quanto prima Vi saranno inviate le proposte di gioco e di stimolazione più specifiche per vostro/a figlio/a sulla base delle valutazioni di sviluppo fin qui effettuate”.

Tutti i genitori dei bambini arruolati hanno accettato l’adesione al progetto di parent- mediated intervention.

 

PZ.: C

VALUTAZIONE INIZIALE: C.

NOME: C. COGNOME: x

VALUTAZIONE NEUROPSICOMOTORIA

DATA DI NASCITA: x

ETA’: 10 Mesi

La bambina si separa dalla figura di riferimento senza apparente difficoltà.

Con l’operatore si dimostra accettante e collaborante.

Controlla ed esplora l’ambiente con lo sguardo e toccando gli oggetti intorno a sé. Con l’estraneo è accettante.

Alla frustrazione, notata nei momenti in cui vuole oggetti posti lontano da lei, si lamenta emettendo vocalizzi nasali.

Nella spontaneità sceglie giochi di tipo sensomotorio.

L’attenzione sostenuta risulta scarsa.

Effettua il passaggio posturale dalla posizione supina alla posizione prona in maniera autonoma e funzionale dissociando i cingoli.

In posizione supina ha: capo, tronco e cingolo pelvico in asse, AASS in posizione indifferente, AAII prevalentemente flessi al ginocchio con una motilità spontanea attiva di flesso-estensione.

In posizione prona ha: capo esteso, tronco e cingolo pelvico in asse, AASS flessi al gomito e poggiati al piano con carico sugli avambracci, anche exstraruotate, AAII poggiati al piano in modo indifferente.

Effettua strisciamento in avanti e da prona pivotta (non spontaneamente ma con stimolo del terapista) sia in senso orario sia in senso antiorario per 360°.

Dalla posizione supina, con appoggio laterale, si pone in posizione seduta (con leggera trazione anteriore dell’arto controlaterale da parte del terapista).

In posizione seduta, mantenuta in modo autonomo, ha: capo e tronco in asse, bacino retroverso rispetto le SIAS, AASS con paracadute anteriore (qualche volta laterale), AAII estesi lungo il piano di appoggio.

Alla manovra della trazione anteriore si nota anticipo flessorio del capo. Le balance statiche presenti sono: RR, RE.

Le balance dinamiche presenti sono: RD anteriore e laterale. Funzione uditiva apparentemente nella norma.

Funzione visiva apparentemente nella norma: C. fissa e insegue l’oggetto per tutto il campo visivo.

Il gioco é di tipo esplorativo sensomotorio (porta gli oggetti alla bocca).

L’approccio all’oggetto è di tipo radio-palmare.

Mostra interesse alla comunicazione con lo sguardo, babling variato e contatto fisico.

L’elemento espressivo prevalente è lo sguardo.

La mimica é congrua ai suoi stati d’animo.

La triangolazione risulta emergente.

Presenti semplici strategie di problem-solving.

RISULTATI INIZIALI BAYLEY a 12 mesi:

scala

P.ggio

composito

Rango percentile

Cognitiva (Cog)

95

37

Linguaggio

(Lang)- (RC)-(EC)

91

27

Motoria (Mot)

(FM)-(GM)

79

8

OBIETTIVI 1° PROPOSTE DI GIOCO: Dalla prima valutazione e dai risultati della Bayley sono state date ai genitori dieci proposte di gioco mirando all’implementazione dell’area della motricità fine, dei tempi d’attesa e della relazione interpersonale.

I punti di forza della bambina utilizzati per le proposte di gioco sono: L’ interesse verso gli oggetti e l’attenzione uditiva.

PRIME PROPOSTE DI GIOCO: C. (MARZO 2017)

1) SCOPO: lavoro sul controllo di abilità fini-motorie, attenzione, scambio di oggetti (La motricità fine è il controllo motorio sui piccoli movimenti delle mani e delle dita). MATERIALE: un barattolo e 4-5 cubetti di legno

GIOCO: posizionatevi di fronte a vostra figlia con il barattolo e i cubetti.

Prendete un cubetto e mettetelo dentro il barattolo mentre dite “dentro” enfatizzando la parola.

Ripetete il gioco più volte, poi dite “fallo tu” ed aiutate la bambina a prendere un cubetto e a metterlo dentro il barattolo.

Con la ripetizione del gioco potreste iniziare voi stessi a prendere due cubetti, uno con la mano destra e uno con la mano sinistra (in modo tale da stimolare anche la coordinazione bimanuale), e a metterli dentro il barattolo, invitando X a fare altrettanto.

2) SCOPO: stimolare la motricità fine, lavorare sulla comprensione del dentro-fuori MATERIALI: cinque /sei palline di dimensioni e consistenza differenti, scatola GIOCO: posizionate X davanti a voi con la scatola piena di palline.

Rovesciate la scatola pronunciando “Fuori!” con enfasi e poi fatele prendere le palline per rimetterle dentro la scatola.

La prensione di oggetti sferici, come le palline, è differente dalla prensione di altri oggetti quindi è fondamentale che X possa sperimentare e adattare prese diverse per oggetti diversi in quanto l’apertura del palmo della mano e la pressione delle dita sarà differente a seconda della dimensione, peso, e superficie dell’oggetto.

Fate attenzione a pronunciare poche parole come ad es.:” metti dentro” e, se necessario, iniziate voi stessi con due o più palline l’azione.

Se notate qualche difficoltà potreste svolgere insieme l’attività insieme a lei in modo tale da stimolarne l’imitazione.

3) SCOPO: lavoro sul controllo di abilità fini-motorie, coordinazione occhio-mano

MATERIALI: pezzettini del cibo preferito di X

GIOCO: mettete su un piatto davanti a vostra figlia pezzettini di un cibo a lei gradito: ella dovrà prendere con le mani questi pezzettini in modo tale da favorire il più possibile una presa in cui vi sarà l’opposizione della falange del pollice e dell’indice.

Questa presa si chiama “pinza superiore” e si sviluppa all’incirca al dodicesimo mese di vita.

4) SCOPO: lavorare sull’interazione sociale, sul contatto visivo, sull’ aumento del tempo d’attesa

MATERIALE: un panno di tessuto

GIOCO: posizionatevi di fronte alla bambina e tenete il panno tra voi e lei in modo tale da nascondervi il viso.

Chiedete: “Dov’è X?” e abbassate il panno lentamente in modo da poter vedere i suoi occhi.

Dite: “Cucù” e solleticatela. Ripetete l’attività diverse volte.

Cercate di notare se comincia a spiare dietro il panno prima che voi lo abbassiate e se incomincia ad aspettarsi il solletico dal momento in cui appare il vostro viso.

Aumentate a poco a poco sia il tempo per abbassare il panno e mostrare il vostro volto, sia il tempo in cui farvi guardare prima di farle il solletico.

5) SCOPO: lavorare sulla stimolazione sull’imitazione, sull’uso funzionale dell’oggetto e sul linguaggio

MATERIALI: due macchinine uguali

GIOCO: posizionatevi di fronte X e mettete una macchinina davanti a lei mentre scorrete l’altra avanti e indietro su un piano, accompagnando l’azione con il suono onomatopeico dell’oggetto.

Se la vostra bambina non dovesse prendere spontaneamente l’oggetto e imitarvi, potreste chiederlo verbalmente utilizzando poche e chiare parole (ad esempio: “fallo tu, brum-brum”) e indicando il suo gioco.

Una variazione di questo gioco si potrebbe fare utilizzando degli animali.

6) SCOPO: lavorare sulla stimolazione della motricità grosso-motoria (la motricità grosso motoria é il movimento di più segmenti corporei per svolgere un’azione). MATERIALI: il gioco preferito di X6) SCOPO: lavorare sulla stimolazione della motricità grosso-motoria (la motricità grosso motoria é il movimento di più segmenti corporei per svolgere un’azione). MATERIALI: il gioco preferito di X

GIOCO: posizionate X in quadrupedica davanti la sedia o al divano sul quale posizionerete il gioco e spronatela ad avvicinarsi ad esso per giocarci.

Ella dovrà appoggiarsi alla sedia/divano per posizionarsi in stazione eretta.

(Il passaggio che osserverete si chiama “cavalier servente”, rappresentato in figura, e rappresenta un passaggio posturale essenziale durante lo sviluppo infantile; esso può essere fatto dalla bambina per raggiungere la stazione eretta ed anche per raggiungere la posizione seduta dalla posizione eretta.

Il “cavalier servente” all’inizio i bambini lo effettuano appoggiandosi, come fa X, poi una volta stabilizzato il passaggio lo step successivo sarà darle strategie per darle sempre meno appoggio.)

Fate giocare vostra figlia, con il gioco, posizionata in stazione eretta per un minuto circa; dopo mettete il gioco a terra di fianco alla bambina e incitatela a prenderlo pronunciando poche parole e toccando l’oggetto.

Le prime volte aiutate X ad abbassarsi e a sedersi tenendola per il bacino e il tronco.

Una volta a terra fate giocare vostra figlia per un po’ (all’incirca 1-2 minuti) con quell’oggetto e poi rimettetelo sulla sedia riproponendo il gioco un’altra volta.

7) SCOPO: lavorare sulla stimolazione della motricità fine e sulla relazione interpersonale

MATERIALI: dei fazzoletti di carta poco spessi (uno-due veli)

GIOCO: posizionate vostra figlia davanti a voi e datele i fazzoletti in mano.

Osservate se li inizia a strappare spontaneamente, e se dopo uno/due minuti non ha mostrato interesse, provate a strapparne due voi, incitando X a fare altrettanto e accompagnando l’azione con la voce come suggerito nel gioco numero 8.

8) SCOPO: lavorare sulla motricità fine e l’attenzione condivisa, processi cognitivi di comprensione causa/effetto e di tempo d’attesa

MATERIALI: un gioco sonoro con pulsanti

GIOCO: posizionatevi di fronte alla bambina insieme al gioco e portate entrambe le sue mani a spingere sempre lo stesso pulsante, il quale dopo la spinta produrrà un effetto sonoro.

Accompagnate il gesto con la voce, ad es. emettendo un suono vocalico “oooooo” di crescente intensità mentre le mani si avvicinano al gioco; quando le mani della bambina si avvicinano al pulsante per spingerlo dite “via!”, oppure “spingi!”

(Se l’azione dello spingere il pulsante sarà accompagnata come consigliato anche dalla voce, X avrà più chiara l’idea dei due tempi ben precisi dell’azione stessa.)

Con la ripetizione del gioco variate anche il pulsante da spingere, ma fate attenzione a pronunciare le stesse parole.

Successivamente aspettate che sia lei a spingere il pulsante senza aiutarla, e accompagnate la sua azione sempre con la voce facendo attenzione che essa rispetti il tempo di avvicinamento all’oggetto e il tempo della spinta che voi gli darete con la voce.

9) SCOPO: lavorare sull’interazione interpersonale e sulla percezione uditiva

MATERIALI: nessuno

GIOCO: posizionate X davanti a voi e solleticatela accompagnando l’azione con un suono come ad es.: “ghiri-ghiri”; oppure fatele battere le mani dicendo “bum-bum”.

Con le ripetizioni X imparerà ad associare i suoni alle corrispettive azioni.

Dopo che avete ripetuto questa attività molte volte, tralasciate occasionalmente di fare l’azione per vedere se la bambina la anticipa.

Per esempio, dopo aver fatto il verso, esitate qualche secondo prima di farle il solletico per vedere se anticipa l’azione associata ad esso.

10) SCOPO: aumentare l’attenzione verso gli oggetti e stimolazione della permanenza dell’oggetto (la permanenza dell’oggetto è la rappresentazione mentale dell’oggetto stesso).

MATERIALI: gioco preferito di X e un panno di stoffa

GIOCO: mostrate il gioco a vostra figlia e fateglielo maneggiare per un po’ (per mezzo minuto all’incirca).

Successivamente portatele via il giocattolo e mettetelo sul pavimento di fronte a lei.

Fate cadere subito il tessuto sul giocattolo e dite: “Oh-oh!”, mentre la aiutate a togliere il tessuto con le mani.

Usate un tono gioioso quando il giocattolo viene scoperto, in modo da incoraggiare la bambina a partecipare all’attività. Date sempre meno aiuto man mano che si abitua al gioco.

RISCONTRO CON I GENITORI ED OSSERVAZIONI DIRETTE:

Dal riscontro con i genitori è emerso che l’attività di motricità fine sta migliorando, invece si nota una persistente difficoltà nell’attenzione di tipo sostenuta.

La bambina ha iniziato a compiere i primi passi senza sostegno dell’adulto.

OBIETTIVI 2° PROPOSTE DI GIOCO:

Lavorare sul consolidamento delle attività fini motorie.

L’obiettivo della stimolazione dei tempi d’attesa e attenzione congiunta rimane primario.

Consolidamento della balance e gioco auto-simbolico. SECONDE PROPOSTE DI GIOCO C: (MAGGIO 2017)

1) SCOPO: stimolare l’attenzione condivisa, la relazione interpersonale, i tempi d’attesa e il linguaggio

MATERIALI: nessuno

GIOCO: prendete X in braccio in modo tale che vi possa guardare negli occhi.

Il gioco che vi propongo è quello del classico “vola-vola” che consiste nel lanciare la bambina in aria con le braccia e di riprenderla.

È importante scandire i tempi di gioco e assicuravi che vostra figlia vi guardi sempre. Prima di lanciarla dite: “Uno-due tre” lentamente e aspettate che vi guardi per avviare il gioco e dire contemporaneamente al lancio: “Via!”

Ripetete il gioco almeno 5-6 volte consecutive, dopo le quali aspetterete qualche secondo in più (10 secondi circa) tra il “tre” e il “Via”, e cercate di notare se la bambina anticipa l’azione dell’essere lanciata o il “Via” prima che lo diciate voi.

2) SCOPO: stimolare l’equilibrio e il tono muscolare, l’attenzione condivisa, le relazioni interpersonali, i tempi d’attesa e il linguaggio (l’equilibrio e il tono muscolare si sviluppano con il movimento).

MATERIALI: una palla dal diametro di 65 cm circa

GIOCO: Adagiate vostra figlia di pancia su una palla da ginnastica e poi fatela rotolare avanti, indietro e lateralmente.

Fate la stessa cosa con la bambina seduta.

Anche far saltellare X da seduta sulla palla è divertente e utile per fornirle una buona stimolazione vestibolare.

Per lavorare di più sulla relazione e quindi attenzione condivisa e aumento del tempo di attesa potrete posizionare vostra figlia seduta sulla palla e farla rimbalzare più volte per un paio di minuti dopo i quali aspetterete una sua richiesta per continuare l’azione.

Fate in modo che vi guardi per continuare l’azione e soprattutto chiedete ogni volta che fermate l’azione se vuole che continuiate.

Usate poche parole chiave come ad esempio: “Ancora?” e spronate X a farvi dire “Ancora” se si mostra interessata o “Basta” se vuole scendere dalla palla.

3) SCOPO: lavorare sul controllo di abilità fini-motorie, sulla coordinazione occhio- mano

MATERIALI: plastilina

GIOCO: fate 10 palline di plastilina grandi all’incirca quanto le ultime falangi di vostra figlia.

Mettete solo 5 palline davanti a lei e fatele schiacciare le palline con l’ultima falange di ogni dito, ad esempio con il suo pollice la prima pallina, con il suo indice le seconda pallina e così via fino al mignolo.

Fatele sentire per diversi secondi che ogni pallina di plastilina adesso è schiacciata dalle sue dita ed enfatizzate la cosa.

Riproponete la stessa attività con le restanti 5 palline di plastilina utilizzando l’altra mano di X. Se la bambina mostra abbastanza interesse per questo gioco potreste riproporre l’attività per 3-4 volte consecutive.

