Adattamento
L'adattamento in età evolutiva si riferisce alla capacità dei bambini di adattarsi alle situazioni nuove e alle sfide della vita quotidiana. L'adattamento è un processo continuo che coinvolge l'apprendimento di nuove abilità, la gestione delle emozioni e la capacità di risolvere problemi.
Durante l'infanzia, i bambini affrontano molte situazioni nuove e sfide, come il primo giorno di scuola, l'incontro con nuovi compagni di classe e l'apprendimento di nuove abilità. L'adattamento è un processo fondamentale per il successo e il benessere dei bambini in queste situazioni.
L'adattamento può essere facilitato attraverso una serie di strategie e di interventi. Ad esempio, i genitori e gli insegnanti possono incoraggiare i bambini a sviluppare la fiducia in sé stessi, l'autonomia e l'indipendenza. Inoltre, possono fornire ai bambini le informazioni e le risorse necessarie per affrontare le situazioni nuove e le sfide.
L'adattamento può anche essere supportato attraverso la promozione della resilienza e della capacità di recupero dei bambini. La resilienza si riferisce alla capacità dei bambini di superare le avversità e di adattarsi alle situazioni difficili. La promozione della resilienza può essere ottenuta attraverso l'incoraggiamento dei bambini a prendere decisioni autonome, a sviluppare le loro abilità sociali e a gestire le loro emozioni in modo efficace.
Inoltre, l'adattamento può essere facilitato attraverso l'utilizzo di tecniche di problem solving. Le tecniche di problem solving aiutano i bambini a identificare le sfide e a sviluppare strategie efficaci per affrontarle. Queste strategie possono includere la definizione degli obiettivi, la valutazione delle opzioni disponibili e la scelta della strategia più efficace.
Infine, è importante sottolineare che l'adattamento è un processo individuale e che ogni bambino ha bisogni unici. È importante fornire un supporto personalizzato ai bambini in modo che possano sviluppare le loro abilità di adattamento in modo efficace e raggiungere il loro pieno potenziale.
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Le Funzioni Esecutive in Età Evolutiva
Che Cosa Intendiamo per Funzioni Esecutive?
Sono state fornite diverse definizioni rispetto questo complesso sistema
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Lo spazio come medium
E’ alla base della neuropsicomotricità che mente e corpo non sono due entità distinte e che ogni conoscenza non può prescindere dall’esperienza corporea; questo è stato recentemente confermato dalle nuove scoperte neuroscientifiche, quali i neuroni specchio e canonici ( I ), e la conseguente teoria dell’embodied cognition. Infatti la conoscenza che abbiamo del mondo reale, anche quella che
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Il gioco
Il ruolo del gioco nello sviluppo infantile
Negli anni, diversi autori hanno parlato del gioco, descrivendone il ruolo all’interno dello
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Correlazione tra le forme di Paralisi Cerebrale Infantile e il gioco
All’interno della paralisi cerebrale infantile sono presenti forme cliniche con caratteristiche molto diverse tra di loro, le quali possono raggiungere un livello di sviluppo del gioco differente. Di seguito, partendo dalla classificazione proposta dal gruppo Ferrari-Cioni (2010), vengono illustrate tre tabelle riassuntive gli elementi connotativi delle tre diverse forme di paralisi cerebrale
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Il Gioco come Strumento Terapeutico nella PCI - Progettazione ed attuazione dello studio
Scopo dello studio
Abbiamo evidenziato la valenza e l’utilità del gioco come strumento terapeutico all’interno della riabilitazione della paralisi cerebrale infantile, identificando gli elementi connotativi dell'attività ludica all’intero del setting terapeutico e nel contesto ambientale. Il gioco risulta lo strumento più adatto per supportare il piacere e la propositività del
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Ippoterapia: Benefici, Indicazioni e controindicazioni
Nel parlare di benefici, indicazioni e controindicazioni si deve tener conto di due vasti campi d’interesse neuropsicomotorio : effetti a livello fisico ed effetti a livello psicologico e relazionale.
Benefici fisici
L’assetto del cavaliere
Se vogliamo analizzare quali sono i benefici che un paziente può ottenere dalla Riabilitazione Equestre. è importante, per
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CONCLUSIONI - “Equitazione Terapeutica” - Intervento riabilitativo integrativo e non alternativo
Abbiamo compreso come la relazione con il cavallo, proprio per le sue somiglianze e differenze rispetto alle relazioni sociali umane, offre al disabile un buon campo di esplorazioni, simulazioni e proiezioni.
La terapia si sviluppa proprio in virtù dell’analisi di questo immaginario, di questo modo di interagire e di comunicare tra i
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Lo sviluppo motorio dai 3 ai 6 anni
Il movimento è l’espressione vitale per eccellenza, permette lo spostamento, la conoscenza di ciò che ci circonda, di quello che possiamo fare e delle possibilità di relazione, ed è il motore del nostro comportamento, poiché implicato in ogni attività percettiva (Colina, 2015).
