Intenzione
L'intenzione in età evolutiva si riferisce alla capacità di un bambino o un adolescente di pianificare, organizzare e mettere in atto azioni per raggiungere un obiettivo. L'intenzione in età evolutiva è una competenza importante per lo sviluppo cognitivo, socio-emotivo e comportamentale del bambino o del ragazzo, e può influenzare la sua capacità di apprendere, di interagire con gli altri e di adattarsi all'ambiente circostante.
L'intenzione in età evolutiva può essere suddivisa in diverse dimensioni, tra cui:
- Pianificazione: la capacità di definire gli obiettivi e di pianificare le azioni per raggiungerli.
- Organizzazione: la capacità di organizzare le risorse e le informazioni necessarie per raggiungere gli obiettivi.
- Auto-regolazione: la capacità di controllare le proprie azioni e di adattarle alle circostanze.
- Monitoraggio: la capacità di monitorare il progresso e di valutare gli esiti delle proprie azioni.
La capacità di sviluppare intenzioni in età evolutiva può essere influenzata da diversi fattori, tra cui l'ambiente familiare e sociale, l'esperienza individuale, la genetica e lo sviluppo cerebrale. Ad esempio, un ambiente familiare stimolante e favorevole può favorire lo sviluppo dell'intenzione, mentre l'esperienza individuale può influenzare la capacità di pianificare e di organizzare le azioni in modo efficace.
La promozione dell'intenzione in età evolutiva può essere utile per migliorare le capacità di apprendimento, di adattamento e di interazione sociale del bambino o del ragazzo. La promozione dell'intenzione in età evolutiva può essere effettuata attraverso diversi metodi, tra cui la formazione degli insegnanti, la formazione dei genitori, la promozione di programmi di educazione socio-emotiva e la promozione di programmi di coaching.
In sintesi, l'intenzione in età evolutiva si riferisce alla capacità di un bambino o un adolescente di pianificare, organizzare e mettere in atto azioni per raggiungere un obiettivo. L'intenzione in età evolutiva può essere suddivisa in diverse dimensioni, come la pianificazione, l'organizzazione, l'auto-regolazione e il monitoraggio. La capacità di sviluppare intenzioni in età evolutiva può essere influenzata da diversi fattori, come l'ambiente familiare e sociale, l'esperienza individuale, la genetica e lo sviluppo cerebrale. La promozione dell'intenzione in età evolutiva può essere utile per migliorare le capacità di apprendimento, di adattamento e di interazione sociale del bambino o del ragazzo, e può essere effettuata attraverso diversi metodi.
-
Strumenti visivi per la comunicazione
Gli ausili visivi hanno la funzione di fornire l'informazione in una forma logica, strutturata e sequenziale. L'informazione data in forma visiva concreta aiuta le persone con bisogni comunicativi speciali a gestire meglio molti eventi che, durante la giornata, sono fonte di confusione e frustrazione. Pertanto, si è visto che presentare l'informazione in
... -
Caso clinico R - Strategie Visive e CAA in diversi casi clinici: Autismo e Disabilità Intellettiva
Caso clinico R.
R. è una bambina di 6 anni, di nazionalità albanese nata in Italia, giunta in osservazione presso la struttura all'età di 4 anni e 5 mesi in merito a Disturbo Pervasivo di Sviluppo. Dopo un periodo di osservazione del
... -
CONCLUSIONI - Strategie Visive e CAA in diversi casi clinici: Autismo e Disabilità Intellettiva
Come ho potuto spiegare nel mio elaborato il deficit di comunicazione e di intenzionalità comunicativa è fattore comune sia della Disabilità Intellettiva (DI) e sia dei Disturbi dello Spettro Autistico (DSA). Inoltre, come affermato nel secondo capitolo, la DI è spesso presente all'interno dei DSA, per cui a volte risulta difficile affrontare il problema non
... -
BIBLIOGRAFIA - Riferimenti teorici - Strategie Visive e CAA in diversi casi clinici: Autismo e Disabilità Intellettiva
Riferimenti teorici Autismo
Criteri Diagnostici dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo del DSM-IV
Il DSM-IV appunto descrive tali criteri diagnostici: A. un totale di 6 (o pi`u) voci da (1), (2) e (3), con almeno 2 da (1), e uno ciascuno da
... -
Definizione di empatia
L’empatia è la capacità di porsi nella situazione di un’altra persona o, più esattamente, di comprendere immediatamente i processi psichici dell’altro.