4) SCOPO: stimolare il gioco autosimbolico e la relazione interpersonale (Il gioco autosimbolico è un tipo di gioco in cui la bambina fa finta di dirigere le azioni su se stessa).

MATERIALI: una bottiglina VUOTA, un bicchiere, una bambola o un orsacchiotto GIOCO: Proponete alla bambina questi materiali e vedete come li usa. Notate se prende la bottiglina in mano e fa finta di bere oppure se fa la stessa cosa con il bicchiere.

Se non dovesse farlo spontaneamente fatelo voi spronando la bambina a fare lo stesso. Per la bambola notate se la bacia o la abbraccia, e se non dovesse farlo spontaneamente fatelo prima voi per due o tre volte cercando di notare se vi imita.

5) SCOPO: stimolare le capacità comunicative

MATERIALI: due alimenti differenti e molto graditi a X

GIOCO: mettete i due cibi preferiti di X in due differenti contenitori trasparenti. Chiudete i due contenitori, prendete con la vostra mano destra uno e con la vostra mano sinistra l’altro, e fateli vedere a X chiedendole: “Quale vuoi?” Ripetete la domanda se X non dovesse darvi una risposta e aspettate che indichi un contenitore.

Una volta che avete ricevuto una sua risposta fatele mangiare il contenuto del contenitore che ha scelto.

6)SCOPO: lavorare sulla coordinazione occhio-mano (ovvero la coordinazione visiva e motoria) e sull’ imitazione

MATERIALI: una torre di ciambelle colorate di dimensioni differenti

GIOCO: posizionatevi di fronte alla bambina seduta con la torre di ciambelle colorate, e rovesciate le ciambelle vicino a lei. Prendete una ciambella per volta con due mani e infilatela dentro il perno finché non avrete finito la torre.

Accompagnate con la vostra voce ogni gesto. Ad es. mentre prendete la ciambella e la avvicinate al perno, pronunciate un suono vocalico di crescente intensità come “oooooo” e successivamente, mentre la ciambella cade lungo il perno, pronunciate “via!” Assicuratevi che voce e gesto siano in sincronia e formino un ritmo regolare. Proponete l’attività alla bambina mettendo il perno vuoto esattamente davanti a lei, e se non dovesse farlo sotto richiesta verbale, aiutatela portando le sue mani alla ciambella e poi accompagnandola al perno.

Non dimenticate di accompagnare l’azione con la voce poiché X, in questo modo, avrà più chiara l’idea dei due tempi dell’azione stessa.

7) SCOPO: lavorare sulla familiarità della propria immagine, sul gesto indicativo, sull’attenzione sostenuta

MATERIALI: specchio

GIOCO: mettetevi di fianco alla bambina davanti ad uno specchio; chiedete più volte “Dov’è X?” e toccate il petto della bambina dicendo ''Ecco X'' ogniqualvolta ella manifesti un'attenzione abbastanza sostenuta.

Portatele le mani al petto, così da farle sentire percettivamente in modo più concreto la propria persona.

In seguito, prima di toccarla e pronunciare il suo nome, provate prima ad indicarla e a farle vedere che piano piano il vostro dito andrà ad indicare proprio lei, e una volta toccata pronunciate il suo nome.

*8) SCOPO: lavorare sulla motricità fine e l’attenzione condivisa, processi cognitivi di comprensione causa/effetto e di tempo d’attesa

MATERIALI: un gioco sonoro con pulsanti

GIOCO: posizionatevi di fronte alla bambina insieme al gioco e portate entrambe le sue mani a spingere sempre lo stesso pulsante, il quale dopo la spinta produrrà un effetto sonoro.

Accompagnate il gesto con la voce, ad es. emettendo un suono vocalico “oooooo” di crescente intensità mentre le mani si avvicinano al gioco; quando le mani della bambina si avvicinano al pulsante per spingerlo dite “via!”, oppure “spingi!”.

Con la ripetizione del gioco variate anche il pulsante da spingere, ma fate attenzione a pronunciare le stesse parole.

Successivamente aspettate che sia lei a spingere il pulsante senza aiutarla, e accompagnate la sua azione sempre con la voce facendo attenzione che essa rispetti il tempo di avvicinamento all’oggetto e il tempo della spinta che voi gli darete con la voce.

*9) SCOPO: lavorare sull’interazione interpersonale e sulla percezione uditiva

MATERIALI: nessuno

GIOCO: posizionate X davanti a voi e solleticatela accompagnando l’azione con un suono come ad es.: “ghiri-ghiri”, oppure fatele battere le mani dicendo “bum-bum”.

Con le ripetizioni X imparerà ad associare i suoni alle corrispettive azioni. Dopo che avete ripetuto questa attività molte volte, tralasciate occasionalmente di fare l’azione per vedere se la bambina la anticipa. Per esempio, dopo aver fatto il verso, esitate qualche secondo prima di farle il solletico per vedere se anticipa l’azione associata ad esso.

10) SCOPO: lavorare sull’attenzione congiunta e sostenuta

MATERIALI: un barattolino per fare le bolle di sapone

GIOCO: posizionatevi di fronte alla bambina e fate 4-5 volte le bolle enfatizzando l’azione (fate vedere come riempite la bocca d’aria, poi chiudete le labbra facendole notare che la vostra bocca é piena d’aria e poi, soffiate piano in modo tale da farle vedere che a poco a poco la vostra bocca si sgonfia). Per sviluppare l’attenzione congiunta e sostenuta soffermatevi sull’osservazione delle bolle, indicandole e guardandole insieme.

*Quando vedete l’asterisco vicino il numero del gioco significa che quel gioco è presente anche nelle proposte precedenti.

Ripeto che in questa delicata fase di crescita per vostra figlia è essenziale consolidare le abilità già acquisite, oltre a stimolare quelle da sviluppare.

RISCONTRO CON I GENITORI ED OSSERVAZIONI DIRETTE:

Dal riscontro con i genitori è presente un miglioramento nell’aumento dei tempi d’attesa e attenzione sostenuta, un maggior controllo fine-motorio nella manipolazione degli oggetti.

È presente un tipo di gioco ancora concreto con presenza di stravolgimento dell’oggetto e di finzione a singolo schema.

OBIETTIVI 3° PROPOSTE DI GIOCO:

L’obiettivo è di stimolare l’ampliamento degli schemi di giochi di finzione ed introdurre il gioco simbolico.

TERZE PROPOSTE DI GIOCO: C. (OTTOBRE 2017) SCOPO: stimolare il gioco di finzione e gioco simbolico

MATERIALI: un bambolotto, una bacinella, una spugna, un fazzoletto, un cuscino ed una copertina

GIOCO: questa attività consiste, insieme a vostra figlia, nel far fare prima il bagnetto e poi la nanna al bambolotto.

È importante che nella sequenza delle azioni si dicano poche parole chiave come ad esempio: “il bambino fa il bagnetto!” e lo mettete dentro la bacinella, poi porgete la spugna a vostra figlia e dite: “lava il bimbo!” se non lo dovesse fare subito potreste iniziare a strofinare voi con la spugna.

Dopo due minuti porgete a X il fazzoletto e dite: “asciuga il bimbo!”, anche qui se non dovesse iniziare l’attività iniziate prima voi.

Poi dite: “il bimbo ha sonno” mentre fate uno sbadiglio, poi mentre indicate il cuscino con la copertina chiedete a X: “metti il bimbo a letto?”.

All’inizio aiutate la bambina a posizionare il bambolotto sul cuscino e a sistemare la copertina sopra il bambolotto ed in seguito affermate: “oh, guarda il bimbo dorme!”.

Questo gioco può essere facilmente variato con attività di vita quotidiana, l’importante è utilizzare poche parole chiave per convogliare l’attenzione verso l’azione che si sta svolgendo.

Anziché un bambolotto si potrebbe utilizzare anche un animale che mangia, beve, dorme, corre, salta.

Per stimolare il gioco di finzione si potrebbe giocare con una cucina giocattolo impostando con la bambina brevi e poche sequenze come ad esempio: 1) fare il thè; 2) versarlo nella tazzina; 3) berlo.

Dopo tre ripetizioni fatte insieme alla bambina potreste dire: “X, mi fai il thè?” e aspettate che sia la bambina ad iniziare la sequenza.

Giocare con gli oggetti in miniatura che rispecchiano il reale, come ad esempio la cucina giocattolo, è molto importante in questa fase di crescita poiché stimola la bambina a rappresentare mentalmente l’azione (es. fare il thè) e a riprodurla in una o più sequenze.

Più la bambina rappresenterà mentalmente l’azione più le sequenze del gioco aumenteranno.

All’inizio la bambina va guidata impostando il gioco e le sequenze.

VALUTAZIONE NEUROPSICOMOTOIRA FINALE:

COMPORTAMENTO:

La bambina si distacca senza difficoltà dalla madre.

Con l’operatore è collaborante ed accetta le regole del setting. L’attenzione risulta sostenuta risulta scarsa.

Assenti stereotipie.

Osserva il setting con lo sguardo e manipola gli oggetti.

Si separa dall’operatore senza difficoltà.

AREA SENSO-MOTORIA:

la bambina effettua tutti i passaggi posturali dalla posizione supina alla posizione eretta in maniera autonoma e funzionale, dissociando i cingoli.

La deambulazione è la sua modalità preferenziale di spostamento con presenza di movimenti pendolari e cambi di direzione.

La corsa è una deambulazione accelerata. Assenti contratture o retrazioni.

La funzione uditiva è apparentemente nella norma: C. si gira verso la fonte sonora. La funzione visiva è apparentemente nella norma: C. fissa e insegue un oggetto per tutto il campo visivo.

AREA MOTRICITA’ FINE:

la bambina ha un approccio diretto all’oggetto con una presa di tipo radio-palmare. Presente presa a pinza superiore per piccoli oggetti.

Spontaneamente effettua gesti deittici e referenziali. Emergente il soffio.

PRATTOGNOSIE: Fa la torre di due cubi.

PRASSIE BIMANUALI: avvita e svita, batte stringe e strappa la plastilina, sfoglia un libro con aiuto, lancia la palla, gira una manovella.

Durante le prassie bimanuali si è osservata una conoscenza dell’oggetto e le capacità di controllare le strategie spaziali inerenti i rapporti reciproci tra soggetto e oggetto.

AREA GRAFISMO:

La bambina ha capo e tronco in asse, lo sguardo è sul tracciato, gli ASS sono sul tavolino.

La prensione dello strumento grafico è a tripode. Effettua spontaneamente degli scarabocchi circolari.

AREA LUDICA:

la bambina spontaneamente si dirige verso giochi causa/effetto sonori e luminosi. Presente un tipo di gioco funzionale con combinazioni di schemi singoli.

Presente stravolgimento dell’oggetto.

AREA COMUNICATIVO-LINGUISTICA:

È interessata alla comunicazione, l’elemento espressivo prevalente è lo sguardo e la percezione tattile.

La comunicazione è indirizzata verso l’adulto di riferimento.

Presente gesto indicativo e triangolazione.

Spesso per fare richieste tocca l’altro o l’oggetto che desidera. La mimica è congrua ai suoi stati d’animo.

Comprende frasi singole semplici.

I vocalizzi sono scarsi e presenti soprattutto in momenti di stress.

AREA COGNITIVA:

L’attenzione risulta scarsa per l’età.

Presenti semplici strategie di problem solving.

 

PZ.: E

VALUTAZIONE INIZIALE: E.

VALUTAZIONE NEUROPSICOMOTORIA NOME: E.

COGNOME:

DATA DI NASCITA: xx

ETA’: 15 MESI

La bambina si separa dalla figura di riferimento senza apparente difficoltà.

Con l’operatore si dimostra accettante e collaborante.

Controlla ed esplora l’ambiente con lo sguardo e toccando gli oggetti intorno a sé. Con l’estraneo è accettante.

Nella spontaneità sceglie giochi di tipo sensomotorio. I tempi attentivi risultano brevi.

Alla frustrazione osservata maggiormente nei casi in cui la bambina non vuole gattonare, ma essere presa in braccio, emette flebili suoni gutturali con una mimica congrua allo stato d’animo.

Effettua i passaggi posturali dalla posizione supina alla posizione eretta in maniera autonoma e funzionale dissociando i cingoli.

Durante l’osservazione della posizione supina e seduta si è notata chiusura flessoria del palmo della mano dx.

In particolare dalla posizione in ginocchio mediante appoggio bilaterale degli AASS su un mobile, mediante cavalier servente, si pone in stazione eretta spontaneamente.

Si sposta nel setting mediante lateralizzazione oppure in quadrupedica. Alla manovra della trazione anteriore si nota anticipo flessorio del capo. Le balance statiche presenti sono: RR, RE.

Le balance dinamiche presenti sono: RD anteriore e laterale. Funzione uditiva apparentemente nella norma.

Funzione visiva apparentemente nella norma anche se risulta difficoltosa un’osservazione dettagliata a causa dei tempi attentivi brevi.

L’approccio all’oggetto è di tipo radio-palmare, presente pinza superiore. Il gioco é di tipo esplorativo sensomotorio (batte, schiaccia, strappa).

Mostra interesse alla comunicazione soprattutto nei casi in cui vuole stare in determinate posizioni (come lo stare in braccio, utilizzando il canale visivo e soprattutto il canale tattile).

La comunicazione è indirizzata all’adulto che le sta vicino in modo particolare.

Gesto indicativo presente soprattutto su imitazione.

Si é notato il seguente gesto spontaneo bilaterale: AASS leggermente flessi al gomito e addotti al tronco con supinazione dei palmi e leggera estensione delle dita.

La mimica é congrua ai suoi stati d’animo.

La triangolazione risulta emergente.

Presenti semplici strategie di problem-solving.

RISULTATI BAYLEY a 12 mesi:

scala

P.ggio composito

Rango percentile

Cognitiva (COG)

75

5

Linguaggio (LANG)

(RC)-(EC)

77

6

Motoria (MOT)

(FM)-(GM)

82

12

OBIETTIVI 1° PROPOSTE DI GIOCO:

Dalla prima valutazione e dai risultati della Bayley sono state date ai genitori dieci proposte di gioco mirando alla stimolazione priM. del: attenzione condivisa, relazione interpersonale, contatto visivo, triangolazione, coordinazione occhio-mano.

I punti di forza della bambina utilizzati per le proposte di gioco sono: l’interesse verso giochi sonori, libri e bolle di sapone.

PRIME PROPOSTE DI GIOCO: E. (MARZO 2017)

1) SCOPO: Lavorare sul riconoscimento e la discriminazione di oggetti; sviluppare l'attenzione congiunta (L'attenzione congiunta si ha quando il bambino e il genitore prestano attenzione contemporaneamente alla stessa cosa, in modo coordinato, e sono entrambi consapevoli che anche l'altro sta prestando attenzione).

MATERIALI: libri con immagini e corrispettivi oggetti raffigurati del libro

GIOCO: posizionatevi di fronte alla bambina seduta; fatele sfogliare le pagine del libro ed indicate ogni oggetto comune o animale raffigurato ripetendone il nome più volte e facendo attenzione che la bambina guardi non solo dove indicate, ma anche l’articolazione della parola che pronunciate; ad ogni oggetto/animale indicato e ripetuto verbalmente sul libro, se possibile, associate il corrispettivo peluche o pupazzetto. Ad esempio, dopo aver indicato una macchina sul libro, associate all'immagine una macchinina giocattolo facendogliela toccare e ripetendo che è una macchina.

Fate attenzione ad usare, in questa fase, sempre le stesse parole per gli oggetti che ripetete così da facilitarne il riconoscimento.

Il primo giorno, per iniziare, soffermatevi solo su due oggetti facendo durare l’attività anche solo cinque minuti.

