Tesi di Laurea
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Lo sviluppo del bambino da 0 a 3 anni nella letteratura scientifica in relazione a diversi autori
Prima della nascita della Psicologia dello sviluppo l’infanzia non era pensata come una fase autonoma dell’età evolutiva e i bambini venivano considerati degli adulti
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BIBLIOGRAFIA - Il TNPEE nell’attività Educativo - Preventiva
- A.M.Wille. (2001, febbraio). La formazione corporea della Terapista della Psicomotricità (TPM). Psicomotricità , p. 58-59.
- Ainsworth, M. (1978). Patterns of attachment: a Psycological study of the strange situation. Hillsdale (NJ): Erlbaum.
- Ambrosini, C., Arcelloni, C., & Magnifico, E. (2002, Giugno). La promozione della salute e
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Ricerca - azione, gruppo preventivo 0 - 3 anni
Conduzione del gruppo: metodologia e setting
Entriamo ora nel merito della questione andando ad analizzare il funzionamento e lo svolgimento di un progetto di prevenzione psicomotoria nella fascia 0-3 anni.
Il progetto si colloca all’interno di un pensiero sulla prevenzione così come è stato presentato nei capitoli precedenti; punto di partenza l’accoglienza del bambino e
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Il TNPEE nell’attività Educativo - Preventiva: presentazione di un progetto 0 - 3 anni tra Clinica e Prevenzione
RIASSUNTO
Obiettivo:scopo di questa tesi è quello di sottolineare la valenza clinica di un intervento di
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CONCLUSIONI - Il TNPEE nell’attività Educativo - Preventiva
L’interesse per l’argomento di questa tesi (educazione - prevenzione), nato durante il mio periodo di tirocinio, ha avuto modo di confermarsi come espressivo nel corso dell’anno. Ho potuto verificare come l’attività di gruppo che ho seguito abbia avuto dei reali risultati sia sulla facilitazione di un equilibrato sviluppo psicomotorio dei bambini che nel
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La prevenzione in psicomotricità
Secondo la Costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la salute viene definita come“stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia", pertanto nell’ambito della sanità viene considerato come prevenzione ciascun atto volto
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BIBLIOGRAFIA - Alla ricerca di una spiegazione motoria delle difficoltà comunicative nell’autismo
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Allen G, Chourchense E (2003). Differential effects on cognitive and motor functions in the cerebellum: an fMRI study of autism. The American Journal of Psychiatry,160: 262-273.
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Ambrosini C, De Panfilis D, Wille AM (1999). La psicomotricità. Corporeità e azione nella costruzione dell'identità. Xenia Edizioni,
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MATERIALI, METODI e RISULTATI - Alla ricerca di una spiegazione motoria delle difficoltà comunicative nell’autismo
PRESUPPOSTI TEORICI
Nel loro studio del 2001, Gentilucci e collaboratori, dimostrarono che l'esecuzione di prensioni manuali di diverse dimensioni, cui pertanto corrispondevano differenti cinematiche e aperture delle dita, influenzava la contemporanea apertura della bocca, nonostante fosse richiesto ai partecipanti di aprirla di una quantità costante tra le prove.
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INTRODUZIONE - Alla ricerca di una spiegazione motoria delle difficoltà comunicative nell’ Autismo
PREMESSE
Un'ipotesi piuttosto attuale sull'origine del linguaggio propone che la capacità umana di esprimersi verbalmente si sia evoluta dal gesto manuale (Armstrong, 1999; Corballis, 2002; Donald, 1991; Givon 1995). Una questione critica per le teorie che sostengono che l'evoluzione del linguaggio sia avvenuta dal gesto manuale riguarda il come abbia avuto luogo il
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CONCLUSIONI - Alla ricerca di una spiegazione motoria delle difficoltà comunicative nell’autismo
A partire dall'ipotesi che guida il presente studio, che propone che la presenza di nessi motori tra l'apertura delle dita e l'apertura della bocca sia un buon indicatore dello sviluppo motorio, linguistico e comunicativo del bambino, sono stati analizzati tali nessi in un soggetto con Disturbo Generalizzato dello Sviluppo, patologia in cui si osserva un
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ALLA RICERCA DI UNA SPIEGAZIONE MOTORIA DELL’AUTISMO E DEI SUOI SINTOMI
CENNI INTRODUTTIVI
Oltre ai principali sintomi caratteristici dell'autismo descritti nella sezione dedicata, alcuni autori pongono l'attenzione sulle anomalie motorie precoci che potrebbero interferire con lo sviluppo di tappe motorie cruciali nello sviluppo del bambino con autismo e, addirittura spiegarne le peculiari anomalie nelle abilità sociali e comunicative. Infatti,
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All’inizio era il verbo? No, all’inizio era l’azione! Alla ricerca di una spiegazione motoria delle difficoltà comunicative nell’autismo
Riassunto
Introduzione:...