Studi neurofisiologici vanno a dimostrare che disponiamo di recettori-anticipatori capaci di produrre
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Test per la Valutazione Motoria
Un’attenta valutazione delle competenze del bambino consente di avere un quadro evolutivo di partenza del soggetto che abbiamo di fronte, sia per stilare un profilo psicomotorio del bambino utile a inquadrare meglio le problematiche manifestate contribuendo ad una eventuale diagnosi, sia quale fondamentale passo di approfondita conoscenza delle stesse al fine di predisporre un progetto di
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Profili di Sviluppo Motorio nello Sviluppo Atipico
Disturbi dello Spettro dell’Autismo
Definizione
“L’autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo, biologicamente determinato, con esordio nei primi tre anni di vita. Le aree prevalentemente interessate sono quelle relative alla comunicazione sociale, all’interazione sociale reciproca e al gioco funzionale e simbolico”. (ISS-SNLG,
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Descrizione del lavoro e Casistica - Dalla valutazione del profilo motorio all’intervento neuropsicomotorio
Materiale e metodo di valutazione
La casistica in osservazione per tale studio, svolto nel Centro di Riabilitazione e Prevenzione dell’età evolutiva “Il Cucciolo”, comprende 15 soggetti di età compresa tra 3 e 6 anni (età
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Trattamento neuropsicomotorio: Introduzione - Dalla valutazione del profilo motorio all’intervento neuropsicomotorio
Le capacità coordinative sono influenzate da condizioni neurologiche, ambientali e psicologiche, da qui la necessità di offrire al bambino tutti gli stimoli necessari affinché si verifichi un buon funzionamento del sistema nervoso e in particolare dell’apparato senso-motorio e un’adeguata integrazione delle informazioni dei diversi sistemi percettivi. Ciò si traduce attraverso un’educazione
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BIBLIOGRAFIA - Dalla valutazione del profilo motorio all’intervento neuropsicomotorio dai 3 ai 6 anni in soggetti con sviluppo atipico
- American Psychiatric Association (2013), DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Milano, Masson.
- American Psychiatric Association (2004), DSM-IV-TR. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Milano, Masson.
- Bayley N. (2009), Bayley-III Bayley Scales of Infant and Toddler Development - Third Edition, Giunti O.S.
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Revisione delle cartelle riabilitative dei bambini affetti da Atrofia Muscolare Spinale (SMA)
I seguiti presso l'ASO Città della Salute e della Scienza di Torino: metodologia della revisione
Per poter definire un percorso di presa in carico attuabile, in seguito alla revisione della letteratura, si è ritenuto importante osservare come venga impostato l'intervento riabilitativo dei bambini con SMA I nel presidio O.I.R.M. (Ospedale Infantile Regina Margherita) appartenente
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Stadi di sviluppo secondo J. PIAGET
Piaget distingue quattro grandi periodi nello sviluppo delle strutture cognitive, che sono d’altra parte intimamente legate allo sviluppo dell’affettività e della socializzazione del bambino, tanto che a parecchie riprese egli parla di rapporti reciproci di questi aspetti dello sviluppo psichico.
I - Il primo periodo
Il primo periodo, che si estende fìn verso i 24 mesi, è
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Lo sviluppo del bambino secondo la psicologia genetica
Questo sviluppo può essere misurato con procedimenti diversi ed essere inserito nelle scale di sviluppo equivalenti a quelle che Binet e Simon hanno realizzato per l’intelligenza. Le scale più conosciute sono quelle di Charlotte Biìhler e di A. Gesell, sistematizzate per mesi o per anni di età. Esse ci forniscono un valore statistico che permette di misurare nel bambino, con relativa
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Le basi teoriche della psicologia dello sviluppo
Sviluppo tipico e atipico: aspetti storici e nuove prospettive di ricerca
La psicologia dello sviluppo è una disciplina che indaga i cambiamenti che si verificano nel comportamento e nelle capacità di un individuo con il progredire dell’età; si focalizza, in particolare, sui processi biologici e sociali.
Lo sviluppo riguarda tutto il ciclo di vita, ma i cambiamenti più
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Lo Sviluppo Cognitivo
Negli ultimi anni si è assistito ad un importante e innovativo cambiamento teorico che consiste nel riconoscimento di un profondo legame tra lo sviluppo cognitivo e sviluppo affettivo ed emotivo. È stato, infatti, dimostrato che lo sviluppo della mente e delle strutture cerebrali è vincolato alle dinamiche emotive e relazionali che si istaurano nel rapporto interattivo che l’individuo
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La Pratica Neuropsicomotoria Socio-Preventiva
Il quadro normativo
- Legge 285\97: "Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza".
Art. 3. (Finalità dei progetti)
- Sono ammessi al finanziamento del Fondo di cui all'articolo 1 i progetti che perseguono le seguenti finalità:
- a) realizzazione di servizi
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Corporea-Mente in relazione
La nascita di un’idea
Ho sempre pensato sin dall’inizio del percorso di tirocinio universitario che, indipendentemente dal quadro clinico a carico del bambino considerato, tutto quello che accade nella sala di neuropsicomotricità non può e non dove prescindere dal contesto esterno, quello familiare e quello sociale in particolare.