Nei giorni seguenti aggiungete via via un elemento/oggetto in più fino ad arrivare a circa sei-sette elementi.

Fate attenzione a non aggiungere più elementi nuovi nello stesso giorno perché così aumenterete solo la difficoltà senza un risultato effettivo.

2) SCOPO: lavorare sull’ attenzione condivisa, sull’uso funzionale, sul linguaggio, sull’imitazione

MATERIALI: due palline uguali, due cucchiai uguali

GIOCO: posizionatevi di fronte alla bambina con la palla e pronunciate il nome dell’oggetto scandendo bene la parola; assicuratevi che E. veda la vostra bocca mentre pronunciate il nome, e se necessario mettete la palla vicino al vostro viso cosicché la bambina possa prestare attenzione sia all’oggetto che alla pronuncia della parola.

Pronunciando sempre la parola, fate rotolare la palla su di un piano enfatizzandone il movimento, ad es. dicendo “palla rotola!”

Date la palla alla bambina facendogliela toccare e poi spronatela ad imitarvi facendo rotolare la vostra pallina.

Ripetete il gioco più volte.

Provate la stessa attività con il cucchiaio, portandolo alla bocca con del cibo e pronunciando “mangia cucchiaio”.

importante accompagnare ogni attività con un’azione a specchio, perciò vi chiedo di posizionarvi quasi sempre di fronte alla bambina, così da stimolare anche l’imitazione e l’interazione interpersonale.

3) SCOPO: lavorare sull’imitazione, sull’attenzione congiunta e sostenuta, sull’azione del soffiare

MATERIALI: un barattolino per fare le bolle di sapone

GIOCO: posizionatevi di fronte alla bambina e fate 4-5 volte le bolle enfatizzando l’azione (fate vedere come riempite la bocca d’aria, poi chiudete le labbra facendole notare che la vostra bocca é piena d’aria e poi, soffiate piano in modo tale da farle vedere che a poco a poco la vostra bocca si sgonfia).

Successivamente dite alla bambina: “fallo tu, soffia!”, porgendole l’asticella già imbevuta.

Se desiderate maggiormente sviluppare l’attenzione congiunta e sostenuta soffermatevi sull’osservazione delle bolle, se invece desiderate lavorare sulla prassia orale del soffio, enfatizzate l’azione del soffiare. (La prassia in psicomotricità é un’azione il cui movimento é pianificato e organizzato per uno scopo, in questo caso è una prassia orale).

4) SCOPO: lavorare sull’imitazione, sull’attenzione congiunta, sulla relazione, sul linguaggio

MATERIALI: due paperelle (o altro animale) oppure due macchinine

GIOCO: mettetevi davanti alla bambina e mettete di fronte a lei una paperella; usate la seconda paperella per voi stessi facendola saltare più volte sul piano e pronunciate sempre lo stesso suono es. “la-la-la-la” oppure “ta-ta-ta-ta” oppure “ga-ga-ga-ga”.

Assicuratevi che la bambina afferri il doppione del vostro stesso oggetto e vi imiti.

5) SCOPO: lavorare sull’interazione sociale, sul contatto visivo, sull’ aumento del tempo d’attesa

MATERIALE: un panno di tessuto

GIOCO: posizionatevi di fronte alla bambina e tenete il panno tra voi e lei in modo tale da nascondervi il viso.

Chiedete: “Dov’è E.?” e abbassate il panno lentamente in modo che possiate vedere i suoi occhi. Dite: “Cucù” e solleticatela.

Ripetete l’attività per 4-5 volte.

Cercate di notare se comincia a spiare dietro il panno prima che voi lo abbassiate, e se incomincia ad aspettarsi il vostro solletico dal momento in cui appare il vostro viso. Aumentate a poco a poco il tempo sia per abbassare il panno per mostrare il vostro volto, sia il tempo in cui vi deve guardare prima di farle il solletico.

6) SCOPO: lavorare sulla permanenza dell’oggetto, sull’ attenzione condivisa, sullo scambio di oggetti (La permanenza dell’oggetto è la rappresentazione mentale dell’oggetto stesso).

MATERIALI: uno tra gli oggetti preferiti di E. preferito (pupazzetto di un cane) e un asciugamano

GIOCO: posizionatevi di fronte alla bambina con l’oggetto, ad es. il pupazzo di un cane, e coprite parzialmente il gioco con l’asciugamano, chiedendo: “Dov’é il cane?”.

Ripetete più volte il nome dell’oggetto, e lentamente scopritelo (fate passare almeno 7 secondi) dicendo: “ecco il cane!”.

Ripetete l’attività per qualche minuto, ma questa volta lasciate che E. sia la prima a scoprire l’oggetto, togliendo il panno il più possibile autonomamente.

Quando E. toglierà del tutto autonomamente il panno, potrete coprire completamente l’oggetto.

7) SCOPO: lavorare sulla familiarità della propria immagine, sul gesto indicativo, sull’attenzione sostenuta

MATERIALI: specchio

GIOCO: mettetevi di fianco alla bambina davanti ad uno specchio; chiedete più volte “Dov’è E.?” e toccate il petto della bambina dicendo “Ecco E.” ogniqualvolta ella manifesti un'attenzione abbastanza sostenuta.

Portatele le mani al petto, così da farle sentire percettivamente in modo più concreto la propria persona.

In seguito, prima di toccarla e pronunciare il suo nome, provate prima ad indicarla e a farle vedere che piano piano il vostro dito andrà ad indicare proprio lei, e una volta toccata pronunciate il suo nome.

8) SCOPO: lavorare sulle vocalizzazioni imitative, discriminazione

MATERIALE: una palla, una macchinina, un pupazzetto di un cane

GIOCO: posizionate E. sulle vostre ginocchia in modo tale da potervi guardare.

Attirate la sua attenzione, indicate la vostra persona e dite il vostro nome ad es. “mamma”, associando il suono ad un movimento ritmico delle ginocchia.

Prendete le sue mani, portatele verso il vostro viso e ripetete più volte la parola. Ripetete la stessa procedura con un'altra figura familiare a lei vicina come il papà e nonni.

Altre parole indicate per questa attività sono: “bau-bau”, “palla”, “brum-brum”.

È importante, tuttavia, avere gli oggetti a portata di mano in modo che ella possa associare i suoni agli oggetti.

9) SCOPO: lavorare sul controllo di abilità fini-motorie, attenzione, scambio di oggetti (La motricità fine è il controllo motorio sui piccoli movimenti delle mani e delle dita). MATERIALE: un barattolo e 4-5 cubetti

GIOCO: posizionatevi di fronte alla bambina con il barattolo e i cubetti.

Prendete un cubetto e mettetelo dentro il barattolo mentre dite “dentro” enfatizzando la parola.

Ripetete il gioco più volte (almeno 3-4 volte), poi dite “fallo tu” ed aiutate la bambina a prendere un cubetto e a metterlo dentro il barattolo.

Fate durare il gioco se possibile almeno per 10 min al giorno.

10) SCOPO: lavorare sulla coordinazione occhio-mano (ovvero la coordinazione visiva e motoria) e sull’ imitazione

MATERIALI: una torre di ciambelle colorate di dimensioni differenti

GIOCO: posizionatevi di fronte alla bambina seduta con la torre di ciambelle colorate e rovesciate le ciambelle vicino a lei.

Prendete una ciambella per volta con due mani e infilatela dentro il perno finché non avrete finito la torre.

Accompagnate con la vostra voce ogni gesto.

Ad es. mentre prendete la ciambella e la avvicinate al perno, pronunciate un suono vocalico di crescente intensità come “oooooo” e successivamente, mentre la ciambella cade lungo il perno, pronunciate “via!”

Assicuratevi che voce e gesto siano in sincronia e formino un ritmo regolare.

Proponete l’attività alla bambina mettendo il perno vuoto esattamente davanti a lei, e se non dovesse farlo sotto richiesta verbale, aiutatela portando le sue mani alla ciambella e poi accompagnandola al perno.

Non dimenticate di accompagnare l’azione con la voce poiché E., in questo modo, avrà più chiara l’idea dei due tempi dell’azione stessa.

N.B.- Non è importante in questa fase rispettare un ordine di grandezza delle ciambelle.

RISCONTRO CON I GENITORI ED OSSERVAZIONI DIRETTE:

Dal riscontro con i genitori è emerso una buona attenzione condivisa durante i giochi, anche se durante l’osservazione diretta l’attenzione condivisa è stata precaria; pertanto si mirerà al consolidamento della stessa nelle prossime proposte di gioco.

OBIETTIVI SECONDE PROPOSTE DI GIOCO:

Gli obiettivi primari sono: stimolazione dell’attenzione condivisa e sostenuta, tempi d’attesa, relazione interpersonale, linguaggio e imitazione.

SECONDE PROPOSTE DI GIOCO: E. (MAGGIO 2017)

*1) SCOPO: Lavorare sul riconoscimento e la discriminazione di oggetti; sviluppare l'attenzione congiunta (L'attenzione congiunta si ha quando il bambino e il genitore prestano attenzione contemporaneamente alla stessa cosa, in modo coordinato, e sono entrambi consapevoli che anche l'altro sta prestando attenzione).

MATERIALI: libri con immagini e corrispettivi oggetti raffigurati nel libro

GIOCO: posizionatevi di fronte alla bambina seduta; fatele sfogliare le pagine del libro ed indicate ogni oggetto comune o animale raffigurato ripetendone il nome più volte e facendo attenzione che la bambina guardi non solo dove indicate, ma anche l’articolazione della parola che pronunciate; ad ogni oggetto/animale indicato e ripetuto verbalmente sul libro, se possibile, associate il corrispettivo peluche o pupazzetto.

Ad esempio, dopo aver indicato una macchina sul libro, associate all'immagine una macchinina giocattolo facendogliela toccare e ripetendo che è una macchina.

Fate attenzione ad usare, in questa fase, sempre le stesse parole per gli oggetti che ripetete così da facilitarne il riconoscimento.

Il primo giorno, per iniziare, soffermatevi solo su due oggetti facendo durare l’attività anche solo cinque minuti.

Nei giorni seguenti aggiungete via via un elemento/oggetto in più fino ad arrivare a circa sei-sette elementi. Fate attenzione a non aggiungere più elementi nuovi nello stesso giorno perché così aumenterete solo la difficoltà senza un risultato effettivo.

2) SCOPO: lavorare sull’interazione interpersonale e sulla percezione uditiva

MATERIALI: nessuno

GIOCO: posizionate E. davanti a voi e solleticatela accompagnando l’azione con un suono come ad es.: “la-la-la”.

Con le ripetizioni E. imparerà ad associare il suono all’azione corrispettiva.

Dopo che avete ripetuto questa attività molte volte, tralasciate occasionalmente di fare l’azione per vedere se la bambina la anticipa.

Per esempio, dopo aver fatto il suono, esitate qualche secondo prima di farle il solletico per vedere se anticipa l’azione associata ad esso.

*3) SCOPO: lavorare sull’imitazione, sull’attenzione congiunta e sostenuta, sull’azione del soffiare

MATERIALI: un barattolino per fare le bolle di sapone

GIOCO: posizionatevi di fronte alla bambina e fate 4-5 volte le bolle enfatizzando l’azione (fate vedere come riempite la bocca d’aria, poi chiudete le labbra facendole notare che la vostra bocca é piena d’aria e poi, soffiate piano in modo tale da farle vedere che a poco a poco la vostra bocca si sgonfia). Successivamente dite alla bambina: “fallo tu, soffia!”, porgendole l’asticella già imbevuta.

Se desiderate maggiormente sviluppare l’attenzione congiunta e sostenuta soffermatevi sull’osservazione delle bolle, se invece desiderate lavorare sulla prassia orale del soffio, enfatizzate l’azione del soffiare. (La prassia in psicomotricità é un’azione il cui movimento é pianificato e organizzato per uno scopo, in questo caso è una prassia orale).

*4) SCOPO: lavorare sull’imitazione, sull’attenzione congiunta, sulla relazione, sul linguaggio

MATERIALI: due paperelle (o altro animale) oppure due macchinine

GIOCO: mettetevi davanti alla bambina e mettete di fronte a lei una paperella; usate la seconda paperella per voi stessi facendola saltare più volte sul piano e pronunciate sempre lo stesso suono es. “la-la-la-la” oppure “ta-ta-ta-ta” oppure “ga-ga-ga-ga”. Assicuratevi che la bambina afferri il doppione del vostro stesso oggetto e vi imiti.

5) SCOPO: consolidare il gioco esplorativo e la memoria visiva, stimolare

l’apprendimento dei concetti topologici del dentro-fuori

MATERIALI: due scatole grandi e due giochi altamente motivanti per E.

GIOCO: Posizionate le due scatole distanti almeno un metro l’una dall’altra e mettete un gioco altamente motivante per E. dentro ciascuna.

Spronate E. a raggiungere l’oggetto che si trova dentro la scatola in modo tale da far sperimentare alla bambina il concetto del dentro e del fuori.

L’apprendimento dei concetti spaziali, infatti, si apprende prima facendo esperienza con il proprio vissuto corporeo e poi con l’oggetto perciò è fondamentale che la bambina

faccia esperienza muovendosi nello spazio e sperimentando in prima persona i due concetti basilari del dentro-fuori.

Una volta che E. è dentro la scatola per raggiungere l’oggetto ripetete più volte la parola dentro ed invece quando esce, ripetete più volte che è fuori.

Una volta che ha perduto interesse verso l’oggetto dentro la prima scatola proponete la stessa attività con l’oggetto della seconda scatola.

Se la bambina non dovesse entrare spontaneamente nella scatola per raggiungere il gioco, prima rimuovetelo dalla scatola e poi rimettetelo facendovi questa volta aiutare da lei.

Successivamente spronate E. a raggiungere l’oggetto.

6) SCOPO: stimolare la motricità fine, lavorare sulla comprensione del dentro-fuori MATERIALI: cinque/sei palline di dimensioni e consistenza differenti e una scatola GIOCO: posizionate E. davanti a voi con la scatola piena di palline.

Rovesciate la scatola pronunciando “Fuori!” con enfasi e poi fatele prendere le palline per rimetterle dentro la scatola.

La prensione di oggetti sferici, come le palline, è differente dalla prensione di altri oggetti quindi è fondamentale che E. possa sperimentare e adattare prese diverse per oggetti diversi, in quanto l’apertura del palmo della mano e la pressione delle dita sarà differente a seconda della dimensione, peso, e superficie dell’oggetto.

Fate attenzione a pronunciare poche parole come ad es.: “metti dentro” e, se necessario, iniziate voi stessi con due o più palline l’azione.

Se notate qualche difficoltà potreste svolgere l’attività insieme a lei in modo tale da stimolarne l’imitazione.

7) SCOPO: lavorare sulla motricità fine e l’attenzione condivisa e sui processi cognitivi di comprensione causa/effetto e di tempo d’attesa

MATERIALI: un gioco sonoro con pulsanti

GIOCO: posizionatevi di fronte alla bambina insieme al gioco e portate entrambe le sue mani a spingere sempre lo stesso pulsante, il quale dopo la spinta produrrà un effetto sonoro.

Accompagnate il gesto con la voce, ad es. emettendo un suono vocalico “oooooo” di crescente intensità mentre le mani si avvicinano al gioco; quando le mani della bambina si avvicinano al pulsante per spingerlo dite “via!”, oppure “spingi!”

(Se l’azione dello spingere il pulsante sarà accompagnata come consigliato anche dalla voce, E. avrà più chiara l’idea dei due tempi ben precisi dell’azione stessa.)

Con la ripetizione del gioco variate anche il pulsante da spingere, ma fate attenzione a pronunciare le stesse parole.

Successivamente aspettate che sia lei a spingere il pulsante senza aiutarla e accompagnate la sua azione sempre con la voce, facendo attenzione che essa rispetti il tempo di avvicinamento all’oggetto e il tempo della spinta che voi gli darete con la voce.