Il termine “empaty” (in italiano empatia) è coniato da Titchener nel 1909, come traduzione del termine tedesco “Einfuhlung”, che è utilizzato nella seconda metà del secolo scorso da alcuni
... -
Emozioni: correlazione neuroanatomica
Le emozioni sono risposte complesse dell’organismo a stimoli adeguati, che si manifestano con specifici repertori di azioni e con modificazioni dello stato interno, che è possibile osservare e misurare. Sono considerate emozioni primarie la paura, la rabbia, la sorpresa, la tristezza, il disgusto e la felicità.
La percezione dello stimolo emotivo genera una serie di risposte complesse
... -
Componenti dell’empatia
Per molti psicologi, l'empatia implica almeno tre diversi processi: sentire ciò che un'altra persona sta provando; sapere che cosa un'altra persona sta provando, e avere la intenzione di rispondere con compassione a un'altra persona angosciata. Eppure, indipendentemente dalla particolare terminologia che viene utilizzata, esiste un ampio consenso tra gli studiosi su tre aspetti
... -
Consapevolezza di sé e degli altri
Gli individui che sono consapevoli di sé, come dimostra la capacità di diventare l'oggetto della propria attenzione, provano un senso di continuità psicologica nel tempo e nello spazio.
È ipotizzato che ogni organismo capace di auto-riconoscimento ha una consapevolezza introspettiva dei propri stati mentali e la capacità di ascriverli nella capacità mentale degli altri.
Un
... -
Disturbi dello sviluppo
Tra i disturbi dello sviluppo in età evolutiva verranno menzionate alcune patologie che risultano presentare un deficit legato all’empatia, cosiddette “primarie”. Nel particolare: i disturbi dello spettro autistico (facendo riferimento anche e soprattutto all’alto funzionamento) ed i disturbi della condotta.
Unitamente a questi si porrà l’accento anche su alcuni disturbi in cui la
... -
Modalità di approccio ai disordini dell’empatia e strategie terapeutiche
Aspetti generali della riabilitazione nel bambino
“ La parola neuropsicomotricità si presenta affascinante nella sua intenzione di conciliare i due termini estremi della concezione dualistica della persona umana. Concezione che la cultura di questo secolo stempera via via sotto l'impulso di esperienze e fenomeni che hanno visto riproporsi sempre più energicamente l'interazione
... -
Lo sviluppo della voce nel primo anno di vita: la voce prodotta
Sono avida di voci, che siano leggere o pesanti, scure o chiare, le amo per la loro straordinaria capacità di farsi corpo [16].
Quando un bambino nasce l’unico suono che la madre e i medici anelano di sentire è la sua voce. Il primo vagito, il primo pianto del bambino testimoniano che respira, che è vivo. La voce
... -
Terza seduta “Il mare”
La proposta
Ho deciso di incentrare la terza seduta con N. e la madre su un’attività di tipo grafico-pittorico, scegliendo come cornice di gioco il tema del mare.
Per costruire un contesto simbolico all’interno del quale introdurre, poi, l’attività, ho scelto di iniziare la seduta guardando insieme al bambino un libro con le illustrazioni dei pesci, che aveva anche alcune
... -
Quarta seduta “La cucina”
La proposta
Per questa quarta seduta avevo intenzione di introdurre il gioco simbolico, utilizzando come oggetti o le macchinine, o i coccini, o i bambolotti, o qualsiasi altra cosa adatta al gioco del “far finta di”.