Mi spiego: il bambino in sala deve avere la
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Esperienza uditiva, definizioni di rumori, teorie dello sviluppo e prevenzione
ESPERIENZA UDITIVA
L’udito è “la funzione sensoriale specifica relativa alla percezione di suoni e rumori, avendo per organo di ricezione degli stimoli l’orecchio” (Devoto Oli, 2013).
Dal punto di vista fisiologico, “l’udito è la nostra percezione dell’energia delle onde sonore, che sono onde pressorie che alternano zone di aria compressa e rarefatta”.
La sensazione
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AGGRESSIVITÀ - Introduzione Teorica
Definizioni a confronto
Il concetto di aggressività è stato da sempre oggetto di studio nei più svariati campi della ricerca. A livello semantico il termine include un ampio insieme di idee e una vasta gamma di fenomeni che a loro volta riflettono gli orientamenti, talvolta contrastanti dei vari ricercatori. Definirla come mero comportamento caratterizzato da
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AGGRESSIVITÀ - I casi clinici
Metodologia di lavoro
Ai fini di individuare e sviluppare un progetto riabilitativo globale ma contemporaneamente centrato sull’approfondimento dei comportamenti aggressivi, si è scelto di analizzare i casi di G., K., e M..
I tre bambini, già in carico al servizio età evolutiva di Este, partecipano settimanalmente alle sedute di neuropsicomotricità, e mi è
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BIBLIOGRAFIA - Dalla reazione alla relazione. La costruzione di senso con il bambino aggressivo
- American Psychiatric Association (2013) Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, fifth edition, Cortina Raffaello, Milano.
- Anderson L. T., Ernst M. (1994) Self injury in Lesch-nyhan disease. Journal of autism and developmental disorders, 24(1), pag. 67-
- Arnold EM, Goldston DB, Walsh AK, Reboussin BA, Daniel SS, Hickman E, Wood F
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Principali Modelli di Intervento nei Disturbi dello Spettro Autistico
Non è possibile individuare un intervento esclusivo e specifico per tutti i bambini affetti da DSA a causa della variabilità e della complessità dei sintomi.
Il percorso terapeutico deve evolversi e modificarsi in funzione dell’evoluzione e dei cambiamenti, in itinere, del disturbo. Dovrebbe anche prevedere l’attivazione di una serie di interventi finalizzati ad arricchire
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Aspetti Percettivi nei Disturbi dello Spettro Autistico
Negli ultimi decenni hanno preso forma diverse concezioni dell’autismo, che sottolineano anomalie senso-percettive come base delle caratteristiche centrali del disturbo. Alcuni ricercatori descrivono l’autismo come un disturbo dei sensi, piuttosto che come una disfunzione sociale, in cui ciascun senso opera in modo isolato e il cervello non è capace di organizzare gli stimoli in modo
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Disprassia e Autismo
Molti studi hanno trovato una correlazione tra i Disturbi dello Spettro Autistico e una funzione motoria ridotta, intendendo con questi termini un’andatura goffa o comunque insolita, disturbi nella coordinazione, nell’equilibrio, nel tono, nella postura e problemi per quanto riguarda le prassie.
Sebbene il DMS-V-TR riconosca come segni cardine per i DSA la presenza
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Aspetti percettivo-prassici e comunicazione: CONCLUSIONI
In conclusione, possiamo affermare che i bambini con Disturbi dello Spettro Autistico spesso attuano comportamenti problema ed è compito del terapista, con la collaborazione della famiglia e della scuola, capire la funzione del comportamento, prima di iniziare qualsiasi intervento atto a limitarne il numero e l’intensità. Possono essere causati sia da deficit comunicativi, ma anche da
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INTRODUZIONE - Progetto Riabilitativo nella Sindrome di Moebius
“Il terapista deve diventare un attivo problems solver utilizzando ampie conoscenze di base per individuare modalità e strategie che aiutino il singolo paziente a
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Progetto Riabilitativo nella Sindrome di Moebius
Casistica
Il campione è costituito da 2 bambine, della stessa età circa ( 3 e 4 mesi), a cui è stata fatta la diagnosi di Sindrome di Moebius. Entrambe, attraverso percorsi differenti, sono arrivate presso il nostro centro, il Dipartimento di Pediatria e Neuropsichiatria Infantile (UOC B) di Roma “La Sapienza”, dove è avvenuta la loro presa in carico.
I due casi si sono
... - Disturbi Generalizzati dello Sviluppo (DGS) ...
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Approcci riabilitativi di tipo comportamentale
Il metodo ABA
"I disturbi autistici" Per disturbi autistici si intende tutta la gamma dei disturbi autistici, lievi o importanti che siano, che corrispondono ai criteri del manuale diagnostico DSM-IV per i Disturbi Autistici (PDD) oppure PDD-NOS. I disturbi autistici sono dei disturbi che si collocano all'interno di uno spettro, cioè esiste una gamma variabile di
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Approcci riabilitativi di tipo evolutivo
Intervento di sviluppo relazionale
RDI è un acronimo per Relationship Development Intervention, che, tradotto, significa Intervento per lo Sviluppo Relazionale.