8) SCOPO: stimolare l’attenzione condivisa, la relazione interpersonale, i tempi d’attesa e il linguaggio

MATERIALI: nessuno

GIOCO: prendete E. in braccio in modo tale che vi possa guardare negli occhi.

Il gioco che vi propongo è quello del classico “vola-vola” che consiste nel lanciare la bambina in aria con le braccia e di riprenderla.

È importante scandire i tempi di gioco e assicuravi che vostra figlia vi guardi sempre. Prima di lanciarla dite: “Uno-due tre” lentamente e aspettate che vi guardi per avviare il gioco e dire contemporaneamente al lancio: “Via!”

Ripetete il gioco almeno 5-6 volte consecutive, dopo le quali aspetterete qualche secondo in più (10 secondi circa) tra il “tre” e il “Via”, e cercate di notare se la bambina anticipa l’azione dell’essere lanciata o il “Via” prima che lo diciate voi.

9) SCOPO: stimolare l’equilibrio e il tono muscolare, l’attenzione condivisa, le relazioni interpersonali, i tempi d’attesa e il linguaggio (l’equilibrio e il tono muscolare si sviluppano con il movimento).

MATERIALI: una palla dal diametro di 65 cm circa

GIOCO: Adagiate vostra figlia di pancia su una palla da ginnastica e poi fatela rotolare avanti, indietro e lateralmente.

Fate la stessa cosa con la bambina seduta.

Anche far saltellare E. da seduta sulla palla è divertente e utile per fornirle una buona stimolazione vestibolare.

Per lavorare di più sulla relazione e quindi attenzione condivisa e aumento del tempo di attesa potrete posizionare vostra figlia seduta sulla palla e farla rimbalzare più volte per un paio di minuti dopo i quali aspetterete una sua richiesta per continuare l’azione.

Fate in modo che vi guardi per continuare l’azione e soprattutto chiedete ogni volta che fermate l’azione se vuole che continuiate.

Usate poche parole chiave come ad esempio: “Ancora?” e spronate E. a farvi dire “Ancora” se si mostra interessata o “Basta” se vuole scendere dalla palla.

10) SCOPO: stimolare l’autonomia del bere

MATERIALI: un biberon con beccuccio rigido antigoccia (possibilmente con presa bimanuale come in figura).

GIOCO: Per passare gradualmente dal biberon al bicchiere vi propongo l’utilizzo di un tipo di biberon che ha una tettarella piatta da mordere per far uscire l’acqua.

In questo modo E. sarà più stimolata per l’abilità del morso e ci sarà un’inibizione graduale dell’abilità di suzione.

Per bere, infatti, dovrà regolare non solo la presa del biberon, ma anche il movimento dei muscoli oro-buccali.

Per praticità cercate un tipo di beccuccio antigoccia in modo tale che E. non si bagni.

*Quando vedete l’asterisco vicino il numero del gioco significa che quel gioco è presente anche nelle proposte precedenti.

Ripeto che in questa delicata fase di crescita per vostra figlia è essenziale consolidare le abilità già acquisite, oltre a stimolare quelle da sviluppare.

RISCONTRO CON I GENITORI ED OSSERVAZIONI DIRETTE:

Dal riscontro con i genitori è emerso un aumento del contatto visivo, dell’attenzione sostenuta verso l’oggetto ed interiorizzazione dei concetti topologici del dentro-fuori. Risulta scarsa la comprensione e la pragmatica del linguaggio.

OBIETTIVI TERZE PROPOSTE DI GIOCO:

Gli obiettivi primari sono: stimolazione dell’attenzione condivisa e sostenuta, tempi d’attesa, relazione interpersonale, linguaggio, imitazione, comprensione e pragmatica del linguaggio.

TERZE PROPOSTE DI GIOCO: E. (OTTOBRE 2017)

1) SCOPO: stimolare la comprensione e pragmatica del linguaggio, l’indicazione e attenzione condivisa

MATERIALI: 4-5 pupazzetti di animali ed una fattoria

GIOCO: Sedetevi su un tappeto con vostra figlia e posizionate tutti gli animali dentro la fattoria giocattolo.

Posizionate la fattoria su un ripiano leggermente rialzato e costruite uno scivolo che colleghi la fattoria con il tappeto (ad esempio utilizzando un cuscino o un libro). Utilizzando sempre le stesse parole dite: “Toc-Toc” bussando sulla fattoria ed in seguito portate la vostra mano vicino il vostro orecchio e dite: “Chi è?”.

Osservate se vostra figlia vi imita.

In seguito prendete dalla fattoria un animale alla volta ad esempio la mucca e ripetete il nome della mucca, fatela scendere dallo scivolo dicendo: “giù, giù, giù” e posizionatela sul tappeto.

Ripetete il “toc-toc” ed il: “chi è? “Riprendendo tutti gli altri animali uno alla volta facendoli scendete dallo scivolo.

Una volta che tutti gli animali sono sul tappeto aprite il palmo della vostra mano e mentre guardate vostra figlia dite: 2dov’è la mucca?”; indicate l’animale e aspettate che E. ve lo dia.

Potreste ripetere l’attività questa volta riportando uno alla volta gli animali dentro la fattoria risalendo lo scivolo esclamando: “su, su su”.

2) SCOPO: stimolare la comprensione e la pragmatica del linguaggio

MATERIALI: tubo dello Scottex e delle cannucce

GIOCO: Mettetevi di fronte vostra figlia e tenete in mano il tubo, mettete una cannuccia dentro il tubo ed esclamate: “ohh è caduta!”.

Porgete una cannuccia alla bambina e aspettate che sia lei a farla cadere dentro il tubo. Potete variare questa attività dicendo: “su-su-su” mentre alzate il tubo e poi porgere la cannuccia a vostra figlia. Lo stesso per il “giù-giù-giù”.

3) SCOPO: stimolare la comprensione, attenzione condivisa, gesto indicativo, l’imitazione

MATERIALI: 2 tubi dello Scottex

GIOCO: Posizionatevi di fronte la bambina e porgete un tubo vicino il vostro occhio usandolo come un cannocchiale e guardate E. affermando: “Ecco E.” indicandola. Aspettate che vostra figlia prenda il secondo tubo e lo usi come cannocchiale, se il suo sguardo si dirige verso di voi allora dite: “mi vedi?? Eccomi!!”.

In seguito portate l’attenzione verso un gioco utilizzando sempre il “cannocchiale” ed indicando l’oggetto; ad esempio mentre ricercate il libro con il cannocchiale dite: “Dov’è il libro?” e poi dite “Ecco il libro” mentre lo indicate.

4) SCOPO: stimolare la pragmatica del linguaggio ed il gioco simbolico

MATERIALI: un bambolotto, una bacinella, una spugna, un fazzoletto, un cuscino ed una copertina

GIOCO: questa attività consiste, insieme a vostra figlia, nel far fare prima il bagnetto e poi la nanna al bambolotto.

È importante che nella sequenza delle azioni si dicano poche parole chiave come ad esempio: “il bambino fa il bagnetto!” e lo mettete dentro la bacinella, poi porgete la spugna a vostra figlia e dite: “lava il bimbo!” se non lo dovesse fare subito potreste iniziare a strofinare voi con la spugna.

Dopo due minuti porgete ad E. il fazzoletto e dite: “asciuga il bimbo!”, anche qui se non dovesse iniziare l’attività iniziate prima voi.

Poi dite: “il bimbo ha sonno” mentre fate uno sbadiglio, poi mentre indicate il cuscino con la copertina chiedete a E.: “metti il bimbo a letto?”.

All’inizio aiutate la bambina a posizionare il bambolotto sul cuscino e a sistemare la copertina sopra il bambolotto ed in seguito affermate: “oh, guarda il bimbo dorme!”

Questo gioco può essere facilmente variato con attività di vita quotidiana, l’importante è utilizzare poche parole chiave.

Anziché un bambolotto si potrebbe utilizzare anche un animale che mangia, beve, dorme, corre, salta.

*5) SCOPO: stimolare l’attenzione condivisa, la relazione interpersonale, i tempi d’attesa e il linguaggio

MATERIALI: nessuno

GIOCO: prendete E. in braccio in modo tale che vi possa guardare negli occhi.

Il gioco che vi propongo è quello del classico “vola-vola” che consiste nel lanciare la bambina in aria con le braccia e di riprenderla.

È importante scandire i tempi di gioco e assicuravi che vostra figlia vi guardi sempre. Prima di lanciarla dite: “Uno-due tre” lentamente e aspettate che vi guardi per avviare il gioco e dire contemporaneamente al lancio: “Via!”

Ripetete il gioco almeno 5-6 volte consecutive, dopo le quali aspetterete qualche secondo in più (10 secondi circa) tra il “tre” e il “Via”, e cercate di notare se la bambina anticipa l’azione dell’essere lanciata o il “Via” prima che lo diciate voi.

*Quando vedete l’asterisco vicino il numero del gioco significa che quel gioco è presente anche nelle proposte precedenti.

VALUTAZIONE NEUROPSICOMOTORIA FINALE:

La bambina non ha subito modificazioni importanti rispetto alla valutazione neuropsicomotoria precedente.

Si osserva un aumento dello scambio di oggetti soprattutto con le figure familiari.

 

PZ.: G

VALUTAZIONE INIZIALE: G.

VALUTAZIONE NEUROPSICOMOTORIA NOME: G.

COGNOME:

DATA DI NASCITA: xx

ETA’: 10 MESI

Il bambino si separa dalla figura di riferimento con qualche difficoltà, piangendo e ricercandola con lo sguardo diretto verso la porta.

Con l’operatore estraneo dapprima si mostra evitante poi risulta più collaborativo.

Alla frustrazione, riscontrata maggiormente durante posizioni a lui poco gradite come ad esempio la posizione prona, piange.

Nella spontaneità, tra qualche oggetto posto davanti a lui, si mostra interessato verso palline di piccole dimensioni.

I tempi attentivi risultano brevi.

Durante la valutazione é stata notata (in posizione supina) un’assenza di circa 7-10sec con fissità di sguardo e lateralità del capo verso sx.

In posizione supina ha: capo e tronco in asse, gli AASS sono flessi al gomito e leggermente abdotti al tronco, le dita delle mani tendenzialmente flesse, anche exstraruotate, AAII prevalentemente flessi al ginocchio con una motilità spontanea attiva di flesso-estensione simmetrica.

Il passaggio posturale dalla posizione supina alla posizione prona avviene mediante facilitazione del terapista attraverso lo svincolo del cingolo pelvico.

In posizione prona ha: capo esteso, tronco e cingolo pelvico in asse, AASS flessi al gomito e poggiati al piano con carico sugli avambracci, anche exstraruotate, AAII poggiati al piano in modo indifferente.

Il passaggio posturale dalla posizione prona alla posizione supina avviene mediante facilitazione del terapista attraverso lo svincolo pelvico.

Posto in posizione seduta ha: capo e tronco in asse, AASS addotti al tronco (a volte rilevato appoggio laterale soprattutto a sx. con palmi poggiati al piano), bacino retroverso rispetto le SIAS, AAII poggiati al piano in modo indifferente.

Le balance statiche presenti sono: RR, RE.

Le balance dinamiche presenti sono: RD anteriore ed emergente laterale soprattutto a sx.

Funzione uditiva apparentemente nella norma.

Funzione visiva apparentemente nella norma: G. fissa e insegue l’oggetto soprattutto nell’emicampo sx.

Emergente approccio all’oggetto di radio-palmare.

Il gioco é di tipo sensomotorio (porta gli oggetti alla bocca). La triangolazione risulta emergente.

Prevalentemente si esprime mediante lo sguardo, mimica congrua ai suoi stati d’animo. La comunicazione è indirizzata verso l’adulto che gli sta vicino in modo particolare.

RISULTATI BAYLEY a 12 mesi:

scala

P.ggio

composito

Rango percentile

Cognitiva

(COG)

110

73

Linguaggio

(LANG) (RC)-(EC)

79

8

Motoria (MOT)

(FM)-(GM)

97

42

CRITERI UTILIZZATI PER LE 1° PROPOSTE DI GIOCO: Dalla prima valutazione e dai risultati della Bayley sono state date ai genitori dieci proposte di gioco mirando alla stimolazione priM. del: attenzione condivisa, relazione interpersonale, contatto visivo, vocalizzazioni imitative, balance.

I punti di forza del bambino utilizzati per le proposte di gioco sono: l’interesse verso giochi sonori, libri e bolle di sapone.

PRIME PROPOSTE DI GIOCO: G. (MARZO 2017)

1) SCOPO: Lavorare sul riconoscimento e la discriminazione di oggetti; sviluppare l'attenzione congiunta

MATERIALI: libri con immagini e corrispettivi oggetti raffigurati del libro

GIOCO: posizionatevi di fronte al bambino seduto; fategli sfogliare le pagine del libro ed indicate ogni oggetto comune o animale raffigurato ripetendone il nome più volte e facendo attenzione che il bambino guardi non solo dove indicate, ma anche l’articolazione della parola che pronunciate; ad ogni oggetto/animale comune indicato e ripetuto verbalmente sul libro, se possibile, associate il corrispettivo peluche o pupazzetto. Ad esempio, dopo aver indicato una macchina sul libro, associate all'immagine una macchinina giocattolo facendogliela toccare e ripetendo che è una macchina.

Fate attenzione ad usare, in questa fase, sempre le stesse parole per gli oggetti che ripetete così da facilitarne il riconoscimento.

2) SCOPO: Lavorare sull’attenzione congiunta, gesto indicativo, scambio di oggetti, riconoscimento e discriminazione oggetti

(L'attenzione congiunta si ha quando il bambino e il genitore prestano attenzione contemporaneamente alla stessa cosa, in modo coordinato, e sono entrambi consapevoli che anche l'altro sta prestando attenzione).

MATERIALI: palla, macchinina, libro

GIOCO: posizionatevi di fronte al bambino seduto; Scegliete solo due dei materiali sopracitati, metteteli davanti a lui e indicateli uno alla volta ripetendo il loro nome; quando li indicate assicuratevi che G. guardi ciò che indicate e stimolatelo nell’indicare l’oggetto, portando il suo braccio all’oggetto stesso.

In seguito chiedere al bambino di darvi un oggetto usando poche parole ad es: “dammi la palla/da’ palla”.

Una volta che osservate una buona discriminazione dei due oggetti provate ad aggiungere il terzo.

3) SCOPO: lavorare sulla familiarità della propria immagine, gesto indicativo, attenzione sostenuta

MATERIALI: specchio

GIOCO: mettetevi di fianco al bambino davanti ad uno specchio; chiedere più volte “Dov’è G.?” e toccare il petto del bambino dicendo “Ecco G.” ogniqualvolta egli manifesti un'attenzione abbastanza sostenuta.

Portate le sue mani al suo petto così da fargli sentire percettivamente in modo più concreto la propria persona.

In seguito, prima di toccarlo e pronunciare il suo nome provate prima ad indicarlo e a fargli vedere che piano piano il vostro dito andrà ad indicare proprio lui, e una volta toccato pronunciare il suo nome.

4) SCOPO: lavorare sull’imitazione, attenzione congiunta, relazione, linguaggio

MATERIALI: due paperelle (o altro animale) oppure due macchinine

GIOCO: mettetevi di fronte al bambino e mettete di fronte a lui una paperella; usate la seconda paperella per voi stessi facendola saltare più volte sul piano e pronunciate sempre lo stesso suono es. “la-la-la-la” oppure “ta-ta-ta-ta” oppure “ga-ga-ga-ga”.

Assicuratevi che il bambino afferri il doppione del vostro stesso oggetto e vi imiti, soprattutto con il suono.