Sapevo bene che questa modalità di gioco era ancora molto immatura nel bambino e che, quindi, per riuscire a giocare, sarebbe stato necessario un intervento
... -
Sguardo
Direttamente collegato al canale prossemico vi è lo sguardo e il contatto visivo (che si verifica quando due individui si fissano reciprocamente).
Se osserviamo due individui intenti ad una conversazione potremo notare come un certo tempo è speso in un contatto visivo tra i due, mentre il restante tempo è dedicato a sguardi non reciproci o all'evitamento dello sguardo.
Che
... -
Movimento (Gesto, Tono, Mimica)
Sotto questo termine raggrupperò una serie di canali di comunicazione non verbale: gestualità, tono muscolare, mimica. Non mi soffermerò su questi singoli elementi, la cui conoscenza deve appartenere al bagaglio essenziale di ogni psicomotricista, né tratterò gli aspetti e i significati generali.
Il movimento spesso serve ad attirare l'attenzione dell'altro, ma può servire anche
... -
Postura
E' forse il più arcaico canale di comunicazione extraverbale, infatti, in essa è grande la componente innata. La postura rappresenta il modo di porsi verso l'altro, o meglio il modo di disporsi. La psicologia sperimentale si è occupata molto del ruolo della postura rispetto alla presentazione dello status e come indicatore dell'atteggiamento più o meno positivo nei confronti dell'altro. Molti
... -
Il punto di vista della psicomotricità
In questa rapida carrellata sulla comunicazione non verbale ho tenuto conto soprattutto delle conclusioni a cui la psicologia sperimentale e sociale sono giunte attraverso una serie di studi. Ho anche cercato, a tratti, di mettere in luce il punto di vista della psicomotricità.
Vorrei ora tracciare maggiormente una differenziazione tra tali concezioni, fermo restando che le
... -
Il silenzio del corpo
Abbiamo visto come il corpo è punto di partenza in ogni istante di un'infinità di segni e segnali, che diventano comunicazione nel rapporto con l'altro; è l'essere che si manifesta ed esprime la sua intenzionalità verso l'altro attraverso il corpo.
A volte ci si trova ad avvertire, davanti all'altro, una strana sensazione: il corpo dell'altro non emette segnali e segni oppure essi
... -
Comunicazione Aumentativa e Alternativa (AAC) - Augmentative and Alternative Communication
Le prospettive di recupero consentite dall’AAC nell’ambito delle disabilità verbali e cognitive
L’AAC è un nuovo orientamento clinico, riabilitativo,
... -
L'importanza dell'Attenzione Condivisa nello Sviluppo del Bambino
-
MOVIMENTO E SVILUPPO DELLA PERSONA. Introduzione alla Psicomotricità Funzionale - 8/9 giugno 2013 - Napoli
MOVIMENTO E SVILUPPO DELLA PERSONA. Introduzione alla Psicomotricità Funzionale
8 E 9 GIUGNO 2013 presso centro Sociale ARCI Via
... -
Introduzione - Approccio neuropsicomotorio integrato: possibili applicazioni in un caso di medulloblastoma
Tesi di Laurea di: ...
-
Disturbi della plasticità e riabilitazione
Oggi è noto come tra i disturbi della plasticità disfunzionale vi sia non solo un’attività svolta con modalità disfunzionale o semplicemente ripetuta all’eccesso, che causa riarrangiamenti corticali indesiderati per poi trasformarsi in difficoltà di controllo motorio, come la sindrome da eccesso d’uso o le distonie date dall’effetto dell’esercizio ripetuto di attività specifiche, come la
... -
L'approccio psicomotorio
In un contesto così complesso in cui si intersecano sistema nervoso, sistema immunitario e sistema endocrino, l’uomo soddisfa i propri bisogni attraverso il movimento del corpo nello spazio.