Questa terapia è stata sviluppata dal Dr. Steven Gutstein e mira a risolvere i problemi di tipo relazionale e sociale presenti nelle persone ASD (= con un disturbo dello spettro autistico).
L’intervento si
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La classificazione ICF
Parte prima: Inquadramento teorico
Dall’ICIDH all’ICF
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, da adesso chiamata in breve OMS, a partire dalla seconda metà del ‘900, inizia ad elaborare differenti strumenti di classificazione delle patologie organiche, psichiche e comportamentali.
Dopo la pubblicazione nel 1970 dell’ ”International Classification of
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Elenco degli allegati - Applicazione di una ICF-CY checklist 0-3 anni
- Allegato 1a: linee guida per la compilazione dell’ICF-CY checklist
- Allegato 1b: ICF-CY checklist 0-3 anni
- Allegato 1c: parallelo protocollo osservativo neuropsicomotorio - codici ICF-CY( 0-3 anni)
- Allegato 2: tabella VI – Bambini entro il primo anno di vita
- Allegato 3: tabella VII – Bambini oltre il primo anno di vita
- Allegato
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Il trattamento della disabilità intellettiva - STUDIO DESCRITTIVO - MATERIALI E METODI
STUDIO DESCRITTIVO
Introduzione
L'obiettivo dello studio è quello di analizzare la capacità adattiva del bambino con disabilità intellettiva, con particolare attenzione alle abilità prassiche e alle funzioni esecutive, fondamentali per favorire questo adattamento. Inoltre si vuole porre l'attenzione sullo sviluppo di queste abilità, che si influenzano le une con le altre e
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Trattamento neuro e psicomotorio del bambino con disabilità intellettiva
"Si fa presto a dire che bisogna sviluppare le funzioni, tutti lo fanno, ma il problema diventa più difficile quando bisogna dire quale funzione sviluppare e come. Vi suggerisco di tenere sempre presente che la persona nella sua globalità è fatta di funzioni diverse che interferiscono fra loro, per questo la strategia funzionale favorisce le iniziative che conducono a mettere in atto un
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Disabilità intellettiva - ASPETTI GENERALI
Introduzione
Per poter parlare di disabilità intellettiva bisogna intanto definire l'intelligenza. Sono stati fatti molti tentativi nel corso del tempo per darne una definizione esaustiva: fino alla fine degli anni '90 si parlava ad esempio di fattore generale "g" e l'intelligenza veniva considerata come un'abilità generale, a sé stante, che l'individuo possiede o non possiede,
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Deficit delle funzioni esecutive e disabilità intellettiva
Le Funzioni Esecutive: definizione
Le funzioni esecutive (FE) sono difficili da definire in quanto le competenze che compongono questa funzione non sempre si possono sovrapporre tra loro. In termini generali si riferiscono al controllo volontario della mente che può essere richiesto per affrontare in modo efficace ogni tipo di situazione soprattutto durante abilità come la
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Lo sviluppo del bambino da 0 a 3 anni nella letteratura scientifica in relazione a diversi autori
Prima della nascita della Psicologia dello sviluppo l’infanzia non era pensata come una fase autonoma dell’età evolutiva e i bambini venivano considerati degli adulti
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La prevenzione in psicomotricità
Secondo la Costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la salute viene definita come“stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia", pertanto nell’ambito della sanità viene considerato come prevenzione ciascun atto volto
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Ricerca - azione, gruppo preventivo 0 - 3 anni
Conduzione del gruppo: metodologia e setting
Entriamo ora nel merito della questione andando ad analizzare il funzionamento e lo svolgimento di un progetto di prevenzione psicomotoria nella fascia 0-3 anni.
Il progetto si colloca all’interno di un pensiero sulla prevenzione così come è stato presentato nei capitoli precedenti; punto di partenza l’accoglienza del bambino e
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CONCLUSIONI - Il TNPEE nell’attività Educativo - Preventiva
L’interesse per l’argomento di questa tesi (educazione - prevenzione), nato durante il mio periodo di tirocinio, ha avuto modo di confermarsi come espressivo nel corso dell’anno. Ho potuto verificare come l’attività di gruppo che ho seguito abbia avuto dei reali risultati sia sulla facilitazione di un equilibrato sviluppo psicomotorio dei bambini che nel
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L' AUTISMO
DEFINIZIONE DI AUTISMO
L'autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo biologicamente determinato, con esordio nei primi 3 anni di vita (Linee Guida Nazionali, 2011). La decima revisione della classificazione ICD (International Classification of Disease) proposta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità si riferisce all'autismo nei termini di
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ALLA RICERCA DI UNA SPIEGAZIONE MOTORIA DELL’AUTISMO E DEI SUOI SINTOMI
CENNI INTRODUTTIVI
Oltre ai principali sintomi caratteristici dell'autismo descritti nella sezione dedicata, alcuni autori pongono l'attenzione sulle anomalie motorie precoci che potrebbero interferire con lo sviluppo di tappe motorie cruciali nello sviluppo del bambino con autismo e, addirittura spiegarne le peculiari anomalie nelle abilità sociali e comunicative. Infatti,
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Il trattamento neuropsicomotorio di G.