5) SCOPO: lavorare sulla stimolazione della motricità grosso-motoria, sulle reazioni di equilibrio (la motricità grosso motoria é il movimento di più segmenti corporei per svolgere un’azione).

MATERIALI: il gioco preferito di G.

GIOCO: posizionate G. in piedi con le sue gambe allargate (in psicomotricità questa base di appoggio è definita appunto allargata).

Mettetevi dietro di lui e sostenetelo tenendolo dal bacino e sfruttate la sua attenzione verso il suo gioco preferito che una seconda persona gli farà vedere davanti a lui. Fatelo stare in questa posizione per almeno 10 secondi.

È importante che voi teniate il gioco sospeso in modo tale che il bambino non avrà motivo di accovacciarsi e sedersi.

Con la ripetizione del gioco durante i giorni lo step successivo sarà quello di dare meno sostegno al suo bacino in modo tale da riuscire a farlo stare in stazione eretta senza appoggio anche per qualche secondo (3-4 secondi).

6) SCOPO: lavoro sul linguaggio, sull’attenzione sostenuta, sull’allungamento del tempo di attesa, lavoro di stimolazione del processo cognitivo del causa/effetto. MATERIALE: trottola

GIOCO: posizionatevi di fronte al bambino seduto con la trottola davanti a lui; avvicinate piano piano le sue mani al perno accompagnando il movimento con un suono vocalico via via sempre di maggiore intensità, e nel momento in cui spingete il perno pronunciate il verso consonante-vocale (es. oooooooooo ta!/oooooooo la!).

In seguito, per la ripetizione del gioco fate passare qualche secondo in più prima di spingere il perno, ed accompagnate le stesse mani del bambino ad esso.

7) SCOPO: lavoro sulla permanenza dell’oggetto, attenzione visiva (La permanenza dell’oggetto è la rappresentazione mentale dell’oggetto stesso).

MATERIALE: Una tazza e un alimento gradito a G. (es. biscotto) GIOCO: sedetevi di fronte al bambino.

Tenete in mano in evidenza il biscotto ripetendo più volte: “guarda G., un biscotto, è un biscotto!” Accertatevi che stia guardando e poggiate il cibo davanti a lui e copritelo lentamente con la tazza.

Prendete le mani di G. e aiutatelo a girare la tazza tutto d’un colpo.

Dimostratevi entusiasti quando compare il biscotto dite: “Guarda G., il biscotto!”. Ripetete il gioco e dopo un po’ limitatevi a indicargli che deve girare la tazza autonomamente.

8) SCOPO: lavoro sul controllo di abilità fini-motorie, attenzione, scambio di oggetti (la motricità fine è il controllo motorio sui piccoli movimenti delle mani e delle dita). MATERIALE: un barattolo e 4-5 cubetti8) SCOPO: lavoro sul controllo di abilità fini-motorie, attenzione, scambio di oggetti (la motricità fine è il controllo motorio sui piccoli movimenti delle mani e delle dita). MATERIALE: un barattolo e 4-5 cubetti

GIOCO: posizionatevi di fronte al bambino con il barattolo e i cubetti.

Prendete un cubetto e mettetelo dentro il barattolo mentre dite “dentro” enfatizzando la parola.

Ripetete il gioco più volte, poi dite “fallo tu” ed aiutate il bambino a prendere un cubetto e a metterlo dentro il barattolo.

9) SCOPO: lavorare sulle vocalizzazioni imitative, discriminazione

MATERIALE: palla, macchinina, pupazzetto del cane

GIOCO: posizionate G. sulle vostre ginocchia in modo tale da potervi guardare. Attirate la sua attenzione, indicate la vostra persona e dite il vostro nome ad es. “mamma”, associando il suono ad un movimento ritmico delle ginocchia.

Prendete le sue mani, portatele verso il vostro viso e ripetete più volte la parola. Ripetete la stessa procedura con un'altra figura familiare a lui vicina come il papà e nonni.

Altre parole indicate per questa attività sono: “bau-bau”, “palla”, “brum-brum”.

È importante, tuttavia, avere gli oggetti a portata di mano in modo che egli possa associare i suoni agli oggetti.

10) SCOPO: lavoro sull’interazione sociale, contatto visivo, aumento tempo d’attesa

MATERIALE: panno di tessuto

GIOCO: posizionatevi di fronte al bambino e tenete il panno tra voi e lui in modo tale da nascondervi il viso.

Chiedete: “Dov’è G.?” e abbassate il panno lentamente in modo che possiate vedere i suoi occhi. Dite: “Cucù” e solleticatelo.

Ripetete l’attività diverse volte.

Cercate di notare se comincia a spiare dietro il panno prima che voi lo abbassiate e se incomincia ad aspettarsi il vostro solletico dal momento in cui appare il vostro viso.

Aumentate a poco a poco il tempo sia per abbassare il panno per mostrare il vostro volto, sia il tempo in cui vi deve guardare prima di fargli il solletico.

RISCONTRO CON I GENITORI ED OSSERVAZIONI DIRETTE:

Dal riscontro con i genitori è emerso un aumento del contatto visivo, dell’attenzione sostenuta, attenzione condivisa, relazione interpersonale, contatto visivo e balance.

Risulta ancora difficoltoso l’utilizzo del linguaggio verbale per comunicare.

OBIETTIVI SECONDE PROPOSTE DI GIOCO:

L’obiettivo primario è: stimolare i pre-requisiti del linguaggio. SECONDE PROPOSTE DI GIOCO: G. (GIUGNO 2017)

1) SCOPO: stimolare l’attenzione condivisa, relazione interpersonale, tempi d’attesa, linguaggio

MATERIALI: nessuno

GIOCO: prendete G. M. in braccio in modo tale che vi possa guardare negli occhi.

Il gioco che vi propongo è quello del classico “vola-vola” che consiste nel lanciare il bambino in aria con le braccia e di riprenderlo.

È importante scandire i tempi di gioco e assicuravi che vostro figlio vi guardi sempre.

Prima di lanciarlo dite: “Uno-due tre” lentamente e aspettate che vi guardi per avviare il gioco e dire contemporaneamente al lancio: “Via!” Ripetete il gioco almeno 5-6 volte consecutive, dopo le quali aspetterete qualche secondo in più (10 secondi circa) tra il “tre” e il “Via” e cercate di notare se il bambino anticipa l’azione dell’essere lanciato o notate se pronuncia qualche suono prima del vostro “via”.

2) SCOPO: stimolare le capacità comunicative

MATERIALI: due alimenti differenti e molto graditi a G. M.

GIOCO: mettete i due cibi preferiti di G. in due differenti contenitori trasparenti. Chiudete i due contenitori, prendete con la vostra mano destra uno e con la vostra mano sinistra l’altro, e fateli vedere al bambino chiedendogli: “Quale vuoi?”.

Ripetete la domanda se G. non dovesse darvi una risposta e aspettate che indichi un contenitore. Una volta che avete ricevuto una sua risposta, anche solo di tipo gestuale, provate ad associare voi stessi il suo gesto con la parola: “Da’!”.

In seguito fategli mangiare il contenuto del contenitore che ha scelto.

Con le ripetizioni delle attività spronate il bambino sempre di più ad associare il gesto con la parola: “Dà” per fare richieste.

Per far avere un’applicazione globale all’associazione del gesto richiestivo con la parola “Dà” potreste voi stessi richiedere oggetti a vostro figlio protraendo la vostra mano verso di lui e pronunciando la parola.

3) SCOPO: stimolare la prassia costruttiva, la coordinazione oculo-manuale, relazione interpersonale, attenzione congiunta, linguaggio (la prassia è un’azione svolta per uno scopo attuata da dei segmenti corporei ben circoscritti). MATERIALI: cubetti

GIOCO: Posizionatevi di fronte al bambino e spronatelo a costruire una torre con i cubetti.

Una volta impilati i cubetti uno sull’altro pronunciate lentamente: “uno, due, tre, via!” prima di buttare giù la torre ed infine pronunciate “buuum!”.

Dopo cinque-sei volte di ripetizione dell’attività, provate ad omettere il “buuum” e notate se il bambino lo pronuncia oppure vi guarda.

Se vi dovesse guardare aspettate all’incirca 5 secondi prima di pronunciare con enfasi il suono.

*4) SCOPO: lavorare sull’imitazione, attenzione congiunta, relazione, linguaggio

MATERIALI: due paperelle (o altro animale) oppure due macchinine

GIOCO: mettetevi di fronte al bambino e mettete di fronte a lui una paperella; usate la seconda paperella per voi stessi facendola saltare più volte sul piano e pronunciate sempre lo stesso suono es. “la-la-la-la” oppure “ta-ta-ta-ta” oppure “ga-ga-ga-ga”. Assicuratevi che il bambino afferri il doppione del vostro stesso oggetto e vi imiti, soprattutto con il suono.

5) SCOPO: lavorare sull’interazione interpersonale, sulla percezione uditiva, sul linguaggio

MATERIALI: nessuno

GIOCO: posizionate G. davanti a voi e solleticatelo accompagnando l’azione con un suono come ad es.: “ghiri-ghiri”, oppure fategli battere le mani dicendo “bam- bam”.

Con le ripetizioni G. imparerà ad associare i suoni alle corrispettive azioni. Dopo che avete ripetuto questa attività molte volte, tralasciate occasionalmente di fare l’azione per vedere se il bambino la anticipa. Per esempio, dopo aver fatto il verso, esitate qualche secondo prima di fargli il solletico per vedere se anticipa l’azione associata ad esso e poi fate la stessa cosa con l’azione omettendo il verso.

*Quando vedete l’asterisco vicino il numero del gioco significa che quel gioco è presente anche nelle proposte precedenti.

RISCONTRO CON I GENITORI ED OSSERVAZIONI DIRETTE:

È stato possibile solo l’osservazione diretta per una scarsa compliance genitoriale.

Il bambino ha consolidato i prerequisiti del linguaggio, ha un buon linguaggio in compresione.

Il canale visivo e gestuale vengono utilizzati dal bambino per fare richieste.

OBIETTIVI TERZE PROPOSTE DI GIOCO:

L’obiettivo primario è: integrazione dei canali comunicativi

TERZE PROPOSTE DI GIOCO: G. (OTTOBRE 2017)

*1) SCOPO: stimolare le capacità comunicative

MATERIALI: due alimenti differenti e molto graditi a G. M.

GIOCO: mettete i due cibi preferiti di G. in due differenti contenitori trasparenti. Chiudete i due contenitori, prendete con la vostra mano destra uno e con la vostra mano sinistra l’altro, e fateli vedere al bambino chiedendogli: “Quale vuoi?”.

Ripetete la domanda se G. non dovesse darvi una risposta e aspettate che indichi un contenitore. Una volta che avete ricevuto una sua risposta, anche solo di tipo gestuale, provate ad associare voi stessi il suo gesto con la parola: “Da’!”

In seguito fategli mangiare il contenuto del contenitore che ha scelto.

Con le ripetizioni delle attività spronate il bambino sempre di più ad associare il gesto con la parola: “Dà” per fare richieste.

Per far avere un’applicazione globale all’associazione del gesto richiestivo con la parola “Dà” potreste voi stessi richiedere oggetti a vostro figlio protraendo la vostra mano verso di lui e pronunciando la parola.

2) SCOPO: stimolare il linguaggio

MATERIALI: 4-5 pupazzetti di animali ed una fattoria

GIOCO: Sedetevi su un tappeto con vostro figlio e posizionate tutti gli animali dentro la fattoria giocattolo.

Posizionate la fattoria su un ripiano leggermente rialzato e costruite uno scivolo che colleghi la fattoria con il tappeto (ad esempio utilizzando un cuscino o un libro).

Utilizzando sempre le stesse parole dite: “Toc-Toc” bussando sulla fattoria ed in seguito portate la vostra mano vicino il vostro orecchio e dite: “Chi è?”.

Osservate se vostro figlio vi imita.

In seguito prendete dalla fattoria un animale alla volta ad esempio la mucca e ripetete il nome della mucca, fatela scendere dallo scivolo dicendo: “giù, giù, giù” e posizionatela sul tappeto.

Ripetete il “toc-toc” ed il: “chi è?” riprendendo tutti gli altri animali uno alla volta facendoli scendete dallo scivolo.

Una volta che tutti gli animali sono sul tappeto aprite il palmo della vostra mano e mentre guardate vostro figlio dite: “dov’è la mucca?”.

Aspettate che vostro figlio discrimini l’animale che avete richiesto e ve lo porga.

Se prende un animale diverso da quello richiesto allora portate la sua mano verso l’animale corretto.

Potreste ripetere l’attività questa volta riportando uno alla volta gli animali dentro la fattoria risalendo lo scivolo esclamando: “su, su su”.

3) SCOPO: Integrare i canali comunicativi

MATERIALI: 3 giochi graditi a G. come ad es. un libro, una palla, le bolle di sapone.

GIOCO: posizionate i tre oggetti in posti differenti della stanza ed in alto ma ben visibili in seguito, guardando, G. M., chiedete: “Dov’è la palla?”.

Aspettate che vostro figlio vi indichi la palla ed integrate voi stessi il canale gestuale e verbale, quindi indicate voi stessi la palla dicendo: “ecco la palla!”

Fate giocare vostro figlio per un minuto con l’oggetto e poi riposizionatelo di nuovo in un posto in alto ma ben visibile.

Ripetete l’attività anche per gli altri materiali proposti.

È importante ripetere più di una volta la parola dell’oggetto, scandendo le sillabe, ed integrare voi stessi il gesto con la parola.

Potreste variare l’attività mettendo in alto un oggetto molto motivante per il bambino così quando ve lo chiederà, sarete voi a chiedere: “cosa vuoi? La palla? Pal-la?” indicando l’oggetto.

Quest’attività è molto applicabile nei vari contesti di vita quotidiana: scandite le parole e ripetetele voi stessi, integrando il gesto indicativo con la parola.

*Quando vedete l’asterisco vicino il numero del gioco significa che quel gioco è presente anche nelle proposte precedenti.

VALUTAZIONE NEUROPSICOMOTORIA FINALE:

COMPORTAMENTO:

Il bambino si distacca senza difficoltà dalla madre.

Con l’operatore è collaborante ed accetta le regole del setting. L’attenzione risulta congrua per l’età.

Assenti stereotipie.

Osserva il setting con lo sguardo e manipola gli oggetti.

Si separa dall’operatore senza difficoltà.

AREA SENSO-MOTORIA:

Il bambino effettua tutti i passaggi posturali dalla posizione supina alla posizione eretta in maniera autonoma e funzionale, dissociando i cingoli.

La deambulazione è la sua modalità preferenziale di spostamento con presenza di movimenti pendolari e cambi di direzione.

La corsa si presenta autonoma e funzionale con movimenti pendolari degli AASS. Assenti contratture o retrazioni.

La funzione uditiva è apparentemente nella norma: G. si gira verso la fonte sonora. La funzione visiva è apparentemente nella norma: G. fissa e insegue un oggetto per tutto il campo visivo.

AREA MOTRICITA’ FINE:

l bambino ha un approccio diretto all’oggetto con una presa di tipo radio-palmare. Presente presa a pinza superiore per piccoli oggetti.

Non sono state rilevate prassie gestuali spontanee né prassie oro-buccali. PRATTOGNOSIE: Fa la torre di cinque cubi, emergente il treno di tre cubi. PRASSIE BIMANUALI: avvita e svita, batte stringe e strappa la plastilina, sfoglia un libro con aiuto, lancia la palla, gira una manovella.

Durante le prassie bimanuali si è osservata una conoscenza dell’oggetto e le capacità di controllare le strategie spaziali inerenti i rapporti reciproci tra soggetto e oggetto.