L’attività motoria (Cottini, 2003) costituisce un aspetto fondamentale dello sviluppo dell’essere umano che assume particolare rilevanza durante l’infanzia, in quanto mezzo attraverso cui il
... -
Il setting
Il setting è lo spazio/tempo definito da regole che delimitano e rendono significativo l’intervento di un qualsiasi professionista e che qualificano esattamente chi opera in quel contesto. Ogni professione è tale per il suo setting (Boscaini, 1992), espressione dell'offerta professionale, un luogo dal quale il paziente cerca di comprendere cosa aspettarsi.
Il setting psicomotorio
... -
Corso di Formazione - Operatore in attività ludico-espressive e psicomotorie 3-6 anni - 09/10/23/24 marzo 2013 - Pavia
Titolo del corso:Corso di Formazione - Operatore in attività ludico-espressive e psicomotorie 3-6 anni
Data Inizio:09/10 marzo
... -
Corso di Formazione Post Laurea in Terapia Neuropsicomotoria - aprile 2012/marzo 2013 - Vicenza
Corso di Formazione Post Laurea in Terapia Neuropsicomotoria - aprile 2012/marzo 2013 - Vicenza
PRESENTAZIONE -
... -
La Psicomotricita' funzionale, l'aggettivo funzionale e il modus operandi di uno Psicomotricista che segue, appunto, un'ottica "funzionale"
Per quanto riguarda la Psicomotricita' funzionale, ci potrebbe spiegare meglio l'aggettivo funzionale e qual e' il modus operandi di uno Psicomotricista che segue, appunto, un'ottica "funzionale"?
Le Boulch, guidato dal principio della pluridisciplinarita' e dei dati scientifici acquisiti dalle Scienze umane e dalla Biologia e dalle
... -
MOVIMENTO E SVILUPPO DELLA PERSONA: Introduzione alla Psicomotricità Funzionale - 24 e 25 Marzo 2012 - Milano
MOVIMENTO E SVILUPPO DELLA PERSONA: Introduzione alla Psicomotricità Funzionale
Corso ECM per
... -
L'AUTISMO
L'AUTISMO
Dott. Marco Valerio Benvenuti
Che cos’ è l'Autismo
Autismo deriva dal greco "αὐτός" che significa "se Stesso". Il
... -
Atassie – Plasticità cerebrale – Riabilitazione – Funzioni cognitive. Mai dire: “Non c’è nulla da fare!” – Sentieri di riabilitazione cognitiva
I saperi clinici, la Neurologia e la Medecina Riabilitativa,
continuano a utilizzare metodi superati, costosi e poco efficaci.
É una tragedia che rinchiude molti ammalati nel loro handicap.
P. BACH-Y-RITA
Benché completamente ignaro di
... -
Gioco come strumento di valutazione /trattamento nei disturbi comunicativi linguistici - Roma 27 e 28 aprile 2012
Gioco come strumento di valutazione /trattamento nei disturbi comunicativi linguistici -Roma - 27 e 28 aprile 2012 -
Villa Eur Parco dei Pini, P.le Champagnat
... -
RIASSUNTO - Strategie d’intervento in bambini affetti da Disturbi dello Spettro Autistico - descrizione delle capacità comunicative e relazionali Attraverso l’utilizzo della Scala Vineland
Obiettivi: con questo lavoro si è voluto descrivere le caratteristiche comunicative e relazionali dei bambini con Disturbo dello Spettro Autistico attraverso l’utilizzo della Scala Vineland, per una miglior conoscenza dei loro punti di forza ai fini del trattamento psicomotorio.