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RINGRAZIAMENTI - Alla ricerca di una spiegazione motoria delle difficoltà comunicative nell’autismo
Desidero innanzitutto ringraziare il Dr. Massimo Molteni, relatore di questo lavoro di tesi, per i preziosi insegnamenti, per la disponibilità e cortesia dimostratemi e per l'aiuto durante la stesura. Inoltre, ringrazio sentitamente la Dott.ssa Cristina Campione, correlatrice del presente lavoro, per le numerose ore dedicatemi nonostante i numerosi impegni
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DISCUSSIONE - Alla ricerca di una spiegazione motoria delle difficoltà comunicative nell’autismo
Nel presente studio si sono analizzati gli effetti della prensione di oggetti grandi e piccoli sui parametri dello spettro vocale di parole (/palla/) pronunciate appena dopo la prensione. Il razionale dello studio è che lo stabilirsi di nessi motori tra apertura delle dita e apertura della bocca interna, legate all'articolazione del parlato, sia un buon
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L' AUTISMO
DEFINIZIONE DI AUTISMO
L'autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo biologicamente determinato, con esordio nei primi 3 anni di vita (Linee Guida Nazionali, 2011). La decima revisione della classificazione ICD (International Classification of Disease) proposta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità si riferisce all'autismo nei termini di
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BIBLIOGRAFIA - SITOGRAFIA - Oltre la diagnosi
- Ainsworth M.D.S., Blehar M.C., Waters E., Wall S., Patterns of Attachment: A Psychological Study of the Strange Situation, Lawrence Erlbaum Associates, Hillsdale, NJ, 1978.
- Aucouturier B., Il metodo Aucouturier. Fantasmi d'azione e pratica
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IL CASO DI G. - Oltre la diagnosi
Anamnesi
Il caso di G. viene sottoposto all'attenzione di Davide e Golia Onlus nel Settembre 2011, su indicazione dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e della Neuropsichiatria Infantile di Firenze. I motivi dell'invio riguardano la presenza di un ritardo psicomotorio nel contesto della Sindrome di Sturge Weber (SSW), associata a sospetta Sindrome di Klippel
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INTRODUZIONE - Oltre la diagnosi: il circolo virtuoso del gioco
Il presente lavoro prende avvio da una riflessione sulla differenza e al contempo sulla complementarietà esistente tra
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CONCLUSIONI - Oltre la diagnosi: il circolo virtuoso del gioco
Precisazioni metodologiche
Per sette mesi ho assistito e partecipato alla terapia neuropsicomotoria individuale di G., condividendone i progressi, le regressioni transitorie, lo spazio e il tempo della seduta. Ho cercato di cogliere, con occhio vigile e mente attenta, ogni cambiamento intervenuto, di carpire i dettagli del processo che andava definendosi e dispiegandosi. Se,
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Dalle premesse alla stanza
Presentazione
Il caso esposto di seguito esemplifica efficacemente la necessità d'integrazione tra la diagnosi nosografica e la valutazione funzionale, nonché i benefici che si possono trarre da un approccio globale, centrato sui bisogni del paziente inteso come sistema dinamico, liberato dai vincoli di una definizione cristallizzante data una volta per tutte.
Scopo di
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Il trattamento neuropsicomotorio di G.
Perseguire l'integrazione
Chi è G., dunque, a cavallo tra Marzo e Aprile 2013? Di fronte a questo interrogativo, apparentemente elementare e già risolto dalle informazioni riportate nel capitolo precedente, ci sembra tuttavia opportuno reintegrare in un tutto coerente e sintetico ciò che altrimenti rischierebbe di rimanere frammentario e disincarnato. G. non è una sequenza di parole
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PREMESSE TEORICHE - Oltre la diagnosi
Processo diagnostico e diagnosi nosografica
Roberto Militerni (2009) sottolinea che quando ci si trova di fronte a un bambino in difficoltà è necessario porsi una serie di quesiti, dalla cui risposta ha inizio l'organizzazione di un complesso procedimento che ha per risultato la diagnosi e, in un momento immediatamente successivo, la pianificazione dei provvedimenti terapeutici da
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RINGRAZIAMENTI - Oltre la diagnosi: il circolo virtuoso del gioco
Ubuntuè un termine che designa un'ideologia propria delle culture dell'Africa subsahariana, traducibile nella nostra lingua con l'espressione "io sono perché noi siamo". Definisce l'individuo in funzione delle sue molteplici relazioni con gli altri, richiamando i diritti e i doveri del singolo nei confronti della comunità, ma anche il carattere di determinazione collettiva
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BIBLIOGRAFIA - Modello della Family Centered Care (FCC)
- Ainbinder J.G., Blanchard L.W., Singer G.H., Sullivan M.E., Powers L.K., Marquis J.G., Santelli B., Consortium to Evaluate Parent to Parent, A qualitative study of parent to parent support for parents of children with special needs.Journal of Pediatric Psychology1998;
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CONCLUSIONI - Modello della Family Centered Care (FCC)
Con la famiglia di Simona è stato possibile creare rapidamente un rapporto dipartnership, caratterizzato da fiducia, rispetto e scambio reciproco. I genitori riferiscono di non aver mai sentito l’esigenza di rivolgersi altrove per consigli e valutazioni,
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Caso clinico - Coinvolgimento della famiglia nel Progetto Riabilitativo del bambino con danno neurologico
Introduzione
Durante la mia esperienza di tirocinio presso il polo territoriale dell’U.O.N.P.I.A. dell’A.O. San Gerardo di Monza ho avuto l’occasione di seguire il percorso terapeutico di una bambina con diagnosi di paralisi cerebrale infantile.