AREA GRAFISMO:

Il bambino ha capo e tronco in asse, lo sguardo è sul tracciato, gli ASS sono sul tavolino.

La prensione dello strumento grafico è a tripode. Effettua spontaneamente degli scarabocchi circolari.

AREA LUDICA:

Il bambino spontaneamente si dirige verso le macchinine e libri.

Presente un tipo di gioco funzionale con combinazioni di schemi singoli. Presente stravolgimento dell’oggetto.

AREA COMUNICATIVO-LINGUISTICA:

È interessato alla comunicazione, l’elemento espressivo prevalente è lo sguardo e la mimica.

La comunicazione è indirizzata verso l’adulto di riferimento. Presente gesto indicativo e triangolazione.

Spesso per fare richieste tocca l’altro o l’oggetto che desidera. La mimica è congrua ai suoi stati d’animo.

Comprende frasi singole semplici.

I vocalizzi sono scarsi e presenti soprattutto in momenti di stress.

AREA COGNITIVA:

L’attenzione risulta congrua per l’età.

Presenti semplici strategie di problem solving.

 

PZ.: P

VALUTAZIONE INIZIALE: P.

VALUTAZIONE NEUROPSICOMOTORIA NOME: P.

COGNOME:

DATA DI NASCITA: xx

ETA’: 15 MESI

Il bambino si separa dalla figura di riferimento con qualche difficoltà, piangendo e ricercandola con lo sguardo diretto verso la porta.

Con l’operatore estraneo dapprima si mostra evitante poi risulta più collaborativo.

Alla frustrazione, riscontrata maggiormente durante posizioni a lui poco gradite come ad esempio la posizione prona, piange.

Nella spontaneità, tra qualche oggetto posto davanti a lui, si mostra interessato verso giochi sonori di causa-effetto.

I tempi attentivi risultano brevi.

Durante la valutazione sono state notate (in posizione supina) due assenze di circa 3-4sec con fissità di sguardo e lateralità del capo verso dx.

In posizione supina ha: capo e tronco in asse, gli AASS sono flessi al gomito e leggermente abdotti al tronco, le dita delle mani tendenzialmente flesse, anche exstraruotate, AAII prevalentemente flessi al ginocchio con una motilità spontanea attiva di flesso-estensione simmetrica.

Il passaggio posturale dalla posizione supina alla posizione prona avviene mediante facilitazione del terapista attraverso lo svincolo del cingolo pelvico.

In posizione prona ha: capo esteso, tronco e cingolo pelvico in asse, AASS flessi al gomito e poggiati al piano con carico sugli avambracci, anche exstraruotate, AAII poggiati al piano in modo indifferente.

Il passaggio posturale dalla posizione prona alla posizione supina avviene mediante facilitazione del terapista attraverso lo svincolo pelvico.

Posto in posizione seduta ha: capo e tronco in asse, AASS addotti al tronco (a volte rilevato appoggio laterale soprattutto a sx. con palmi poggiati al piano), bacino retroverso rispetto le SIAS, AAII poggiati al piano in modo indifferente.

Le balance statiche presenti sono: RR, RE.

Le balance dinamiche presenti sono: RD anteriore ed emergente laterale soprattutto a sx.

Funzione uditiva apparentemente nella norma.

Funzione visiva apparentemente nella norma: P. fissa e insegue l’oggetto soprattutto nell’emicampo sx.

Emergente approccio all’oggetto di radio-palmare.

Il gioco é di tipo sensomotorio (porta gli oggetti alla bocca). La triangolazione risulta emergente.

Prevalentemente si esprime mediante lo sguardo.

La mimica è prevalentemente statica, con presenza di sorriso contestuale.

La comunicazione è indirizzata verso l’adulto che gli sta vicino in modo particolare.

RISULTATI BAYLEY a 12 mesi:

scala

P.ggio composito

Rango percentile

Cognitiva (COG)

85

16

Linguaggio (LANG)

(RC)-(EC)

71

3

Motoria (MOT)

(FM)-(GM)

79

8

CRITERI UTILIZZATI PER LE 1° PROPOSTE DI GIOCO: Dalla prima valutazione e dai risultati della Bayley sono state date ai genitori dieci proposte di gioco mirando alla stimolazione priM.: della relazione interpersonale, di giochi di scambio, dei passaggi posturali, delle abilità fini-motorie.

I punti di forza del bambino utilizzati per le proposte di gioco sono: l’interesse verso

giochi sonori, libri e palline colorate.

PRIME PROPOSTE DI GIOCO: P. (MARZO 2017)

1) SCOPO: lavorare sulla permanenza dell’oggetto, attenzione condivisa, scambio (la permanenza dell’oggetto è la rappresentazione mentale dell’oggetto stesso). MATERIALI: un oggetto di P. preferito (pupazzetto di un cane), asciugamano

GIOCO: posizionatevi di fronte al bambino con l’oggetto, ad es. il pupazzo del cane, e coprite parzialmente il gioco con l’asciugamano, chiedendo: “Dov’é il cane?”.

Ripetete più volte il nome dell’oggetto e lentamente scopritelo dicendo: “ecco il cane!”. Ripetete l’attività per qualche minuto, ma questa volta lasciate che P. sia il primo a scoprire l’oggetto, togliendo il panno il più possibile autonomamente.

Quando P. toglierà del tutto autonomamente il panno, potrete coprire completamente l’oggetto.

2) SCOPO: lavorare sulla permanenza dell’oggetto e sull’ attenzione visiva

MATERIALE: una tazza e un alimento gradito a P. (es. biscotto) GIOCO: sedetevi di fronte al bambino.

Tenete in mano il biscotto ripetendo più volte: “Guarda, P. un biscotto, è un biscotto!” Accertatevi che stia guardando e poggiate il cibo davanti a lui, coprendolo lentamente con la tazza.

Prendete le mani di P. e aiutatelo a girare la tazza repentinamente.

Dimostratevi entusiasti quando compare il biscotto e dite: “Guarda, P. il biscotto!”. Ripetete il gioco per almeno cinque minuti cercando di avere sempre l’attenzione del bambino e dopo un po’ limitatevi a indicargli che deve girare la tazza autonomamente.

3) SCOPO: lavoro sul controllo di abilità fini-motorie, coordinazione occhio-mano

MATERIALI: plastilina

GIOCO: fate 10 palline di plastilina grandi all’incirca quanto le ultime falangi di vostro figlio (punta delle dita).

Mettete solo 5 palline davanti a lui e fategli schiacciare le palline con l’ultima falange di ogni dito, ad esempio con il suo pollice la prima pallina, con il suo indice le seconda pallina e così via fino al mignolo.

Fategli sentire per diversi secondi che ogni pallina di plastilina adesso è schiacciata alle sue dita ed enfatizzate la cosa.

Riproponete la stessa attività con le restanti 5 palline di plastilina utilizzando l’altra mano di P..

Se il bambino mostra abbastanza interesse per questo gioco potreste riproporre l’attività per 3-4 volte consecutive.

4) SCOPO: lavorare sulla stimolazione della discriminazione di oggetti, sulla stimolazione tattile e sul linguaggio

MATERIALI: una tazza con superficie liscia, una palla con superficie ruvida, un cucchiaio con superficie liscia

GIOCO: posizionatevi di fronte al bambino con uno degli oggetti sopracitati, ad es. la tazza, e ripetere il nome “tazza” più volte, posizionandola vicino alla vostra bocca cosicché P. stia attento sia all’oggetto che all’articolazione della parola pronunciata. Fategli toccare l’oggetto ripetendo sempre il suo nome.

Ripetete l’attività servendovi degli altri oggetti consigliati.

N.B. – Gli oggetti consigliati per questa attività possono variare, l’importante è che siano di uso comune, superfici variabili (es. un oggetto con superficie liscia, un altro con superficie morbida, un altro con superficie ruvida), e con una pronuncia semplice.

5) SCOPO: lavorare sull’ attenzione condivisa, sull’uso funzionale, sul linguaggio, sull’imitazione

MATERIALI: due palline uguali, due cucchiai uguali

GIOCO: posizionatevi di fronte al bambino con la palla e pronunciare il nome dell’oggetto scandendo bene la parola, assicuratevi che P. veda la vostra bocca mentre pronunciate il nome, e se necessario mettete la palla vicino al vostro viso cosicché il bambino possa prestare attenzione sia all’oggetto che alla pronuncia della parola. Pronunciando sempre la parola, fate rotolare la palla su di un piano enfatizzandone il movimento, ad es. dicendo “palla rotola!”

Date la palla al bambino facendogliela toccare e poi spronatelo ad imitarvi facendo rotolare la vostra pallina.

Ripetete il gioco più volte.

Provate la stessa attività con il cucchiaio, portandolo alla bocca con del cibo e pronunciando “mangia cucchiaio”.

È importante accompagnare ogni attività con un’azione a specchio, perciò vi chiedo di posizionarvi quasi sempre di fronte al bambino, così da stimolare anche l’imitazione e l’interazione interpersonale.

6) SCOPO: lavorare sulla relazione interpersonale e sulla discriminazione di oggetti

MATERIALI: una palla, una bambola, un cucchiaio

GIOCO: posizionatevi di fronte al bambino con solo due degli oggetti sopracitati e chiedete a P. di darvi solo un oggetto preciso, utilizzando poche parole come ad es.: “Dammi palla”; se necessario, indicate l’oggetto che nominate.

Se P. non vi dà l’oggetto potete portare le sue mani ad esso e ripetere la richiesta.

Con la ripetizione dell’attività ed un buon riconoscimento dei primi due oggetti potete aggiungere il terzo oggetto, così da aumentare poco a poco gli elementi ai quali P. deve fare attenzione per rispondere alla vostra richiesta.

7) SCOPO: lavorare sull’imitazione, sull’udito, sul linguaggio

MATERIALI: pupazzetti di un cane, un gatto, una mucca e una pecora

GIOCO: mettetevi di fronte al bambino e fategli vedere e toccare un pupazzetto per volta.

Nominate più volte il nome dell’animale e il corrispettivo verso, assicurandovi che P. presti attenzione non solo all’oggetto ma anche a come articolate i suoni. Successivamente prendete voi un pupazzetto in mano, nominate solo il suo nome e chiedete al vostro bambino il verso corrispettivo, utilizzando poche parole come ad es. “come fa la mucca?”.

Aspettate qualche istante prima di emettere voi stessi il verso corrispettivo e lodate il bambino se cerca di riprodurlo.

8) SCOPO: lavorare sulla coordinazione occhio-mano (ovvero la coordinazione visiva e motoria) e sull’ imitazione

MATERIALI: una torre di ciambelle colorate di dimensioni differenti

GIOCO: posizionatevi di fronte al bambino seduto con la torre di ciambelle colorate e rovesciate le ciambelle vicino a lui.

Prendete una ciambella per volta con due mani e infilatela dentro il perno finché non avete finito la torre.

Accompagnate con la vostra voce ogni gesto.

Ad es. mentre prendete la ciambella e la avvicinate al perno, pronunciate un suono vocalico di crescente intensità come “oooooo” e successivamente, mentre la ciambella cade lungo il perno, pronunciate “via!”.

Assicuratevi che voce e gesto siano in sincronia e formino un ritmo regolare.

Proponete l’attività al bambino mettendo il perno vuoto esattamente davanti a lui, e se non dovesse farlo sotto richiesta verbale, aiutatelo portando le sue mani alla ciambella e poi accompagnandolo al perno.

Non dimenticate di accompagnare l’azione con la voce poiché, come scritto nel GIOCO numero 3, P. in questo modo avrà più chiara l’idea dei due tempi dell’azione stessa.

N.B. Non è importante in questa fase rispettare un ordine di grandezza delle ciambelle.

9) SCOPO: lavorare sull’interazione sociale e sulla comprensione di parole avversative

MATERIALI: un gioco preferito di P.

GIOCO: posizionatevi di fronte a vostro figlio e fatelo giocare liberamente con quello che più gli aggrada.

Ogni tanto con una mimica facciale congrua pronunciate delle parole avversative come ad es.: “basta!”, “No!”.

Ripetete l’attività e notate se il bambino interrompe il suo gioco per guardarvi.

Se non dovesse fermarsi autonomamente potreste giocare voi stessi davanti a lui con un doppione dello stesso oggetto, per poi bloccarvi al “no” o al “basta”, enfatizzando l’azione del fermarvi; successivamente riprendete a giocare, ripetendo l’azione più volte.

Dopo un certo numero di ripetizioni ritornate a dare solo il comando verbale.

10) SCOPO: lavorare sulla stimolazione della motricità grosso-motoria (La motricità grosso motoria é il movimento di più segmenti corporei per svolgere un’azione).

MATERIALI: il gioco preferito di P.

GIOCO: posizionate P. in piedi appoggiato ad una sedia e disponete il gioco sulla sedia in modo tale che vostro figlio possa giocarci rimanendo in quella posizione; dopo poco mettete il gioco a terra di fianco al bambino e incitatelo a prenderlo pronunciando poche parole e toccando l’oggetto.

Le prime volte aiutate P. ad abbassarsi e a sedersi tenendolo per il bacino e il tronco.

Una volta a terra fate giocare vostro figlio per un po’ con quell’oggetto e poi rimettetelo sulla sedia aiutando P. a riposizionarsi in piedi sempre accompagnandolo dal accompagnandolo.

RISCONTRO CON I GENITORI ED OSSERVAZIONI DIRETTE:

È stato possibile solo l’osservazione diretta per una scarsa compliance genitoriale. Il bambino è migliorato nella presa dell’oggetto e in un uso funzionale di esso.

Adesso sono possibili scambi di oggetti spontanei e la relazione interpersonale è aumentata con una triangolazione più consolidata.

Presente gesto indicativo.

OBIETTIVI SECONDE PROPOSTE DI GIOCO:

Gli obiettivi rimango gli stessi dei precedenti con particolare attenzione al linguaggio in espressione e al livello di gioco.

SECONDE PROPOSTE DI GIOCO: P. (GIUGNO 2017)

*1) SCOPO: lavorare sulla permanenza dell’oggetto, sull’attenzione condivisa e sullo scambio (la permanenza dell’oggetto è la rappresentazione mentale dell’oggetto stesso). MATERIALI: uno tra gli oggetti preferiti di P. (ad esempio un pupazzetto di un cane), un asciugamano

GIOCO: posizionatevi di fronte al bambino con l’oggetto, e coprite parzialmente il gioco con l’asciugamano, chiedendo: “Dov’é il cane?”.

Ripetete più volte il nome dell’oggetto e lentamente scopritelo dicendo: “ecco il cane!”. Ripetete l’attività più volte lasciando successivamente che sia P. il primo a scoprire l’oggetto il più autonomamente possibile.

Quando P. toglierà del tutto autonomamente il panno, potrete coprire completamente l’oggetto.

*2) SCOPO: lavorare sulla permanenza dell’oggetto e sull’ attenzione visiva

MATERIALE: una tazza e un alimento gradito a P. (es. biscotto) GIOCO: sedetevi di fronte al bambino.

Tenete in mano il biscotto ripetendo più volte: “Guarda, P. un biscotto, è un biscotto!” Accertatevi che stia guardando e poggiate il cibo davanti a lui, coprendolo lentamente con la tazza.

Prendete le mani di P. e aiutatelo a girare la tazza repentinamente. Dimostratevi entusiasti quando compare il biscotto e dite: “Guarda, P., il biscotto!”.

Ripetete il gioco per almeno cinque minuti cercando di mantenere sempre viva l’attenzione del bambino e dopo un po’ limitatevi a indicargli che deve girare la tazza autonomamente.