Tappe dello sviluppo della comunicazione e della relazione
"l'intimità è fatta di tante cose; potersi abbracciare,
...
ricevere delle premure, accettare delle confidenze,
ma anche farne. ma l'intimità deve essere qualcosa
cui ti puoi abbandonare con fiducia,
senza riserve, altrimenti è una spaventosa avventura,
come nuotare in un torrente in piena.
non ho mai sperimentato nulla del genere" -
Caratteristiche del disturbo della Comunicazione e dell’Interazione Sociale nel Disturbo Autistico
Le capacità Socio-Comunicative nel bambino con sviluppo tipico e con Autismo
L’autismo è un disturbo neuroevolutivo caratterizzato dalla comparsa dei primi sintomi prima del compimento del terzo anno di età. Fino a pochi anni fa, i primi sintomi generalmente venivano accertati a posteriori tramite ciò che riferivano i
... -
La Teoria della Mente - Tesi di Laurea
Le capacità Socio-Comunicative nel bambino con sviluppo tipico e con Autismo
Lo studio dei processi cognitivi e comunicativi nei bambini autistici ha ottenuto notevoli successi, in buona parte dovuti ad una teoria. Secondo questa teoria l’autismo è caratterizzato, a livello psicologico, principalmente da una difficoltà ad attribuire stati mentali
... -
Promuovere la comunicazione nei Bambini Autistici NON Verbali
"Ero cieco mentalmente, non conoscevo la
...
grammatica delle relazioni, non capivo
le reali intenzioni degli altri,
anche se usavo il linguaggio,
è in questo nodo che sta il segreto
della condizione autistica.
Da molti punti di vista ero un idiota,
ero socialmente un idiota".
(Lapo Marini, 2007) -
Promuovere la Comunicazione nei Bambini Autistici Ecolalici
Modalità di trattamento per i Bambini Autistici
L’ecolalia dovrebbe essere considerata come una componente dinamica e integrante del funzionamento comunicativo del bambino piuttosto che come un comportamento isolato e disfunzionale, o per lo meno non sempre. Per valutare se si tratta di ecolalia interattiva o non interattiva è necessario tenere in
... -
Promuovere la Comunicazione nei Bambini Autistici Verbali
Modalità di trattamento per i Bambini Autistici
In questo capitolo si parlerà sei bisogni educativi dei bambini con autismo con competenze più elevate che possiedono un sistema linguistico di base e hanno bisogno di un intervento pragmatico specifico, per migliorare l’efficacia della comunicazione in tutti i suoi aspetti.
... -
Bambini affetti da Disturbi dello Spettro Autistico - Storia clinica dei casi in esame e trattamento riabilitativo
Obiettivi di lavoro
Questo strumento è stato somministrato alle madri di quattro bambini, in carico nel reparto di NPI dell’Ist. C. Golgi di Abbiategrasso a Milano . La somministrazione è stata effettuata in due diverse occasioni:
- La prima volta è stato richiesto ai genitori di ricordare le caratteristiche indagate tramite la Scala al
-
Bambini affetti da Disturbi dello Spettro Autistico - Strumenti e giochi
Per ognuno di questi bambini sono state seguite le strategie proposte dal TEACCH e dall’intersoggettività, ma essere sono state scelte e modificate in base alle esigenze di ciascuno di loro, come prevede il progetto riabilitativo individualizzato.
Tutti i giochi che verranno presentati sono frutto di esperienze dirette e sono stati scelti, alcuni perché sono più adatti a insegnare lo
... -
Bambini affetti da Disturbi dello Spettro Autistico - Risultati della Scala Vineland
1
Qui di seguito si riportano le informazioni ricavate dalla madre del bambino del primo caso trattato, relativamente all’età di tre anni, all’inizio della presa in carico riabilitativa. Sono emersi i seguenti elementi degni di nota:
- Nei primi due anni di vita il bambino non prestava attenzione al suono della voce della madre e non prevedeva quando
-
Studio di Riabilitazione Neuropsicomotoria e Logopedica - Latina
- Organizzatori - Iniziative e Progetti delle Strutture Pubbliche o Private