Nel
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Materiali e metodi - Coinvolgimento della famiglia nel Progetto Riabilitativo del bambino con danno neurologico
In Terapia Intensiva Neonatale: valutazione comportamentale di Brazelton e di Als
La scala di valutazione comportamentale di Brazelton e di Als si ispira dalla Neonatal Behaviour Assessment Scale (NBAS), la quale si basa sull’assunzione, assai innovativa all’epoca dei primi studi di Brazelton (anni ’50-’60) e della prima pubblicazione della
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Il coinvolgimento della famiglia nel progetto riabilitativo del bambino con danno neurologico: dalla teoria alla pratica
A fronte della ricchezza di sfaccettature che la trasposizione dalla teoria alla pratica del modello FCC può assumere, si delinea una possibile modalità di coinvolgimento della famiglia, in riferimento a quanto viene attuato presso l’U.O.N.P.I.A. dell’A.O. San Gerardo di Monza.
Il modello della Family Centered Care
I principi cardine
Teatro della progressiva definizione della Family Centered Care sono inizialmente stati gli Stati Uniti e il Canada i quali, a partire dagli anni ’60, ne hanno gradualmente delineato i principi, tali da poter essere applicati sia in ambito ospedaliero che nel mondo della riabilitazione. In particolare, la monografia “Family Centered Care for Children Needing
...- INTRODUZIONE - Modello della Family Centered Care
Con l’espressione“Family- RIASSUNTO - L'impatto dell'utenza straniera nei servizi di Neuropsichiatria Infantile: il Progetto Migranti per la formazione di TNPEE senza forntiere
PREMESSA - L'impatto dell'utenza straniera nei servizi di Neuropsichiatria Infantile
I flussi migratori degli ultimi decenni hanno portato ad una nuova organizzazione socio – culturale che ha interessato (e tuttora interessa), tutti gli ambiti della società moderna. Si è quindi andati incontro ad un processo di globalizzazione che ha coinvolto oltre che le strutture telematiche, anche i cittadini del mondo. Poiché tali cambiamenti hanno portato ad una diversificazione ed un
...- Storia e basi teoriche della "Clinica Transculturale"
Il fenomeno della globalizzazione culturale
Il fenomeno della globalizzazione, associato ai vari processi di produzione di beni e servizi su scala mondiale, porta ad una ineguale e talvolta irrazionale distribuzione delle ricchezze; questo fenomeno ha contribuito in maniera decisiva nella nascita e sviluppo del fenomeno più macroscopico dell'epoca moderna: la migrazione dai Paesi
...- Approcci terapeutici e sviluppo del bambino straniero
Verso un dispositivo di metissage e cosmopolita
L'Etnopsicoanalisi è una disciplina nuova, in corso di formazione e attualmente assai polimorfa. Tale tipo di approccio terapeutico risulta essere una pratica psicoterapica ad orientamento psicanalitico che integra nella comprensione e nella risoluzione dei suoi
...- ALLEGATI - L'impatto dell'utenza straniera nei servizi di Neuropsichiatria Infantile
POSTER
- CONCLUSIONI - L'impatto dell'utenza straniera nei servizi di Neuropsichiatria Infantile
Il "Progetto Migranti" come risposta ai bisogni della nuova utenza
Si è potuto notare dalle rilevazioni effettuate, che l'utenza straniera che accede ai servizi di Neuropsichiatria Infantile e che è in carico in ambito Neuropsicomotorio, è andata pian piano aumentando e rappresenta attualmente una dinamica che coinvolge non solo l'Italia, ma anche
...- Contenuti della ricerca - Progetto Migranti per la formazione di TNPEE senza forntiere
Materiali e metodi (1)
Costruzione e progettazione del questionario
Al fine della ricerca, è stato progettato ed elaborato ex novo, un questionario composto da 8 quesiti in cui si andava ad indagare diversi parametri clinici significativi. Il questionario è stato sottoposto a un diverso numero di terapisti della Neuropsicomotricità che attualmente,
...- BIBLIOGRAFIA - L'impatto dell'utenza straniera nei servizi di Neuropsichiatria Infantile
- Moro M.R. (2002), "Bambini di qui venuti da altrove. Saggio di transcultura". Milano, F. Angeli.