Perseguire l'integrazione
Chi è G., dunque, a cavallo tra Marzo e Aprile 2013? Di fronte a questo interrogativo, apparentemente elementare e già risolto dalle informazioni riportate nel capitolo precedente, ci sembra tuttavia opportuno reintegrare in un tutto coerente e sintetico ciò che altrimenti rischierebbe di rimanere frammentario e disincarnato. G. non è una sequenza di parole
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CONCLUSIONI - Modello della Family Centered Care (FCC)
Con la famiglia di Simona è stato possibile creare rapidamente un rapporto dipartnership, caratterizzato da fiducia, rispetto e scambio reciproco. I genitori riferiscono di non aver mai sentito l’esigenza di rivolgersi altrove per consigli e valutazioni,
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Caso clinico - Coinvolgimento della famiglia nel Progetto Riabilitativo del bambino con danno neurologico
Introduzione
Durante la mia esperienza di tirocinio presso il polo territoriale dell’U.O.N.P.I.A. dell’A.O. San Gerardo di Monza ho avuto l’occasione di seguire il percorso terapeutico di una bambina con diagnosi di paralisi cerebrale infantile.
Nel
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Materiali e metodi - Coinvolgimento della famiglia nel Progetto Riabilitativo del bambino con danno neurologico
In Terapia Intensiva Neonatale: valutazione comportamentale di Brazelton e di Als
La scala di valutazione comportamentale di Brazelton e di Als si ispira dalla Neonatal Behaviour Assessment Scale (NBAS), la quale si basa sull’assunzione, assai innovativa all’epoca dei primi studi di Brazelton (anni ’50-’60) e della prima pubblicazione della
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Il modello della Family Centered Care
I principi cardine
Teatro della progressiva definizione della Family Centered Care sono inizialmente stati gli Stati Uniti e il Canada i quali, a partire dagli anni ’60, ne hanno gradualmente delineato i principi, tali da poter essere applicati sia in ambito ospedaliero che nel mondo della riabilitazione. In particolare, la monografia “Family Centered Care for Children Needing
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Il coinvolgimento del caregiver nel percorso riabilitativo del paziente con grave cerebrolesione acquisita (GCA): integrazione nei processi riabilitativi per un approccio globale - 17 ottobre 2014 - Macerata
Il coinvolgimento del caregiver nel percorso riabilitativo del paziente con grave cerebrolesione acquisita (GCA): integrazione nei processi riabilitativi per un approccio globale
Data
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Storia e basi teoriche della "Clinica Transculturale"
Il fenomeno della globalizzazione culturale
Il fenomeno della globalizzazione, associato ai vari processi di produzione di beni e servizi su scala mondiale, porta ad una ineguale e talvolta irrazionale distribuzione delle ricchezze; questo fenomeno ha contribuito in maniera decisiva nella nascita e sviluppo del fenomeno più macroscopico dell'epoca moderna: la migrazione dai Paesi
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Approcci terapeutici e sviluppo del bambino straniero
Verso un dispositivo di metissage e cosmopolita
L'Etnopsicoanalisi è una disciplina nuova, in corso di formazione e attualmente assai polimorfa. Tale tipo di approccio terapeutico risulta essere una pratica psicoterapica ad orientamento psicanalitico che integra nella comprensione e nella risoluzione dei suoi
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CONCLUSIONI - L'impatto dell'utenza straniera nei servizi di Neuropsichiatria Infantile
Il "Progetto Migranti" come risposta ai bisogni della nuova utenza
Si è potuto notare dalle rilevazioni effettuate, che l'utenza straniera che accede ai servizi di Neuropsichiatria Infantile e che è in carico in ambito Neuropsicomotorio, è andata pian piano aumentando e rappresenta attualmente una dinamica che coinvolge non solo l'Italia, ma anche
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Ritardo Mentale e Sindrome di Down
Eziologia del ritardo mentale
Secondo il DSM-IV in circa il 30-40% dei casi di ritardo mentale non è possibile identificare una causa eziologia definita, mentre nei restanti casi, dove il fattore eziologico è conosciuto, si tratta soprattutto di anomalie genetiche o cromosomiche: tra queste la Sindrome di Down sembra essere la più frequente. Si aggiungono poi la Sindrome di
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La Sindrome di Down
Come abbiamo visto la Sindrome Down , definita anche trisomia 21, è la più frequente tra le anomalie cromosomiche autosomiche. Benché il quadro clinico sia conosciuto dalla metà del XIX secolo (Seguin 1846), è dal 1959 che fu ricollegato da Turpin, Lejeune e Gauthier ad una anomalia cromosomica: cromosoma 21 supplementare (45XY). Nel 92% dei
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Il progetto Educativo-Riabilitativo di soggetti con Sindrome di Down
Linee generali del trattamento
Come abbiamo visto lo sviluppo neuropsichico del soggetto con sindrome di Down ha delle sue caratteristiche peculiari e come quello di qualsiasi altra persona è condizionato e determinato da molti fattori che interagiscono tra di loro. Abbiamo rilevato, inoltre, l’importanza dell’incidenza dei fattori ambientali e cognitivi sul patrimonio genetico,
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Sindrome di Down - Un Caso Clinico
Il contesto operativo e la presa in carico
Il luogo dell’intervento psicomotorio è quello di uno studio professionale privato ove, oltre alla psicomotricista referente del caso presentato, opera anche una logopedista con competenze specifiche in ambito neuropsicologico e psicomotorio. L’orientamento degli
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La Psicomotricità - Cenni storici
“La psicomotricità è una disciplina a connotazione pedagogico-riabilitativo-terapeutica concepita come dialogo che, considerando la persona nella sua unità psicosomatica, agisce sulla totalità dell’individuo tramite il corpo e il movimento all’interno di una relazione, con metodi attivi di mediazione corporea allo scopo di contribuire al
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Psicomotricità: educazione, rieducazione e terapia
La psicomotricità è una disciplina poliedrica, ha varie accezioni, secondo le quali essa è ora Educazione, ora Rieducazione, ora Terapia psicomotoria. La sua evoluzione storica ha seguito due linee parallele, quella pedagogica, passante per l’ambito scolastico, e quella riabilitativa, che è stata tracciata nell’ambito neuropsichiatrico.