*3) SCOPO: lavorare sul controllo di abilità fini-motorie, sulla coordinazione occhio- mano

MATERIALI: plastilina

GIOCO: fate 10 palline di plastilina grandi all’incirca quanto le ultime falangi di vostro figlio (punta delle dita). Mettete solo 5 palline davanti a lui e fategli schiacciare le palline con l’ultima falange di ogni dito, ad esempio con il suo pollice la prima pallina, con il suo indice le seconda pallina e così via fino al mignolo. Fategli sentire per diversi secondi che ogni pallina di plastilina adesso è schiacciata dalle sue dita ed enfatizzate la cosa.

Riproponete la stessa attività con le restanti 5 palline di plastilina utilizzando l’altra mano di P.. Se il bambino mostra abbastanza interesse per questo gioco potreste riproporre l’attività per 3-4 volte consecutive.

4) SCOPO: stimolare l’attenzione condivisa, relazione interpersonale, tempi d’attesa, linguaggio

MATERIALI: nessuno

GIOCO: prendete P. in braccio in modo tale che vi possa guardare negli occhi.

Il gioco che vi propongo è quello del classico “vola-vola” che consiste nel lanciare il bambino in aria con le braccia e di riprenderlo.

È importante scandire i tempi di gioco e assicuravi che vostro figlio vi guardi sempre. Prima di lanciarlo dite: “Uno-due tre” lentamente e aspettate che vi guardi per avviare il gioco e dire contemporaneamente al lancio: “Via!”

Ripetete il gioco almeno 5-6 volte consecutive, dopo le quali aspetterete qualche secondo in più (10 secondi circa) tra il “tre” e il “Via” e cercate di notare se il bambino anticipa l’azione dell’essere lanciato o il “Via” prima che lo diciate voi.

5) SCOPO: consolidare il gioco esplorativo, stimolare la ritmicità, stimolazione uditiva e le relazioni interpersonali

MATERIALI: padelle o tamburelli

GIOCO: posizionate P. in una stanza in cui siano ben visibili e facilmente raggiungili da lui delle padelle o dei tamburelli.

Vedete se il bambino si avvicina spontaneamente a questi materiali, altrimenti provate voi stessi a giocarci suonando un ritmo su di essi con le mani, e notate se P. in questo modo vi raggiunge per giocare.

Una volta che P. si è avvicinato a questi oggetti provate a imitare il suo ritmo (per tre/quattro minuti), dopo fate voi stessi un ritmo differente ad esempio tre colpi, e pronunciate contemporaneamente:” a-a-a” notando se vi imita o meno.

6) SCOPO: stimolare il gioco autosimbolico e la relazione interpersonale (il gioco autosimbolico è un tipo di gioco in cui il bambino fa finta di dirigere le azioni su se stesso).

MATERIALI: una bottiglina VUOTA, un bicchiere, una bambola o un orsacchiotto

GIOCO: Proponete al bambino questi materiali e vedete come li usa.

Notate se prende la bottiglina in mano e fa finta di bere oppure se fa la stessa cosa con il bicchiere.

Se non dovesse farlo spontaneamente fatelo voi spronando il bambino a fare lo stesso. Per la bambola notate se la bacia o la abbraccia, e se non lo dovesse farlo spontaneamente fatelo prima voi per due o tre volte cercando di notare se vi imita.

In questa fase è fondamentale farmi sapere l’evoluzione del gioco così da poterlo modificare.

*7) SCOPO: lavorare sull’imitazione, sull’udito, sul linguaggio

MATERIALI: pupazzetti di un cane, un gatto, una mucca e una pecora

GIOCO: mettetevi di fronte al bambino e fategli vedere e toccare un pupazzetto per volta.

Nominate più volte il nome dell’animale e il corrispettivo verso, assicurandovi che P. presti attenzione non solo all’oggetto ma anche a come articolate i suoni. Successivamente prendete voi un pupazzetto in mano, nominate solo il suo nome e chiedete al vostro bambino il verso corrispettivo, utilizzando poche parole come ad es. “come fa la mucca?”

Aspettate qualche istante prima di emettere voi stessi il verso corrispettivo e lodate il bambino se cerca di riprodurlo.

8) SCOPO: stimolazione della motricità fine, del linguaggio, della coordinazione occhio-mano

MATERIALI: (gioco della fattoria) costruzioni e animali giocattolo.

GIOCO: fate posizionare vostro figlio sul tappeto e mettete vicino a lui la scatola con dentro le costruzioni.

Notate se spontaneamente prende le costruzioni da dentro la scatola e le tira fuori per giocarci.

Aiutatelo a costruire un fortino e metteteci dentro gli animali giocattolo e aspettate che sia il bambino a prendere l’animale giocattolo per giocarci.

Assecondate l’azione che fa con un animale prendendo voi stessi un altro animale.

Dopo 5 minuti prendete un animale come ad esempio il cane, fatelo rimbalzare sulle costruzioni dicendo più volte il suo verso e dopo porgetelo a P., assicurandovi che vi imiti sia con il movimento che con il verso.

I versi più semplici da pronunciare sono quelli del cane, della mucca e della pecora.

9) SCOPO: stimolare le capacità comunicative

MATERIALI: due alimenti differenti e molto graditi a P.

GIOCO: mettete i due cibi preferiti di P. in due differenti contenitori trasparenti. Chiudete i due contenitori, prendete con la vostra mano destra uno e con la vostra mano sinistra l’altro e fateli vedere a P. chiedendogli: “quale vuoi?”

Ripetete la domanda se P. non dovesse darvi una risposta e aspettate che indichi un contenitore, oppure anche solo che ne guardi uno.

Una volta che avete ricevuto una sua risposta fategli mangiare il contenuto del contenitore che ha scelto.

10) SCOPO: sviluppare il tono muscolare, sperimentare il movimento (mano a mano che il vostro bambino acquisisce un controllo migliore del suo corpo, diventa possibile sperimentare nuove azioni motorie.

L’esplorazione del movimento è un modo utile per aiutare il piccolo a conoscere se stesso e il suo mondo. Essa stimola la formazione di nuove vie nervose nel cervello. Assicuratevi che lo spazio circostante gli permetta di muoversi liberamente senza pericolo.)

MATERIALI: il gioco preferito di P.

GIOCO: mettete il gioco preferito di P. sul divano in bella vista e fate notare al bambino che è lì.

Mettete vicino al divano dei cuscini che permetteranno la salita autonoma di P. sul divano e il raggiungimento dell’oggetto.

Per questa attività è fondamentale la giusta motivazione da dare al bambino per raggiungere l’oggetto; inoltre per le prime volte, se notate qualche difficoltà nella salita sul divano, potrete aiutare il bambino sostenendolo sempre dal bacino.

*Quando vedete l’asterisco vicino il numero del gioco significa che quel gioco è presente anche nelle proposte precedenti.

Ripeto che in questa delicata fase di crescita per vostro figlio è essenziale consolidare le abilità già acquisite, oltre a stimolare quelle abilità da sviluppare.

RISCONTRO CON I GENITORI ED OSSERVAZIONI DIRETTE:

I genitori hanno avuto una scarsa compliance, pertanto il progetto viene terminato.

OBIETTIVI TERZE PROPOSTE DI GIOCO: Non ci sono dati per stabilire gli obiettivi.

VALUTAZIONE NEUROPSICOMOTORIA FINALE:

Il bambino non ha subito modificazioni importanti rispetto alla valutazione neuropsicomotoria precedente.

 

PZ.: N

VALUTAZIONE INIZIALE: N.

VALUTAZIONE NEUROPSICOMOTORIA NOME: N.

COGNOME:

DATA DI NASCITA: xx

ETA’: 8 mesi

Il bambino si separa dalla madre senza apparente difficoltà.

Osserva la stanza e la esplora attraverso il canale visivo e tattile spostandosi attraverso quadrupedica.

Con l’estraneo risulta accettante.

Alla frustrazione, osservata nei casi in cui vuole un oggetto e non riesce a raggiungerlo, effettua dei vocalizzi nasali.

Il bambino appare attratto dai suoni prodotti dagli altri bambini in stanza ludica girandosi nella loro direzione.

Assenza di stereotipie.

Nella spontaneità manipola oggetti di diverse dimensioni sia morbidi che duri e li mette in bocca.

Effettua i passaggi posturali dalla posizione supina alla posizione eretta in maniera autonoma e funzionale, dissociando i cingoli.

La sua modalità preferenziale di spostamento è la quadrupedica effettuando cambi di direzione.

Dalla posizione quadrupedica, facendo carico con gli AASS si pone in posizione eretta mediante cavalier servente.

In stazione eretta ha: capo in asse, ASS poggiati al tavolino/divano, base d’appoggio allargata, i piedi sono in leggera intrarotazione

Non sono state rilevate eventuali asimmetrie tra gli emilati. Contratture e retrazioni assenti.

Balance statiche: RR presenti,

balance dinamiche: RE emergenti, RD (anteriore, laterale, posteriore emergente). La funzione uditiva è apparentemente nella norma: si gira verso la fonte sonora.

La funzione visiva: apparentemente nella norma: N. fissa e insegue per tutto il campo visivo l’oggetto.

L’approccio all’oggetto è di tipo diretto con prensione radio-palmare. Presente presa a pinza inferiore per piccoli oggetti.

Il gioco è di tipo esplorativo, manipolando gli oggetti e portandoli alla bocca.

Passa spesso da un gioco all’altro.

Mostra interesse alla comunicazione soprattutto verso l’adulto che gli sta vicino.

La modalità preferenziale di comunicazione è gestuale e visiva.

Sono presenti dei vocalizzi di tipo nasale specialmente quando è sotto stress. Si gira se chiamato per nome.

Presente triangolazione.

Presente permanenza dell’oggetto.

Presenti semplici strategie di problem solving.

RISULTATI BAYLEY a 8 mesi:

scala

P.ggio composito

Rango percentile

Cognitiva (COG)

95

37

Linguaggio (LANG)

(RC)-(EC)

89

23

Motoria (MOT)

(FM)-(GM)

127

96

CRITERI UTILIZZATI PER LE 1° PROPOSTE DI GIOCO: Dalla prima valutazione e dai risultati della Bayley sono state date ai genitori dieci proposte di gioco mirando alla stimolazione priM. del: comunicazione interpersonale, babling canonico, consolidamento delle abilità emergenti come ad esempio le balance.

I punti di forza del bambino utilizzati per le proposte di gioco sono: l’interesse verso gli oggetti, l’intenzionalità comunicativa, le sue abilità fini-grosso-motorie. PRIME PROPOSTE DI GIOCO: N. (MARZO 2017)

1) SCOPO: lavorare sull’interazione sociale, sul contatto visivo, sull’ aumento del tempo d’attesa

MATERIALE: panno di tessuto

GIOCO: posizionatevi di fronte al bambino e tenete il panno tra voi e lui in modo tale da nascondervi il viso.

Chiedete: “Dov’è N.?” e abbassate il panno lentamente in modo che possiate vedere i suoi occhi. Dite: “Cucù” e solleticatelo. Ripetete l’attività per 4-5 volte.

Cercate di notare se comincia a spiare dietro il panno prima che voi lo abbassiate e se incomincia ad aspettarsi il vostro solletico dal momento in cui appare il vostro viso.

Aumentate a poco a poco il tempo sia per abbassare il panno per mostrare il vostro volto, sia il tempo in cui vi deve guardare prima di fargli il solletico.

2) SCOPO: lavorare sull’interazione interpersonale e sulla percezione uditiva

MATERIALI: nessuno

GIOCO: posizionate N. davanti a voi e solleticatelo accompagnando l’azione con un suono come ad es.: “la-la-la”.

Con le ripetizioni N. imparerà ad associare il suono all’azione corrispettiva.

Dopo che avete ripetuto questa attività molte volte, tralasciate occasionalmente di fare l’azione per vedere se il bambino la anticipa.

Per esempio, dopo aver fatto il suono, esitate qualche secondo prima di fargli il solletico per vedere se anticipa l’azione associata ad esso.

3) SCOPO: lavorare sulla stimolazione della motricità grosso-motoria (la motricità grosso motoria é il movimento di più segmenti corporei per svolgere un’azione).

MATERIALI: il gioco preferito di N.

GIOCO: posizionate N. in quadrupedica davanti la sedia o al divano sul quale posizionerete il gioco e spronatelo ad avvicinarsi ad esso per giocarci.

Egli dovrà appoggiarsi alla sedia/divano per posizionarsi in stazione eretta.

(Il passaggio che osserverete si chiama “cavalier servente”, designato in figura, e rappresenta un passaggio posturale essenziale durante lo sviluppo infantile; esso può essere fatto dal bambino per raggiungere la stazione eretta ed anche per raggiungere la posizione seduta dalla posizione eretta.

I bambini effettuano inizialmente il “cavalier servente” appoggiandosi come fa N., successivamente, stabilizzato il passaggio, lo step successivo sarà quello di fornirgli sempre meno appoggio).

Fate giocare vostro figlio posizionato in stazione eretta per un minuto circa; dopo mettete il gioco a terra di fianco al bambino e incitatelo a prenderlo pronunciando poche parole e toccando l’oggetto.

Le prime volte aiutate N. ad abbassarsi e a sedersi, se necessario, tenendolo per il bacino e il tronco.

Una volta a terra fate giocare vostro figlio per un po’ (all’incirca 1-2 minuti) con quell’oggetto e poi rimettetelo sulla sedia riproponendo il gioco un’altra volta.

4) SCOPO: lavorare sulla familiarità della propria immagine, sul gesto indicativo, sull’attenzione sostenuta

MATERIALI: specchio

GIOCO: mettetevi di fianco al bambino davanti ad uno specchio; chiedere più volte “Dov’ è N.?” e toccate il petto del bambino dicendo “Ecco N.” ogniqualvolta egli manifesti un'attenzione abbastanza sostenuta.

Portategli le mani al petto così da fargli sentire percettivamente in modo più concreto la propria persona.

In seguito, prima di toccarlo e pronunciare il suo nome, provate prima ad indicarlo e a fargli vedere che piano piano il vostro dito andrà ad indicare proprio lui, e una volta toccato pronunciate il suo nome.

5) SCOPO: lavorare sul linguaggio, sull’attenzione sostenuta, sull’allungamento del tempo di attesa, lavoro di stimolazione del processo cognitivo del causa/effetto. MATERIALE: una trottola5) SCOPO: lavorare sul linguaggio, sull’attenzione sostenuta, sull’allungamento del tempo di attesa, lavoro di stimolazione del processo cognitivo del causa/effetto. MATERIALE: una trottola

GIOCO: posizionatevi di fronte al bambino seduto con la trottola davanti a lui; avvicinate piano piano le sue mani al perno, accompagnando il movimento con un suono vocalico via via sempre di maggiore intensità, e nel momento in cui spingete il perno pronunciate un verso consonante-vocale (es. oooooooooo ta!/ oooooooo la!).

In seguito, per la ripetizione del gioco fate passare qualche secondo in più prima di spingere il perno, ed accompagnate le mani del bambino ad esso.

6) SCOPO: lavorare sull’imitazione, sull’attenzione congiunta, sulla relazione, sul linguaggio

(l'attenzione congiunta si ha quando il bambino e il genitore prestano attenzione contemporaneamente alla stessa cosa, in modo coordinato, e sono entrambi consapevoli che anche l'altro sta prestando attenzione).

MATERIALI: due paperelle (o altro animale) oppure due macchinine

GIOCO: mettetevi davanti al bambino e mettete di fronte a lui una paperella; usate la seconda paperella per voi stessi facendola saltare più volte sul piano e pronunciate sempre lo stesso suono es. “la-la-la-la” oppure “ta-ta-ta-ta” oppure “ga-ga-ga-ga”.

Assicuratevi che il bambino afferri il doppione del vostro stesso oggetto e vi imiti.

7) SCOPO: lavorare sulla stimolazione della motricità fine, sulla relazione interpersonale, sul linguaggio (La motricità fine è il controllo motorio sui piccoli movimenti delle mani e delle dita).