- Aucouturier B. (2005), "Il metodo Acouturier. Fantasmi d'azione e Pratica
- Discussioni - Progetto Migranti per la formazione di TNPEE senza forntiere
Discussioni e riflessioni sui dati dei questionari Neuropsicomotori
Si è deciso di effettuare delle riflessioni e discussioni per ciascuna serie di dati rlevata, per poi andare a fare un confronto tra le diverse casistiche, così da potere mettere in luce delle possibili similitudini o differenze ove sia possibile. Come già detto il questionario
...- Il caso clinico di G. - L'impatto dell'utenza straniera nei servizi di Neuropsichiatria Infantile
Presentazione del caso clinico
E' sembrato interessante fornire un esempio concreto in cui si entra direttamente in contatto con la realtà transculturale in ambito Neuropsicomotorio. Si intende riportare il caso clinico di G, una bambina nata in Italia da genitori provenienti dalla Cina, che è attualmente in
...- PREMESSA - La funzione dell’intervento Psicomotorio nel Progetto Educativo-Riabilitativo di soggetti con Sindrome di Down: analisi di un caso
Ritardo Mentale e Sindrome di Down
Eziologia del ritardo mentale
Secondo il DSM-IV in circa il 30-40% dei casi di ritardo mentale non è possibile identificare una causa eziologia definita, mentre nei restanti casi, dove il fattore eziologico è conosciuto, si tratta soprattutto di anomalie genetiche o cromosomiche: tra queste la Sindrome di Down sembra essere la più frequente. Si aggiungono poi la Sindrome di
...- La Sindrome di Down
Come abbiamo visto la Sindrome Down , definita anche trisomia 21, è la più frequente tra le anomalie cromosomiche autosomiche. Benché il quadro clinico sia conosciuto dalla metà del XIX secolo (Seguin 1846), è dal 1959 che fu ricollegato da Turpin, Lejeune e Gauthier ad una anomalia cromosomica: cromosoma 21 supplementare (45XY). Nel 92% dei
...- Il progetto Educativo-Riabilitativo di soggetti con Sindrome di Down
Linee generali del trattamento
Come abbiamo visto lo sviluppo neuropsichico del soggetto con sindrome di Down ha delle sue caratteristiche peculiari e come quello di qualsiasi altra persona è condizionato e determinato da molti fattori che interagiscono tra di loro. Abbiamo rilevato, inoltre, l’importanza dell’incidenza dei fattori ambientali e cognitivi sul patrimonio genetico,
...- L’Intervento Neuropsicomotorio
Il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva e la Pratica Psicomotoria.
Il terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva ha il compito di analizzare il ruolo del movimento nella determinazione e nel recupero di un deficit globale, di proporre eventuali indicazioni di trattamenti di tipo psicomotorio o di suggerire una fisioterapia specifica, qualora vi
...- Sindrome di Down - Un Caso Clinico
Il contesto operativo e la presa in carico
Il luogo dell’intervento psicomotorio è quello di uno studio professionale privato ove, oltre alla psicomotricista referente del caso presentato, opera anche una logopedista con competenze specifiche in ambito neuropsicologico e psicomotorio. L’orientamento degli
...- CONCLUSIONI - La funzione dell’intervento Psicomotorio nel Progetto Educativo-Riabilitativo di soggetti con Sindrome di Down: analisi di un caso
Il caso presentato ci ha permesso di mostrare i passaggi e le difficoltà di un percorso educativo- riabilitativo con un soggetto con SD e come l’intervento psicomotorio si sia collocato, all’insorgere delle problematiche adolescenziali, come una possibilità di ri-orientare il percorso stesso.
Attraverso la
...- BIBLIOGRAFIA - La funzione dell’intervento Psicomotorio nel Progetto Educativo-Riabilitativo di soggetti con Sindrome di Down: analisi di un caso
- Ajuraguerra J. De (1974), Manuale di psichiatria del bambino, Milano, Masson, 1979.
- Axia V. (1994), La valutazione dello sviluppo, Firenze, La Nuova Italia Scientifica.
- Ambrosini C. (2003), Le persone con ritardo mentale. Un percorso a ritroso:
- INTRODUZIONE - La Psicomotricità come unione inscindibile dell’affettività, della motricità e della cognitività
L’età infantile rappresenta, senza dubbio, un periodo fondamentale
...- La Psicomotricità - Cenni storici
“La psicomotricità è una disciplina a connotazione pedagogico-riabilitativo-terapeutica concepita come dialogo che, considerando la persona nella sua unità psicosomatica, agisce sulla totalità dell’individuo tramite il corpo e il movimento all’interno di una relazione, con metodi attivi di mediazione corporea allo scopo di contribuire al
...- Psicomotricità: educazione, rieducazione e terapia
La psicomotricità è una disciplina poliedrica, ha varie accezioni, secondo le quali essa è ora Educazione, ora Rieducazione, ora Terapia psicomotoria. La sua evoluzione storica ha seguito due linee parallele, quella pedagogica, passante per l’ambito scolastico, e quella riabilitativa, che è stata tracciata nell’ambito neuropsichiatrico.