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Il tono
“Il tono è la trama su cui tessono i gesti, le attitudini, le pose, la mimica; esso prepara alle rappresentazioni mentali ed il suo ruolo è preponderante nella presa di coscienza di sé e nella conoscenza del mondo e dell’altro” (Wallon).
Il tono rappresenta la struttura più arcaica ed essenziale della
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Lo schema corporeo
Il primo oggetto che il bambino percepisce è il proprio corpo: benessere e dolore, attuazione di movimenti e di spostamenti, sensazioni visive e uditive ecc., e questo corpo è il mezzo dell’azione, della conoscenza e della relazione.
La costruzione dello schema corporeo, ossia l’organizzazione delle sensazioni
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Primo stadio: dalla vita intrauterina al terzo mese
Nel corso della vita intra-uterina i bisogni metabolici del feto sono automaticamente soddisfatti. La sua attività motoria si esprime attraverso un vero comportamento posturale, che si manifesta molto precocemente attraverso il suo riequilibrarsi nel liquido amniotico grazie alla stimolazione labirintica. Nel corso dello stadio fetale, lo sviluppo è sorretto
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Secondo stadio: dal terzo al nono mese
Il periodo che va dai tre ai nove mesi vede l’emergere e l’affermarsi di funzioni altrettanto importanti di quelle affiorate in precedenza e fondamentali dello sviluppo ontogenetico. L’attività riflessa prosegue la sua graduale attenuazione fino all’estinzione, la quale si compie intorno ai sei-sette mesi. Spesso alcune delle attività primitive sembrano
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INTRODUZIONE - La valutazione del funzionamento adattivo nei bambini con disabilità intellettiva: obiettivi e proposte di trattamento secondo l'approccio Family Centered
Questa tesi concerne la valutazione e il trattamento del funzionamento
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Scale di valutazione dell’intelligenza e del livello di sviluppo
Fino a pochi decenni fa, il problema “ritardo mentale” era risolto in termini di QI, inteso appunto come indice di Ritardo Mentale.
Ma oggi sappiamo che un QI o punteggi accademici sono incapaci di prevedere in modo infallibile la riuscita nella vita e il grado di adattamento sociale. Uno stesso QI può
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Il comportamento adattivo
Nel quadro generale di grande attenzione alla sola misura del QI alcuni autori avevano iniziato ad interessarsi del comportamento adattivo e a ritenerlo un aspetto essenziale nella diagnosi di ritardo mentale.
Tuttavia fu solo negli anni ‘60 che l’ American Association on Mental Deficiency (AAMD) -poi AAMR-
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Casi Clinici - La valutazione del funzionamento adattivo nei bambini con disabilità intellettiva
Nell’ultimo anno ho avuto la possibilità di seguire 3 bambini con disabilità intellettiva presso la struttura di Neuropsichiatria Infantile della ASL 4 di Rapallo. Nello specifico, si tratta di bambini in età pre-scolare con ritardo cognitivo e scarso funzionamento adattivo. Ho somministrato le scale Vineland alla terapista che ha in carico i bambini al fine
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BIBLIOGRAFIA - La valutazione del funzionamento adattivo nei bambini con disabilità intellettiva
- American Association on Mental Retardation (2005). Ritardo Mentale. Definizione, classificazione, sistemi di sostegno e quaderni di lavoro - 10^ edizione. Vannini
- Andreoli V, Cassano GB, Rossi R (2001) DSM-IV. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Classificazioni DSM/ICD. Editore
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Corso di Idrokinesiterapia: Metodo A.S.P. (Approccio Sequenziale e Propedeutico) - aprile / giugno 2014 - Roma
Il nostro evento "Corso di Idrokinesiterapia: Metodo A.S.P.(Approccio Sequenziale e Propedeutico)"
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Disabilità Intellettiva e Autismo a confronto
All'interno del mio elaborato ho deciso di affrontare due patologie: l'Autismo e la Disabilità
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Caso clinico F - Strategie Visive e CAA in diversi casi clinici: Autismo e Disabilità Intellettiva
Caso clinico F.