MATERIALI: dei fazzoletti di carta poco spessi (uno-due veli)

GIOCO: posizionate vostro figlio davanti a voi e dategli i fazzoletti in mano. Osservate se inizia a strapparli spontaneamente, e se dopo uno/due minuti non ha mostrato interesse, provate a strapparne due voi, incitando N. a fare altrettanto e accompagnando l’azione con la voce (mentre avete la carta in mano pronunciate un suono vocalico di crescente intensità come “ooooo” e poi quando strappate la carta dite “paaa!”).

8) SCOPO: stimolare la percezione visiva e sensoriale

MATERIALI: un libro tattile

GIOCO: mettetevi di fianco al bambino e sfogliate con lui il libro facendolo soffermare e toccare con le mani ogni superficie differente presente.

Anche se è presto per l’età, date comunque un attributo qualitativo alle superfici specificando se sono ad esempio lisce, morbide o ruvide.

9) SCOPO: consolidare il gioco esplorativo9) SCOPO: consolidare il gioco esplorativo

MATERIALI: molti giochi differenti (almeno 10), 2/3 scatole e/o cestini GIOCO: Seminate nella stanza i suoi oggetti preferiti e aggiungete dei punti strategici costituiti dalle scatole e/o cestini

con all'interno altri giochi. Con questo gioco-stratagE., distoglierete l'attenzione del piccolo dai luoghi più pericolosi (mobile tv, forno) e stimolerete anche la sua memoria visiva.

10) SCOPO: lavorare sulla motricità fine

MATERIALI: un giocattolo munito di cordicella per essere tirato

GIOCO: posizionate N. seduto davanti a voi e mettetegli il giocattolo abbastanza vicino in modo tale che possa facilmente prendere la cordicella e tirarla a sé.

Questa attività favorisce lo sviluppo della presa “a forbice” o a “pinza inferiore”. (In psicomotricità la presa a “pinza inferiore” è quella prensione degli oggetti piccoli attraverso l’utilizzo del pollice e dell’indice senza opposizione).

RISCONTRO CON I GENITORI ED OSSERVAZIONI DIRETTE:

Dal riscontro genitoriale e dall’osservazione diretta è stato riscontrato un consolidamento delle balance in dinamica, un aumento dei vocalizzi anche se risultano ancora scarsi durante il gioco e la relazione con l’altro.

Il bambino ha iniziato a compiere un tipo di gioco pre-simbolico ad esempio prende il telefono, lo porta all’orecchio e poi lo lascia cadere.

OBIETTIVI SECONDE PROPOSTE DI GIOCO:

Gli obiettivi primari sono: Comprensione di parole avversative, attenzione sostenuta e condivisa, relazione interpersonale, gesto indicativo e babling canonico.

SECONDE PROPOSTE DI GIOCO: N. (GIUGNO 2017)

1) SCOPO: stimolare l’equilibrio e il tono muscolare (L’equilibrio e il tono muscolare si sviluppano con il movimento).1) SCOPO: stimolare l’equilibrio e il tono muscolare (L’equilibrio e il tono muscolare si sviluppano con il movimento).

MATERIALI: una palla dal diametro di 65 cm circa

GIOCO: Adagiate vostro figlio di pancia su una palla da ginnastica e poi fatela rotolare avanti, indietro e lateralmente. Fate la stessa cosa con il bambino seduto.

Anche far saltellare N. da seduto sulla palla è utile e divertente per fornirgli una buona stimolazione vestibolare.

*2) SCOPO: lavorare sull’interazione interpersonale e sulla percezione uditiva

MATERIALI: nessuno

GIOCO: posizionate N. davanti a voi e solleticatelo accompagnando l’azione con un suono come ad es.: “la-la-la”.

Con le ripetizioni N. imparerà ad associare il suono all’azione corrispettiva.

Dopo che avete ripetuto questa attività molte volte, tralasciate occasionalmente di fare l’azione per vedere se il bambino la anticipa. Per esempio, dopo aver fatto il suono, esitate qualche secondo prima di fargli il solletico per vedere se anticipa l’azione associata ad esso.

3) SCOPO: aumentare l’attenzione verso gli oggetti e stimolazione della permanenza dell’oggetto (la permanenza dell’oggetto è la rappresentazione mentale dell’oggetto stesso). MATERIALI: gioco preferito di N. e un panno di stoffa

GIOCO: mostrate il gioco a vostro figlio e fateglielo maneggiare per un po’ (per mezzo minuto all’incirca). Successivamente portategli via il giocattolo e mettetelo sul pavimento di fronte a lui.

Fate cadere subito il tessuto sul giocattolo e dite: “Oh-oh!”, mentre lo aiutate a togliere il tessuto con le mani.

Usate un tono gioioso quando il giocattolo viene scoperto, in modo da incoraggiare il bambino a partecipare all’attività. Date sempre meno aiuto man mano che si abitua al gioco.

4) SCOPO: lavorare sull’interazione sociale e sulla comprensione di parole avversative

MATERIALI: un gioco preferito di N.

GIOCO: posizionatevi di fronte a vostro figlio e fatelo giocare liberamente con quello che più gli aggrada. Ogni tanto con una mimica facciale congrua pronunciate delle parole avversative come ad es.: “basta!”, “No!”.

Ripetete l’attività e notate se il bambino interrompe il suo gioco per guardarvi.

Se non dovesse fermarsi autonomamente potreste giocare voi stessi davanti a lui con un doppione dello stesso oggetto, per poi bloccarvi al “no” o al “basta”, enfatizzando l’azione del fermarvi; successivamente riprendete a giocare, ripetendo l’azione più volte.

Dopo un certo numero di ripetizioni ritornate a dare solo il comando verbale.

5) SCOPO: lavorare sull’attenzione congiunta e sostenuta, stimolare il gesto indicativo

MATERIALI: un barattolino per fare le bolle di sapone

GIOCO: posizionatevi di fronte al bambino e fate 4-5 volte le bolle enfatizzando l’azione (fate vedere come riempite la bocca d’aria, poi chiudete le labbra facendogli notare che la vostra bocca é piena d’aria e poi, soffiate piano in modo tale da fargli vedere che a poco a poco la vostra bocca si sgonfia).

Soffermatevi sull’osservazione delle bolle indicandole e facendo guardare N. dove indicate.

6) SCOPO: stimolare l’attenzione condivisa, relazione interpersonale, tempi d’attesa, linguaggio

MATERIALI: nessuno

GIOCO: prendete N. in braccio in modo tale che vi possa guardare negli occhi.

Il gioco che vi propongo è quello del classico “vola-vola” che consiste nel lanciare il bambino in aria con le braccia e di riprenderlo.

È importante scandire i tempi di gioco e assicuravi che vostro figlio vi guardi sempre.

Prima di lanciarlo dite: “Uno-due tre” lentamente e aspettate che vi guardi per avviare il gioco e dire contemporaneamente al lancio: “Via!”

Ripetete il gioco almeno 5-6 volte consecutive, dopo le quali aspetterete qualche secondo in più (10 secondi circa) tra il “tre” e il “Via” e

cercate di notare se il bambino anticipa l’azione dell’essere lanciato o notate se pronuncia qualche suono prima del vostro “via”.

7) SCOPO: stimolare il problem solving (Il problem solving è la capacità di trovare una strategia per risolvere un problema). MATERIALI: un gioco gradito a N.7) SCOPO: stimolare il problem solving (Il problem solving è la capacità di trovare una strategia per risolvere un problema). MATERIALI: un gioco gradito a N.

GIOCO: sedetevi sul pavimento come in figura e posizionate N. in quadrupedica vicino le vostre gambe.

Posizionate un gioco gradito a N. dalla parte opposta a vostro figlio e spronatelo a raggiungerlo, non spostate le gambe ed aspettate che il bambino le scavalchi per raggiungere l’oggetto.

8) SCOPO: stimolazione vestibolare, stimolazione dell’attenzione visiva

MATERIALI: nessuno

GIOCO: posizionatevi seduti sul pavimento come in figura e posizionate vostro figlio sulle vostre gambe facendo in modo che vi possa guardare.

Fate dondolare il bambino spostandolo alternativamente dalla posizione sdraiata (supina) a quella eretta, come in figura.

Cominciate adagiandovelo sulle vostre gambe distese, con i piedi contro il vostro stomaco.

Quindi portatelo alla posizione eretta lasciandovi cadere all’indietro.

Dieci ripetizioni dell’esercizio sono sufficienti.

Prima di ogni ripetizione assicuratevi che N. vi guardi.

MATERIALI: molti giochi differenti (almeno 10), 2/3 scatole e/o cestini*9) SCOPO: consolidare il gioco esplorativo

MATERIALI: molti giochi differenti (almeno 10), 2/3 scatole e/o cestini

GIOCO: Seminate nella stanza i suoi oggetti preferiti e aggiungete dei punti strategici costituiti dalle scatole e/o cestini con all'interno altri giochi. Con questo gioco-stratagE., distoglierete l'attenzione del piccolo dai luoghi più pericolosi (mobile tv, forno) e stimolerete anche la sua memoria visiva.

*10) SCOPO: lavorare sulla motricità fine

MATERIALI: un giocattolo munito di cordicella per essere tirato

GIOCO: posizionate N. seduto davanti a voi e mettetegli il giocattolo abbastanza vicino in modo tale che possa facilmente prendere la cordicella e tirarla a sé. Questa attività favorisce lo sviluppo della presa a “pinza media”. (In psicomotricità la presa a “pinza media” è quella prensione degli oggetti piccoli attraverso l’utilizzo del pollice opposto alla seconda falange dell’indice).

*Quando vedete l’asterisco vicino il numero del gioco significa che quel gioco è presente anche nelle proposte precedenti, fatta eccezione per una piccola differenza al n.10  in cui la presa si evolve.

Ripeto che in questa delicata fase di crescita per vostro figlio è essenziale consolidare le abilità già acquisite, oltre a stimolare quelle da sviluppare.

RISCONTRO CON I GENITORI ED OSSERVAZIONI DIRETTE:RISCONTRO CON I GENITORI ED OSSERVAZIONI DIRETTE:

Dal riscontro genitoriale e dall’osservazione diretta è stato riscontrato un miglioramento nell’iterazione sociale (ricerca spesso l’adulto per condividere il gioco) e nell’attenzione sostenuta (il bambino gioca per più tempo con lo stesso gioco), tuttavia restano ancora povere le vocalizzazioni durante il gioco.

Ha iniziato a camminare e a correre (deambulazione accelerata).

OBIETTIVI TERZE PROPOSTE DI GIOCO:

Gli obiettivi primari sono: consolidare maggiormente l’attenzione sostenuta e condivisa, relazione interpersonale, stimolare le vocalizzazioni durante il gioco, stimolare i pre-requisiti del linguaggio.

TERZE PROPOSTE DI GIOCO: N. (OTTOBRE 2017)

*1) SCOPO: stimolare l’attenzione condivisa, relazione interpersonale, tempi d’attesa, linguaggio

MATERIALI: nessuno

GIOCO: prendete N. in braccio in modo tale che vi possa guardare negli occhi.

Il gioco che vi propongo è quello del classico “vola-vola” che consiste nel lanciare il bambino in aria con le braccia e di riprenderlo.

È importante scandire i tempi di gioco e assicuravi che vostro figlio vi guardi sempre.

Prima di lanciarlo dite: “Uno-due tre” lentamente e aspettate che vi guardi per avviare il gioco e dire contemporaneamente al lancio: “Via!” Ripetete il gioco almeno 5-6 volte consecutive, dopo le quali aspetterete qualche secondo in più (10 secondi circa) tra il “tre” e il “Via” e cercate di notare se il bambino anticipa l’azione dell’essere lanciato o notate se pronuncia qualche suono prima del vostro “via”.

2) SCOPO: lavorare sulle vocalizzazioni imitative, discriminazione

MATERIALE: una palla, una macchinina, un pupazzetto di un cane

GIOCO: posizionate N. sulle vostre ginocchia in modo tale da potervi guardare. Attirate la sua attenzione, indicate la vostra persona e dite il vostro nome ad es. “mamma”, associando il suono ad un movimento ritmico delle ginocchia.

Prendete le sue mani, portatele verso il vostro viso e ripetete più volte la parola. Ripetete la stessa procedura con un'altra figura familiare a lui vicino come il papà/nonni.

Altre parole indicate per questa attività sono: “bau-bau”, “palla”, “brum-brum”.

È importante, tuttavia, avere gli oggetti a portata di mano in modo che egli possa associare i suoni agli oggetti.

3) SCOPO: lavorare sull’ attenzione condivisa, sull’uso funzionale, sul linguaggio, sull’imitazione

MATERIALI: due palline uguali, due cucchiai uguali

GIOCO: posizionatevi di fronte al bambino con la palla e pronunciate il nome dell’oggetto scandendo bene la parola; assicuratevi che N. veda la vostra bocca mentre pronunciate il nome e se necessario mettete la palla vicino al vostro viso cosicché il bambino possa prestare attenzione sia all’oggetto che alla pronuncia della parola.

Pronunciando sempre la parola, fate rotolare la palla su di un piano enfatizzandone il movimento, ad es. dicendo “palla ooooo!”

Date la palla al bambino facendogliela toccare e poi spronatelo ad imitarvi facendo rotolare la vostra pallina.

Ripetete il gioco più volte.

Provate la stessa attività con il cucchiaio, portandolo alla bocca con del cibo e pronunciando “aammm”.

È importante accompagnare ogni attività con un’azione a specchio, perciò vi chiedo di posizionarvi quasi sempre di fronte al bambino, così da stimolare anche l’imitazione (pre-requisito per il linguaggio) e l’interazione interpersonale.

4) SCOPO: stimolazione della motricità fine, del linguaggio, della coordinazione occhio-mano

MATERIALI: (gioco della fattoria) costruzioni e animali giocattolo.

GIOCO: fate posizionare vostro figlio sul tappeto e mettete vicino a lui la scatola con dentro le costruzioni.

Notate se spontaneamente prende le costruzioni da dentro la scatola e le tira fuori per giocarci.

Aiutatelo a costruire un fortino e metteteci dentro gli animali giocattolo e aspettate che sia il bambino a prendere l’animale giocattolo per giocarci.

Assecondate l’azione che fa con un animale prendendo voi stessi un altro animale. Dopo un paio di minuti prendete un animale come ad esempio il cane, fatelo rimbalzare sulle costruzioni dicendo più volte il suo verso e dopo porgetelo a N., assicurandovi che vi imiti sia con il movimento che con il verso.

I versi più semplici da pronunciare sono quelli del cane, della mucca e della pecora.

5) SCOPO: consolidare il gioco esplorativo, stimolare la ritmicità, stimolazione uditiva e le relazioni interpersonali, stimolare le vocalizzazioni.

MATERIALI: padelle o tamburelli

GIOCO: posizionate N. in una stanza in cui siano ben visibili e facilmente raggiungili da lui delle padelle o dei tamburelli.

Vedete se il bambino si avvicina spontaneamente a questi materiali, altrimenti provate voi stessi a giocarci suonando un ritmo su di essi con le mani, e notate se N. in questo modo vi raggiunge per giocare.

Una volta che il bambino si è avvicinato a questi oggetti provate a imitare il suo ritmo (per tre/quattro minuti), dopo fate voi stessi un ritmo differente ad esempio tre colpi e pronunciate contemporaneamente: “a-a-a” notando se vi imita o meno.

*Quando vedete l’asterisco vicino il numero del gioco significa che quel gioco è presente anche nelle proposte precedenti.

VALUTAZIONE NEUROPSICOMOTORIA FINALE:

Il bambino non ha subito modificazioni importanti rispetto alla valutazione neuropsicomotoria precedente.

 

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