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- Il tono
“Il tono è la trama su cui tessono i gesti, le attitudini, le pose, la mimica; esso prepara alle rappresentazioni mentali ed il suo ruolo è preponderante nella presa di coscienza di sé e nella conoscenza del mondo e dell’altro” (Wallon).
Il tono rappresenta la struttura più arcaica ed essenziale della
...- Lo schema corporeo
Il primo oggetto che il bambino percepisce è il proprio corpo: benessere e dolore, attuazione di movimenti e di spostamenti, sensazioni visive e uditive ecc., e questo corpo è il mezzo dell’azione, della conoscenza e della relazione.
La costruzione dello schema corporeo, ossia l’organizzazione delle sensazioni
...- Primo stadio: dalla vita intrauterina al terzo mese
Nel corso della vita intra-uterina i bisogni metabolici del feto sono automaticamente soddisfatti. La sua attività motoria si esprime attraverso un vero comportamento posturale, che si manifesta molto precocemente attraverso il suo riequilibrarsi nel liquido amniotico grazie alla stimolazione labirintica. Nel corso dello stadio fetale, lo sviluppo è sorretto
...- Secondo stadio: dal terzo al nono mese
Il periodo che va dai tre ai nove mesi vede l’emergere e l’affermarsi di funzioni altrettanto importanti di quelle affiorate in precedenza e fondamentali dello sviluppo ontogenetico. L’attività riflessa prosegue la sua graduale attenuazione fino all’estinzione, la quale si compie intorno ai sei-sette mesi. Spesso alcune delle attività primitive sembrano
...- Terzo stadio: dal nono al diciottesimo mese
Il periodo dai nove ai diciotto mesi è dominato dall’acquisizione della deambulazione autonoma. Con questa viene definitivamente superata la “schiavitù della stasi”. Il bambino diventa padrone del suo corpo e della sua motricità e si lancia alla conquista dello spazio intorno a lui e anche più lontano. Finalmente il mondo circostante, perennemente tentatore e
...- Quarto stadio: dal diciottesimo mese al terzo anno
È il periodo in cui gli eventi fondamentali dello sviluppo del bambino, quelli che informeranno tutta la sua storia evolutiva, giungono al loro punto cruciale.
Piaget, grazie alle sue osservazioni sistematiche, afferma che l’imitazione propriamente detta, alla fine del diciottesimo mese di vita, marca l’inizio
...- Attività motoria globale: gioco libero
L’educazione psicomotoria nell’età prescolare deve essere innanzitutto un’esperienza attiva di confronto con l’ambiente. L’aiuto educativo, che provenga dai genitori o dall’ambiente scolastico, non ha come obiettivo di far apprendere al fanciullo dei comportamenti motori, ma di permettergli, per mezzo del gioco, di esercitare la sua funzione di aggiustamento,
...- Esercizi di percezione del proprio corpo
Esercizi di percezione del proprio corpo: controllo tonico; scoperta e presa di coscienza delle diverse parti del corpo con verbalizzazione; giochi d’imitazione di gesti e atteggiamenti; orientamento del corpo proprio.
Per quanto riguarda la percezione del proprio corpo, il fanciullo delimita il suo corpo
...- Motricità fine: dallo scarabocchio al grafema
Classicamente, l’esercizio grafico ha innanzitutto, come finalità, la preparazione alle conoscenze scolastiche, più in particolare alla scrittura ed alla lettura. Tale supporto è uno degli aspetti dell’attività psicomotoria. Esso prolunga, sul piano della coordinazione motoria, ciò che già è stato sollecitato nell’esercizio di coordinazione globale. Le
...- CONCLUSIONI - La Psicomotricità come unione inscindibile dell’affettività, della motricità e della cognitività
La psicomotricità ha nei suoi codici fondamentali lo sviluppo della capacità empatica sia nella formazione del conduttore sia tra gli obiettivi per lo “star bene”, empatia per capire e farsi capire, per aiutare gli adulti a crescere e ad aiutare i bambini a fiorire.
In questo lavoro si è visto come la
...- BIBLIOGRAFIA - La Psicomotricità come unione inscindibile dell’affettività, della motricità e della cognitività
- ASSOCIAZIONE PERCORSI PER CRESCERE. Alla scoperta della scrittura. D. Morando.
- AMBROSINI, C. PELLEGATTA, S. (2012) Il gioco nello sviluppo e nella terapia psicomotoria. Centro Studi Erikson.