F. è un bambino di 11 annidi nazionalità equadoregna figlio di genitori sposati e poi separati, con diagnosi di Autismo in carico alla struttura dall'età di 5 anni.
Dalla storia personale e
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Caso clinico A - Strategie Visive e CAA in diversi casi clinici: Autismo e Disabilità Intellettiva
Di seguito riporto tre casi clinici aventi diverse età, con patologie di Disabilità Intellettiva e Disturbi dello Spettro Autistico. Tutti e tre i casi presentano deficit nella comunicazione e pertanto è opportuno utilizzare con loro le Strategie Visive e la CAA. Grazie a questi tre casi è stato possibile osservare come i vari metodi possano essere utilizzati
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Consapevolezza di sé e degli altri
Gli individui che sono consapevoli di sé, come dimostra la capacità di diventare l'oggetto della propria attenzione, provano un senso di continuità psicologica nel tempo e nello spazio.
È ipotizzato che ogni organismo capace di auto-riconoscimento ha una consapevolezza introspettiva dei propri stati mentali e la capacità di ascriverli nella capacità mentale degli altri.
Un
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CONCLUSIONI - Empatia: origine, significato e disordini
In questo elaborato è presentato un quadro esplicito per ciò che riguarda l’empatia e le patologie legate alla sua carenza o alla sua mancanza. La riabilitazione neuropsicomotoria mira a far emergere delle competenze, in questo caso empatiche, attraverso l’utilizzo di strategie e facilitatori.
In altre parole, tramite il “gioco” il bambino entra in relazione con il mondo esterno, con
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Genitorialità, famiglia e disabilità
La nascita di un bambino e, di conseguenza, la trasformazione della coppia coniugale a quella genitoriale, comporta quasi sempre un periodo di crisi, poiché questo evento richiede di mettere in gioco le capacità di adattamento dei singoli individui e della precedente relazione.
Il modo in cui la coppia affronta tale cambiamento e riesce a riorganizzarsi, includendo nel proprio mondo
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Bibliografia - L’importanza del gioco nella relazione madre-bambino
- Abidin R.R. (2010),PSI Parenting Stress Index. Manuale. Adattamento italiano a cura di Guarino A., Di Blasio P., D’Alessio M., Camisasca E. e Serantoni G., Firenze, Giunti O.S. Organizzazioni Speciali.
- Bailey D.B., Skinner
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Oltre la patologia: un nuovo approccio alle famiglie con figli disabili
Lo stress, come affermano Knussen e Cunningham (1988),“emerge dalla relazione fra la persona e l’ambiente, che viene valutato come troppo esigente rispetto alle proprie risorse e minaccioso per il proprio benessere”.
Considerando però che, in molti casi, le fonti di
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L’intervento centrato sulla famiglia - Riassumendo…
Volendo riassumere sinteticamente i concetti espressi in questo capitolo, possiamo dire che la presenza di un figlio con una condizione di disabilità richiede alla famiglia di mettere in atto processi di adattamento non facili. È necessario che i genitori siano capaci di ristrutturare le loro modalità di interpretazione degli eventi e di ridefinire le loro
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Applicazione della scheda Berti-Comunello
Competenze del bambino
Competenze motorie
Per quanto riguarda la motricità di base, N. ha acquisito tutte le competenze in modo adeguato all’età: esegue i passaggi posturali con facilità e senza bisogno di aiuto o di appoggi, gli spostamenti vengono effettuati utilizzando un
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LO SVILUPPO PSICOMOTORIO - Aspetti Descrittivi
Per un corretto approccio alla diagnosi precoce risulta evidente la necessità di conoscere il bambino e il suo
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Il Ritardo Psicomotorio - Progetto Terapeutico e Modalità d'Intervento
Al termine del periodo di osservazione (tre-quattro sedute) si procede alla formulazione del progetto terapeutico specifico in cui si propongono:
- il tipo d'intervento (individuale o di gruppo);
- le modalità e le aree d'intervento;
- gli obiettivi da raggiungere;
- la scansione delle sedute e la previsione della durata;
- i tempi delle
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Il Ritardo Psicomotorio - CONCLUSIONI
Il caso clinico preso in considerazione presentava inizialmente un quadro di Ritardo dello Sviluppo Psicomotorio e Difficoltà Relazionali.
I versanti particolarmente compromessi erano quelli delle competenze cognitive, del linguaggio verbale sia in input sia in output e della sfera affettivo-relazionale.
Il bambino ha cominciato la terapia psicomotoria mirata a migliorare
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Idrokinesiterapia metodo ASP - I edizione - giugno e luglio 2013 - Trapani
Titolo del corso: Idrokinesiterapia metodo ASP - I edizione
Data Inizio: 08 06 2013
Altre Date: 8-9,
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La terapia neuropsicomotoria in acqua:la presa in carico e il progetto terapeutico - inizio 15 giugno / 21 settembre 2013 - Genova
La terapia neuropsicomotoria in acqua:la presa in carico e il progetto terapeutico
Date:
- 1°incontro
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Introduzione - Approccio neuropsicomotorio integrato: possibili applicazioni in un caso di medulloblastoma
Tesi di Laurea di: ...