- AMBROSINI, C. DE PANFILIS, C. WILLE, A. M. La
- INTRODUZIONE - La valutazione del funzionamento adattivo nei bambini con disabilità intellettiva: obiettivi e proposte di trattamento secondo l'approccio Family Centered
Questa tesi concerne la valutazione e il trattamento del funzionamento
...- Definire la disabilità intellettiva: dal ritardo mentale ai disturbi dello sviluppo intellettivo ...
- Scale di valutazione dell’intelligenza e del livello di sviluppo
Fino a pochi decenni fa, il problema “ritardo mentale” era risolto in termini di QI, inteso appunto come indice di Ritardo Mentale.
Ma oggi sappiamo che un QI o punteggi accademici sono incapaci di prevedere in modo infallibile la riuscita nella vita e il grado di adattamento sociale. Uno stesso QI può
...- Il comportamento adattivo
Nel quadro generale di grande attenzione alla sola misura del QI alcuni autori avevano iniziato ad interessarsi del comportamento adattivo e a ritenerlo un aspetto essenziale nella diagnosi di ritardo mentale.
Tuttavia fu solo negli anni ‘60 che l’ American Association on Mental Deficiency (AAMD) -poi AAMR-
...- La classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute, ICF
Collegato alla nuova visione e al nuovo approccio legato al contesto di vita e alle sue opportunità/ barriere, abbiamo un importante strumento per valutare il funzionamento del soggetto con disabilità, l’ ICF, “Classification functioning disability and health”.
L’ICF, “Classificazione Internazionale del
...- Integrazione sociale e qualità di vita
Nuovo paradigma per la disabilità intellettiva
La necessità di superare la terminologia corrente di ritardo mentale ha stimolato una considerevole ed intensa discussione circa il costrutto di disabilità. L’attuale costrutto di disabilità intellettiva si è sviluppato nella prospettiva ecologica che enfatizza
...- Trattamento Neuropsicomotorio nella disabilità intellettiva
Per poter esprimere tutte le potenzialità, i bambini hanno bisogno di “strumenti e tempi personalizzati”. È fondamentale capire che ogni bambino necessita di un trattamento tagliato su misura, in relazione ai propri bisogni, indipendentemente dal fatto che l’approccio sia individuale o nell’ambito del piccolo gruppo. Il terapista deve infatti conoscere e
...- Casi Clinici - La valutazione del funzionamento adattivo nei bambini con disabilità intellettiva
Nell’ultimo anno ho avuto la possibilità di seguire 3 bambini con disabilità intellettiva presso la struttura di Neuropsichiatria Infantile della ASL 4 di Rapallo. Nello specifico, si tratta di bambini in età pre-scolare con ritardo cognitivo e scarso funzionamento adattivo. Ho somministrato le scale Vineland alla terapista che ha in carico i bambini al fine
...- CONCLUSIONI - La valutazione del funzionamento adattivo nei bambini con disabilità intellettiva
Limitatamente alla mia esperienza di lavoro su tre bambini, mi è stato possibile capire quanto indispensabile e produttivo sia ricercare sempre l’apprendimento intelligente e quindi finalizzato.
La nostra prospettiva infatti dev’essere volta al futuro, pensando ad una vita autonoma, integrata nella
...- RINGRAZIAMENTI - La valutazione del funzionamento adattivo nei bambini con disabilità intellettiva
Ringrazio la terapista Erika Solari, per avermi affiancato nella stesura di questa tesi e nello scoprirmi terapista. Mi ha spronato lasciandomi sperimentare, lasciandomi sbagliare.
Ringrazio tutte le persone che mi hanno insegnato questo lavoro, dai docenti ai terapisti che hanno diviso con me piccoli e grandi
...- BIBLIOGRAFIA - La valutazione del funzionamento adattivo nei bambini con disabilità intellettiva
- American Association on Mental Retardation (2005). Ritardo Mentale. Definizione, classificazione, sistemi di sostegno e quaderni di lavoro - 10^ edizione. Vannini
- Andreoli V, Cassano GB, Rossi R (2001) DSM-IV. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Classificazioni DSM/ICD. Editore
- INTRODUZIONE - Strategie Visive e CAA in diversi casi clinici: Autismo e Disabilità Intellettiva
La comunicazione,
...- La Comunicazione Aumentativa Alternativa
La Comunicazione
Il termine comunicazione deriva dal latino communico che significa mettere in comune, fare partecipe, condividere; nella sua prima definizione, perciò, è l'insieme dei fenomeni che comportano il trasferimento di informazioni. Per
...- Strategie visive comportamenti problematici
Un messaggio normale di comunicazione è caratterizzato dal 55% da fattori visivi, le cose che vediamo come i gesti, l'espressione facciale, i movimenti del corpo e gli oggetti che ci circondano; il 37% da elementi vocali composti da intonazione di voce, ritmo e volume; e dal restante 7% di tipo verbale, ossia le parole che vengono pronunciate. (L. Hodgdon,
...- Strumenti visivi per la comunicazione
Gli ausili visivi hanno la funzione di fornire l'informazione in una forma logica, strutturata e sequenziale. L'informazione data in forma visiva concreta aiuta le persone con bisogni comunicativi speciali a gestire meglio molti eventi che, durante la giornata, sono fonte di confusione e frustrazione. Pertanto, si è visto che presentare l'informazione in
...- Disabilità Intellettiva e Autismo a confronto
All'interno del mio elaborato ho deciso di affrontare due patologie: l'Autismo e la Disabilità
...- Casi clinici - Strategie Visive e CAA in diversi casi clinici: Autismo e Disabilità Intellettiva
Di seguito riporto tre casi clinici aventi diverse età, con patologie di Disabilità Intellettiva e Disturbi dello Spettro Autistico. Tutti e tre i casi presentano deficit nella comunicazione e pertanto è opportuno utilizzare con loro le Strategie Visive e la CAA. Grazie a questi tre casi è stato possibile osservare come i vari metodi possano essere utilizzati
...- Caso clinico R - Strategie Visive e CAA in diversi casi clinici: Autismo e Disabilità Intellettiva
Caso clinico R.