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LA PLASTICITA' CEREBRALE - La neurogenesi
Nel corso della vita prenatale (Kandell e Schwartz, 1988) i neuroni compiono un percorso a stadi:
- neurogenesi o proliferazione neurale: le cellule della superficie interna del tubo neurale (cellule germinali primitive) iniziano a moltiplicarsi senza differenziarsi;
- mitosi: processo di divisione cellulare che porta alla nascita della zona ventricolare ossia delle
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L'APPROCCIO PSICOMOTORIO - Basi neurofisologiche del modello biopsicosociale
In base al modello biopsicosociale proposto da Engel (1974), affinché si possa parlare di diagnosi, quindi identificare correttamente la malattia della quale soffre un paziente (Turchi e Perno, 2002), il medico deve considerare il disturbo come il risultato dell’interazione tra aspetti biologici, psicologici e sociali. Questa esigenza nasce dalla consapevolezza che le connessioni tra psiche,
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L'approccio psicomotorio
In un contesto così complesso in cui si intersecano sistema nervoso, sistema immunitario e sistema endocrino, l’uomo soddisfa i propri bisogni attraverso il movimento del corpo nello spazio.
L’attività motoria (Cottini, 2003) costituisce un aspetto fondamentale dello sviluppo dell’essere umano che assume particolare rilevanza durante l’infanzia, in quanto mezzo attraverso cui il
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NEURO e PSICOMOTRICITÀ come tecnica terapeutica
La PSICOMOTRICITÀ (Toni e Giovanardi, 2011) nasce dall’esigenza di trovare risposta ad alcuni disturbi dell’infanzia che non trovano una diagnosi esaustiva in ambito medico e psicologico. Si sviluppa inizialmente in Francia, dove nel 1966 viene fondata la Società Francese di Educazione e Rieducazione Psicomotoria (SFERPM); il movimento, che pone al centro della propria
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Gli strumenti di valutazione
La valutazione in psicomotricità è necessaria per quantificare l’incidenza delle attività svolte durante il percorso e poter condividere l’esperienza con gli altri professionisti con i quali lo psicomotricista collabora nella pratica, siano essi insegnanti, psicologi o neuropsichiatri; in riferimento al metodo Soubirain, Giacomazzi (2010) propone dei tests che, suddivisi in
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Corso: Il Ritardo Mentale – 15/16 marzo 2013 - Torino
Corso: Il Ritardo Mentale – 15/16 marzo 2013 - Torino
ABSTRACT
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Il Ritardo Mentale (RM) come recita la definizione del DSM -
Psicomotricità esercizi pratici
La psicomotricità,nella pratica si realizza attraverso questi
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Il marketing della libera professione sanitaria - 29 settembre 2012 - Savona
Titolo del corso:[RES9] - Il marketing della libera professione sanitaria
Data Inizio:29 09 2012
Altre Date: Data di fine
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Valutazione e trattamento fisioterapico della lombalgia secondo i principi della Evidence Based clinical Practice - 27 ottobre 2012 - Savona
Titolo del corso:[RES14] - Valutazione e trattamento fisioterapico della lombalgia secondo i principi della Evidence Based clinical Practice
Data
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CORSO BASE di ACQUATICITÀ: un percorso di adattamento psico-fisico in acqua 29 - 30 giugno / 1 luglio 2012 - Lodi
CORSO BASE di ACQUATICITÀ: un percorso di adattamento psico-fisico in acqua 29 - 30 giugno / 1 luglio 2012 -
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Osservazione, valutazione e formulazione del progetto riabilitativo del bambino con lesione neurologica secondo il concetto Bobath - 26 10 2012 - Genova
Titolo del corso: Osservazione, valutazione e formulazione del progetto riabilitativo del bambino con lesione neurologica secondo il concetto
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LA RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA DELL’ADULTO: Trattamento dei disturbi acquisiti dell’attenzione visuo-spaziale, della memoria e delle funzioni esecutive - 14 06 2012 - Pescara
Titolo del corso: LA RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA DELL’ADULTO: Trattamento dei disturbi acquisiti dell’attenzione visuo-spaziale, della memoria e delle funzioni esecutive
Data Inizio:14 06 2012
Sede dell'Evento: Pescara
Obiettivi:Il corso si propone di offrire conoscenze teorico-pratiche altamente
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Corso intensivo teorico-pratico sulla Neuropsicomotricita: “Dalla sfera corporea a quella cognitiva-affettiva-relazionale” - 23 giugno 2012 - Roma
[Titolo del corso] Corso intensivo teorico-pratico sulla Neuropsicomotricita: “Dalla sfera corporea a quella cognitiva-affettiva-relazionale”
[Data Inizio]23 giugno
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Centro il Girasole - Orvieto
Sede Lavorativa:Umbria, Terni, Orvieto, Morrano Di Orvieto, n° 64
Contatti: Federica Costantini, Psicomotricista
- telefono e fax: 0763