R. è una bambina di 6 anni, di nazionalità albanese nata in Italia, giunta in osservazione presso la struttura all'età di 4 anni e 5 mesi in merito a Disturbo Pervasivo di Sviluppo. Dopo un periodo di osservazione del
...- Caso clinico F - Strategie Visive e CAA in diversi casi clinici: Autismo e Disabilità Intellettiva
Caso clinico F.
F. è un bambino di 11 annidi nazionalità equadoregna figlio di genitori sposati e poi separati, con diagnosi di Autismo in carico alla struttura dall'età di 5 anni.
Dalla storia personale e
...- Caso clinico A - Strategie Visive e CAA in diversi casi clinici: Autismo e Disabilità Intellettiva
Di seguito riporto tre casi clinici aventi diverse età, con patologie di Disabilità Intellettiva e Disturbi dello Spettro Autistico. Tutti e tre i casi presentano deficit nella comunicazione e pertanto è opportuno utilizzare con loro le Strategie Visive e la CAA. Grazie a questi tre casi è stato possibile osservare come i vari metodi possano essere utilizzati
...- CONCLUSIONI - Strategie Visive e CAA in diversi casi clinici: Autismo e Disabilità Intellettiva
Come ho potuto spiegare nel mio elaborato il deficit di comunicazione e di intenzionalità comunicativa è fattore comune sia della Disabilità Intellettiva (DI) e sia dei Disturbi dello Spettro Autistico (DSA). Inoltre, come affermato nel secondo capitolo, la DI è spesso presente all'interno dei DSA, per cui a volte risulta difficile affrontare il problema non
...- ALLEGATI - Strategie Visive e CAA in diversi casi clinici: Autismo e Disabilità Intellettiva
Immagini CAA Figura
6.1: Blissymbolics
- BIBLIOGRAFIA - Riferimenti teorici - Strategie Visive e CAA in diversi casi clinici: Autismo e Disabilità Intellettiva
Riferimenti teorici Autismo
Criteri Diagnostici dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo del DSM-IV
Il DSM-IV appunto descrive tali criteri diagnostici: A. un totale di 6 (o pi`u) voci da (1), (2) e (3), con almeno 2 da (1), e uno ciascuno da
...- INTRODUZIONE - Terapie alternative e complementari nelle Paralisi Cerebrali Infantili
Negli ultimi anni si è assistito in diverse parti del mondo ed anche nel nostro paese ad un crescente ricorso alla Medicina Alternativa e
...- La Medicina Alternativa e Complementare
Definizione
Per medicina alternativa e complementare (CAM) si intende “un gruppo eterogeneo” di terapie mediche e di promozione della salute, di pratiche e di prodotti che attualmente non fanno parte della medicina convenzionale” [1]. ln particolare si definisce Medicina Complementare l'uso di terapie non provate scientificamente in associazione con terapie convenzionali, mentre per
...- Le Paralisi Cerebrali Infantili
Cenni storici
Un chirurgo ortopedico inglese, William John Little, in un suo lavoro del 1862 presentato all'Ostetrical Society of London ha fornito la prima descrizione di Paralisi Cerebrale Infantile:“rigidità spastica tipo tetano e una distorsione delle gambe del neonato” [1]. Successivamente Sigmund Freud nel suo “Die infantile cerebrallahmung” nel 1897 descrive i possibili
...- Revisioni su alcune delle principali Terapie Alternative e Complementari nella riabilitazione delle PCI
Nel capitolo seguente verranno presentate alcune delle principali terapie alternative e complementari utilizzate nella riabilitazione delle PCI, analizzando per ciascuna le basi teoriche e le prove di efficacia; il tutto è attinto dalla letteratura scientifica e dal Congresso intersocietario SINPIA-SIMFER tenuto a Bologna nel giugno 2010.
Metodo ADELI suit
...- Sondaggio conoscitivo all'interno delle famiglie sulle Terapie Alternative e Complementari
Obiettivi
L'obiettivo prefissato dal lavoro pratico di sondaggio è quello di effettuare un'indagine conoscitiva sulle informazioni che i genitori di bambini di PCI hanno sulle terapie alternative e complementari. Grazie all'elaborato e ai risultati di questo questionario avremo dunque la possibilità di:
- approfondire e offrire una
- RISULTATI - Sondaggio conoscitivo all'interno delle famiglie sulle Terapie Alternative e Complementari
Dall'elaborazione dei dati risulta che l'80% delle persone che hanno risposto al questionario conoscono in linea generale la medicina alternativa e complementare. (28 su 35)
Conoscenza generale di Terapie Alternative e Complementari
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- CONCLUSIONI - Terapie alternative e complementari nelle Paralisi Cerebrali Infantili
Ciò che è messo in luce da recenti sondaggi sull'opinione pubblica del nostro Paese, avvalorati anche dalle analisi sopra presentate sul campo, è che la maggior parte degli intervistati conosce la medicina alternativa e complementare, e che nonostante l'assenza di leggi specifiche sulla materia e le controverse ipotesi di validità buona parte delle famiglie con bambino con PCI le sceglie per
...- BIBLIOGRAFIA - Terapie alternative e complementari nelle Paralisi Cerebrali Infantili
La bibliografia della tesi è riportata sotto ogni paragrafo e capitolo, in modo che sia più facile e immediato il riferimento all'articolo di spunto.
Le fonti degli articoli, degli studi e degli approfondimenti provengono da un archivio dati di riferimento corrispondente alle seguenti pubblicazioni:
- Giornale di Neuropsichiatra Età Evol
- Emozioni: correlazione neuroanatomica
Le emozioni sono risposte complesse dell’organismo a stimoli adeguati, che si manifestano con specifici repertori di azioni e con modificazioni dello stato interno, che è possibile osservare e misurare. Sono considerate emozioni primarie la paura, la rabbia, la sorpresa, la tristezza, il disgusto e la felicità.
La percezione dello stimolo emotivo genera una serie di risposte complesse
...- Evoluzione dell’empatia
La selezione naturale mette a punto i meccanismi che servono alle specifiche esigenze di ogni specie “ecologica”, e i comportamenti sociali sono maggiormente comprensibili nel contesto dell'evoluzione. Tuttavia, bisogna sottolineare che, la letteratura della psicologia comparata ed etologia sono afflitte dalle stesse limitazioni e che la letteratura umana deve affrontare la difficoltà di
...- Componenti dell’empatia
Per molti psicologi, l'empatia implica almeno tre diversi processi: sentire ciò che un'altra persona sta provando; sapere che cosa un'altra persona sta provando, e avere la intenzione di rispondere con compassione a un'altra persona angosciata. Eppure, indipendentemente dalla particolare terminologia che viene utilizzata, esiste un ampio consenso tra gli studiosi su tre aspetti
...- Partecipazione affettiva tra sé e gli altri
Nei primati, la capacità di comprendere gli stati emotivi degli altri è fondamentale per mantenere le interazioni sociali.
Uno strumento potente per conoscere le emozioni espresse dagli altri è il “contagio emotivo”. Le forme più complesse di emozioni (come le emozioni sociali) richiedono la consapevolezza dei propri sentimenti in relazione con, o in risposta all'interazione
...- Disturbi di personalità
Il termine “personalità” deriva dal latino “persona”, cioè maschera. Etimologicamente, dunque, la personalità sarebbe un’amplificazione delle caratteristiche individuali del personaggio rappresentato dall’attore, in modo che il pubblico sapesse quali atteggiamenti e comportamenti aspettarsi da lui.
Alcuni tratti del nostro modo di pensare, di fare esperienza e di comportarci tendono a
...- Disturbi dello sviluppo
Tra i disturbi dello sviluppo in età evolutiva verranno menzionate alcune patologie che risultano presentare un deficit legato all’empatia, cosiddette “primarie”. Nel particolare: i disturbi dello spettro autistico (facendo riferimento anche e soprattutto all’alto funzionamento) ed i disturbi della condotta.
Unitamente a questi si porrà l’accento anche su alcuni disturbi in cui la
...- Disturbi “secondari” dell’empatia
In molte situazioni psicopatologiche può verificarsi una compromissione dell’empatia. In altre parole, non c’è un disturbo primario dell’empatia, ma c’è una disattenzione verso gli stati mentali dell’altro. I disturbi d’ansia, i disturbi dell’umore, e l’alessitimia ne sono degli esempi.
I disturbi d'ansia sono stati per lungo tempo considerati forme di nevrosi , ovvero un insieme
... - INTRODUZIONE - Modello della Family Centered Care